Di recente ha avuto una certa risonanza mediatica la notizia secondo cui Bill Gates, fondatore di Microsoft, avrebbe elaborato un piano per oscurare il Sole, al fine di combattere il riscaldamento globale. La realtà è ben diversa da quanto riportato, in modo spesso sensazionalistico, da certa stampa maggiormente interessata nel catalizzare facile indignazione che a fornire una corretta informazione.
Il progetto SCoPEx (Stratospheric Controlled Perturbation Experiment), messo in campo dall’università di Harvard e che ha in Bill Gates uno dei principali finanziatori, ha visto la luce nel 2012, ponendosi come obbiettivo la riduzione della radiazione solare, riflettendola parzialmente attraverso l’immissione di sostante chimiche nella Stratosfera. Si è tornati a parlare di questo progetto di geoingegneria dopo la pubblicazione il 30 giugno, da parte dell’amministrazione Biden, di un report che valuta la modifica delle radiazioni solari come soluzione per invertire le conseguenze del cambiamento climatico.
Tralasciando gli aspetti controversi, legati agli sconosciuti effetti collaterali legati all’impatto ambientale e climatico nel lungo periodo, andiamo a vedere come la fantascienza ha affrontato il tema dell’oscuramento volontario del Sole.
In Highlander 2 (1991, di Russell Mulcahy), trascurabile sequel ambientato nel 2024 della pellicola di culto con protagonisti Christopher Lambert e Sean Connery, si racconta della scomparsa dello strato di Ozono e della costruzione di un gigantesco scudo spaziale per proteggere l’umanità dalle micidiali radiazioni solari. Ricavandone lauti profitti dalla sua gestione, una multinazionale tiene segreta la notizia della sua inutilità, essendosi riformato lo strato protettivo di Ozono attorno al pianeta.
Nel 1999, le sorelle Lana e Lilly Wackowski con Matrix misero in scena un mondo desolato, dove l’umanità aveva oscurato (inutilmente) il Sole nel tentativo disperato di porre fine alla guerra contro le macchine, guidate da una intelligenza artificiale e alimentate dall’energia solare. L’oscuramento venne successivamente messo in scena nel 2003 in Animatrix, film d’animazione a episodi che ampliava l’universo narrativo del film capostipite.
Infine, un oscuramento di minore portata ma che dispiega le inevitabile conseguenze nefaste lo si ritrova nel 1995 in Chi ha sparato al Signor Burns?, doppio episodio della longeva serie animata I Simpson.
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