Come forse ricorderete, dal 5 novembre 2007 al 12 febbraio 2008 ebbe luogo lo  sciopero degli sceneggiatori di Hollywood (quello precedente è datato 1988) tramite la WGA, Writers Guild of America, con esiti devastanti. Quindici anni dopo, la storia si è ripetuta.

Ieri

Una foto dallo sciopero del 2007.
Una foto dallo sciopero del 2007.

Nel 2007 dodicimila sceneggiatori televisivi lasciarono le loro produzioni dopo che le trattative con la Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) erano crollate definitivamente. Le richieste erano che il loro compenso comprendesse anche la visione in streaming delle serie da loro scritte, che fosse su computer, smartphone o altri nuovi media. Inoltre, richiedevano che il compenso degli sceneggiatori fosse equiparato ai guadagni delle serie e dei film da loro scritti e ideati. Più di sessanta serie tv vennero fermate improvvisamente e la perdita economica per l'intera industria del cinema di Los Angeles venne valutata intorno ai tre miliardi di dollari. Il 2 maggio 2011 le due parti trovarono un accordo, non prima che molte serie venissero cancellate o vedessero ridotta la loro durata.

Oggi

Come potete vedere dal comunicato ufficiale qui sopra le WGA west e east hanno dichiarato un nuovo sciopero a partire dal 2 maggio

La decisione è stata presa dopo sei settimane di negoziati con Netflix, Amazon, Disney, Warner Bros, NBCUniversal, Paramount e Sony sotto l'ombrello della AMPTP.

Il comunicato prosegue dichiarando che il comitato aveva iniziato il processo con l'intento di trovare un accordo equo, ma la risposta delle major si è rivelata insufficiente rispetto alla crisi esistenziale che gli sceneggiatori stanno vivendo, da qui l'inizio dello sciopero. Va sottolineato come la WGA abbia ricevuto il pieno appoggio di attori e registi, anche al punto di partecipare alle manifestazioni con gli sceneggiatori, come Jessica Chastain e Rob Lowe per citarne solo alcuni.

AI

Una delle richieste più pressanti per la WGA è il crescente interesse delle major nell'utilizzo delle AI come sostitute degli sceneggiatori per scrivere autonomamente gli episodi di una serie. la WGA ha sottolineato che non richiede l'eliminazione totale del loro utilizzo, che può essere un valido strumento nella composizione degli script, quello che rende preoccupante la situazione è che le case di produzione arrivino a usare solo le intelligenze artificiali e eliminare ogni forma di compenso per gli sceneggiatori togliendo il loro nome come autori della serie. Non è l'unico punto delle loro richieste: vogliono un aumento del compenso relativo alle repliche, l'aumento del numero di sceneggiatori assunti nelle fasi di pre-luce verde alla realizzazione delle serie e in quella di post-luce verde, nonché una durata minima del contratto di almeno dieci settimane, mentre la AMPTP si vuole avvicinarsi al tipo di contratto da free lance. Potete vedere l'intero elenco (del tutto ragionevole) delle richieste qui sopra e sotto (se conoscete l'inglese) con relative controproposte, inadeguate, dell'associazione delle case di produzione.

Cosa significa per gli spettori

Il risultato sarà non dissimile da quanto visto nel 2007-2008: gli spettatori sul lungo o breve periodo vedranno sparire le loro serie dagli schermi a seconda del punto in cui erano arrivati gli sceneggiatori prima dello sciopero, per lo più interrotte senza un finale. Inoltre, se la durata dovessere arrivare ai cento giorni dello sciopero precedente, allora i canali saranno invasi fondamentalmente da repliche. Le uniche tre serie che stanno proseguendo le riprese sono la seconda stagione di House of the  Dragon, la seconda di Il signore degli anelli: gli anelli del potere e la seconda di Good Omens, per il semplice fatto che le sceneggiature erano già state completate.

Sicuramente le due parti arriveranno a un accordo a un certo punto, bisogna vedere quanti vittime ci saranno stavolta tra le serie televisive e in streaming.