Peter Gabriel dimostra - come se ce ne fosse bisogno - ancora una volta di essere un genio grazie alla composizione della musica per il film incentrato sulla storia di Molly Craig, un'aborigena australiana di 14 anni che come tante altre della sua generazione era stata deportata dal governo in un campo dove le sarebbe stato insegnato a diventare una domestica per i bianchi. La sua fuga, nel 1931, fu il segnale di inizio per una nuova epoca.Un film drammatico diretto da Philip Noyce (Il santo, Giochi di potere, Il collezionista di ossa che Gabriel commenta con tutta l'intensità che si conviene. Anche se con sonorità diverse da quelle meravigliose e morbide con cui ci ha abituato di solito.