I grandi classici della fantascienza, quelli che Mondadori continua a vendere a bancali decennio dopo decennio, edizione dopo edizione, soffrono spesso di un grosso problema: la traduzione. Magari ritoccate qua e là, queste versioni italiane dei classici sono rimaste le stesse da quando i libri furono pubblicati per la prima volta, su Urania o altrove. È il caso per esempio di Fahrenheit 451, la cui traduzione di Monicelli poteva essere adeguata per l'epoca ma oggi appare decisamente datata, ed è – era – il caso della Trilogia della Fondazione di Asimov, rimasta quella di Cesare Scaglia, uscita per la prima volta nel 1963.
Allora i tre romanzi furono intitolati, infedelmente rispetto all'originale ma in modo forse più evocativo (a Fruttero e Lucentini un certo talento per i titoli va riconosciuto), Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale e L'altra faccia della spirale.
A sorpresa, i tre romanzi sono usciti nei giorni scorsi in una nuova edizione nella collana Oscar Cult. Una nuova edizione che riprende il titolo fruttero-lucentiniano, dopo decenni ormai che Mondadori aveva reintitolato i tre romanzi Fondazione, Fondazione e Impero e Seconda Fondazione, e riprende anche le tre splendide illustrazioni realizzate da Karel Thole per la prima edizione Oscar dei tre volumi, risalente al 1974.
Ma, soprattutto, i tre volumi offrono una nuova traduzione, firmata da Vincenzo Latronico, ha pubblicato diversi romanzi, condotto trasmissioni radiofoniche e partecipato a diverse riviste letterarie.
Il libro
Da più di dodicimila anni l’Impero Galattico esercita il suo potere, estendendosi su venticinque milioni di pianeti popolati dai discendenti della specie umana la cui origine, si dice, risiede in un mondo sperduto dalle parti di Sole, o Sirio. Sembra un’istituzione imperitura, eppure già da qualche secolo ci sono i segni della sua decadenza. Il Crollo sarà inevitabile, e sarà seguito da trentamila anni di ignoranza e violenza. Lo sa bene Hari Seldon, creatore della rivoluzionaria scienza della “psicostoriografia” che, tramite raffinate equazioni, permette di prevedere e persino modificare il futuro. La barbarie vincerà, ma può essere ridotta a soli mille anni: è così che Seldon, per preservare la civiltà, riunisce i migliori scienziati e studiosi su Terminus, un piccolo pianeta ai margini della Galassia. È la Fondazione, sarà il seme della Rinascita, la base da cui sorgerà il Secondo Impero Galattico. Pubblicato anche con i titoli Fondazione o Prima Fondazione, Cronache della Galassia apre la Trilogia della Fondazione, il ciclo fantascientifico più celebre al mondo. Dichiaratamente ispirata a Declino e caduta dell’Impero Romano di Edward Gibbon, la scrittura di Asimov riesce a restituire al lettore da un lato l’immenso afflato cosmico, dall’altro il grandioso dispiegarsi delle trame umane nel corso dei secoli e dei millenni.
L'autore
ISAAC ASIMOV (Petroviči, Russia, 1920 – New York 1992), laureatosi in chimica e biologia alla Columbia University nel 1939, ha iniziato a scrivere racconti a soli undici anni e ha raggiunto il successo negli anni Cinquanta con la Trilogia della Fondazione, premiato nel 1966 come il miglior ciclo fantascientifico di ogni tempo, e con i racconti del "Ciclo dei Robot", nei quali ha enunciato le sue celebri Tre Leggi Fondamentali della Robotica. Maestro indiscusso della fantascienza del Novecento, ha pubblicato anche gialli e numerosi testi scientifici: in tutto quasi 500 volumi, considerati pietre miliari sia nel campo della letteratura che della divulgazione scientifica.
Isaac Asimov, Cronache della Galassia (Foundation, 1951), traduzione di Vincenzo Latronico, Oscar Cult Mondadori, pagg. 288, euro 14, ebook euro 6,99.
Isaac Asimov, Il crollo della Galassia centrale (Foundation and Empire, 1951), traduzione di Vincenzo Latronico, Oscar Cult Mondadori, pagg. 276, euro 14, ebook euro 6,99.
Isaac Asimov, L'altra faccia della spirale (Second Foundation, 1951), traduzione di Vincenzo Latronico, Oscar Cult Mondadori, pagg. 276, euro 14, ebook euro 6,99.
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