Il romanzo di John Brunner Tutti a Zanzibar comincia affermando che, assegnando uno spazio di 30x60 cm a ogni esseri umani, la popolazione della Terra coprirebbe tutti i 1680 km² l'isola di Zanzibar. I conti del romanzo non tornavano molto (erano sette miliardi, ce ne sarebbero voluti nove, e la superficie è in realtà 2461 km²), ma l'immagine era affascinante. E di certo secondo quell'immagine oggi molti sarebbero a bagno.
Un altro libro famoso che si è occupato di sovrappopolazione è Largo! Largo! di Harry Harrison, dal quale nel 1973 è stato tratto il film con Charlton Heston Soylent Green, nell'edizione italiana intitolato, guarda un po', 2022 i sopravvissuti.
Da oggi, la popolazione umana della Terra ha superato gli otto miliardi di persone. Il dato è riportato da worldometers.info, sito di statistiche diventato famosissimo un paio di anni fa perché teneva dati accurati sulla diffusione della pandemia, ma in realtà è stato stimato dall'ONU. Che dice anche che i miliardi saranno nove nel 2037 e dieci nel 2058, se ci arriviamo.
Nel 1959 erano solo tre, raddoppiati in quarant'anni per arrivare a sei nel 1999.
La buona notizia è che per quanto la popolazione sia sempre in aumento, il ritmo sta calando. Nel 2100 l'umanità conterà 10,9 miliardi di persone, ma non arriverà a 11: da quel punto la crescita sarà negativa.
Naturalmente, queste stime hanno il grosso limite di essere basate su ciò che sappiamo oggi. A fine Ottocento nessuno avrebbe immaginato che i progressi della medicina avrebbero drammaticamente abbattuto la mortalità infantile portando quel miliardo di persone così faticosamente raggiunto in migliaia di anni di progresso a triplicarsi già in secolo e mezzo. Domani potremmo fare grossi progressi sulle patologie più diffuse come tumori o problemi gastrovascolari, la guida autonoma potrebbe abbattere gli incidenti automobilistici, potremmo trovare una medicina che annulla l'invecchiamento, e allora i dieci miliardi potrebbero arrivare tra pochi anni, chi lo sa.
O magari la crisi climatica renderà il pianeta inabitabile facendo crollare quei numeri a milioni o migliaia. O a zero.
Va detto che nessuna delle due prospettive è particolarmente attraente…
4 commenti
Aggiungi un commentoLa sovrappopolazione è stranamente un tema che pare piuttosto snobbato dalla fantascienza moderna.
Anche nel recente Stranimondi, un panel a tema distopie, l'ha praticamente dimenticato.
E quindi siamo pieni di distopie "terrestri" veicolate da autori impegnati a mandare messaggi sociali, sovente condivisibili per carità, ma concentrati su tematiche attinenti clima, economia, genetica, discriminazioni sessuali, aspetti socio/politici, religiosi, culturali e via discorrendo.
Non è certo poco; ma l'impressione è che puntino il dito su "colpe" facilmente gestibili nel giardino di casa nostra; resta il fatto che la sovrappopolazione che a sua volta è tutt'altro che cosa da poco - ma altrimenti attribuibile - è totalmente assente. Non a caso si devono citare opere degli anni 70 per trovare dei riferimenti.
E a me viene da pensare che giochi un ruolo decisivo e, aggiungo, frenante in modo negativo, anche una certa cultura del politically correct. Perché parlare di sovrappopolazione come tema distopico e negativo (e alla luce di quello che conosciamo non possiamo non connotarlo in questo modo), significherebbe puntare i dito su chi è viatico dello stesso.
Dicasi quindi continenti quali l'Africa e l'Asia. Tutto l'opposto di locandine anni 70 con umanità bianca alle prese col tema.
E con le attuali tensioni che toccano i temi migratori, sommate a una doverosa dose di propensione alla solidarietà ma altresì viziate da un buonismo talvolta poco lungimirante, fuori luogo e di comodo (che si sa che i lettori di fantascienza sono persone sensibili), fanno si che non si calchi per nulla il solco di un terreno piuttosto scivoloso.
Probabilmente perché lo è anche dalla politica e dalla cultura mondiale. Nonostante sia alla base di (oserei dire) tutti i problemi che affliggono l'umanità a partire dalla carenza di risorse e dai conflitti che ne conseguono, fino alla questione ambientale e climatica. Da osservare però che alcuni di questi problemi, come appunto l'ambiente, sono generati da "pochi" abitanti dei paesi ricchi. Se numericamente la Nigeria figlia molto di più di qualunque paese "occidentale", un cittadino occidentale produce quantità di CO2 decine, se non centinaia, di volte maggiore rispetto ad un Nigeriano. Quindi non è tanto il "buonismo" che è poco lungimirante ma il fatto di non preoccuparsi di certi argomenti globali a lunga (ma ormai brevissima) scadenza preoccupandosi invece solo dell'immigrato in più nel proprio piccolo giardino, pensando che il mondo sia ancora composto da compartimenti stagni.
Tornando alla fantascienza, di cui una caratteristica è proprio la visione lungimirante e visionaria, concordo che il tema sovrappopolazione offrirebbe enormi spunti letterari.
Comprendo il punto di vista. Porta osservazioni sensate.
Certo è che l'umanità intera, più o meno, aspira a un tenore "occidentale" e fatico a pensare che possa cambiare idea.
C'è anche un episodio della serie classica di Star Trek in cui si parla di sovrappopolazione. Kirk viene rapito e si ritrova prigioniero in una copia dell'Enterprise insieme ad una giovane donna, lo scopo dei sequestratori e far prendere alla ragazza una malattia da Kirk, un semplice raffreddore, in modo che possa così riportare malattia e morte in un mondo dove queste sono state debellate causando però problemi di sovrappopolazione appunto.
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