A forza di viaggiare nello spazio, nel tempo, e nei multiversi, anche in Casa Marvel si rischia di perdere le coordinate. Nella trama e gli intrecci delle storie del Marvel Cinematic Universe, la coerenza narrativa e l'ordine degli eventi è fondamentale per far sì che le singole tessere vadano a comporre il mosaico; dal 24 ottobre, con la pubblicazione di The Marvel Cinematic Universe: An Official Timeline, uno degli errori di continuity più grossolani del MCU è stato corretto. Il libro, disponibile per il momento solo in lingua inglese, delinea la linea temporale degli eventi occorsi nel MCU dalla nascita di Capitan America alla scoperta dei multiversi e fa chiarezza sulla collocazione, in questa sequenza di tempo, di Spider-Man: Homecoming. Gli eventi dell'esordio in solitaria del Peter Parker di Tom Holland hanno infatti luogo nel 2016, alcune settimane dopo la fine di Captain America: Civil War – film in cui il personaggio di Spider-Man viene introdotto per la prima volta – e non, come si legge in apertura di film, nel 2020 – otto anni dopo la Battaglia di New York del primo Avengers (2012). Il motivo della necessità di questo chiarimento è dovuto al Blip, catastrofico evento di decimazione con cui si chiudeva Avengers: Endgame (2018) di cui non si trova menzione in Spider-Man: Homecoming.Nel libro, inoltre, si introducono Miss Minute e la Time Variance Authority anche a chi non segue la serie Loki su Disney+, ponendo basi sempre più solide per il passaggio dalle fase 5 alla fase 6 della saga del multiverso.