Di solito in questo periodo le nostre pagine sono piene di annunci di film, serie tv, trailer, novità, in numero tale da non riuscire a starci dietro. Perché metà luglio è il periodo in cui si tiene la Comic-Con di San Diego, tradizionalmente (be', almeno nell'ultimo decennio) la manifestazione in cui veniva presentato tutto.
Quest'anno, silenzio.
Anzi, fatichiamo oggettivamente in questi giorni a trovare notizie con cui riempire le pagine, che non siano pure illazioni o casting secondari o il quotidiano articolo sui clamorosi incassi di Barbie.
È accaduto infatti che praticamente tutti gli eventi cinematografici e televisivi previsti per la Comic-Con sono stati annullati, a causa dello sciopero di sceneggiatori e attori. E senza sceneggiatori e attori ci sarebbe stato ben poco da dire.
Eppure la Comic-Con ha funzionato lo stesso, e i fumetti, che come da nome della manifestazione dovrebbero essere il suo core business, si sono ripresi la scena. Borys Kit di The Hollywood Reporter spiega:
Questo era l’anno in cui San Diego Comic-Con sarebbe dovuto collassare. Invece circa 150.000 partecipanti si sono presentati comunque. Non ci sono state cancellazioni di massa negli hotel né richieste di rimborso di massa per i biglietti, acquistati con mesi di anticipo. E sulla strada verso l’apocalisse del Comic-Con è successa una cosa interessante. C’è stata una rinnovata attenzione per i fumetti e le altre arti grafiche.
A parte la sala dove di solito si tenevano gli eventi cinematografici, la “H Hall”, che era deserta, il resto della manifestazione ne ha giovato. La gente era più tranquilla, più distribuita, si godeva gli stand con calma senza dover correre a destra e sinistra.
Nella nostra esperienza anche le manifestazioni italiane dedicate ai fumetti tendono a occuparsi sempre meno di fumetti (quelle grandi con eventi legati al mondo del cinema o dell'editoria, quelle meno grandi con videogiochi e stand di gadget che riempiono gran parte degli spazi). È un peccato e forse c'è da sperare che la Comic-Con di quest'anno dia un po' di esempio.
Riguardo all'assenza degli attori c'è stata un'eccezione: Jamie Lee Curtis ha tenuto un panel, ma non per parlare di cinema ma della sua graphic novel, Mother Nature.
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