Mi avvicino al cinema con una certa emozione, ero una bimba molto piccola quando trasmisero questa iconica serie TV, ne ho ricordi vagamente nebulosi, ma per il mio immaginario fu un evento importantissimo. Scorgo subito una fila lunghissima e trattengo per un poco il fiato, ma c'è posto per tutti nonostante la sala sia molto gremita.
All'ingresso siamo stati calorosamente accolti dai ragazzi del club Moonbase 99 che hanno gentilmente – e ringrazio di cuore – regalato una maglietta col logo a quanta più gente è stato possibile. Davvero un pensiero molto carino e apprezzato.
La presentazione inizia con le parole di Selvaggia Castelli, rappresentante Rai, che ricorda che Spazio 1999 fu una collaborazione tra la nostra televisione di stato e la produzione inglese. A seguire un video messaggio di Giuliano “Giulz” Frattini presidente di Moonbase 99 montato su alcune scene della serie stessa: un'idea molto simpatica e apprezzata da tutto il pubblico. Quindi una video intervista storica di Barry Morse che racconta qualche aneddoto interessante durante la registrazione degli episodi come quando doveva recitare con Landau una scena in cui sarebbero quasi sicuramente morti e invece di utilizzare il copione decisero di improvvisare completamente con grande successo e gradimento del pubblico.
Poi è stato trasmesso un finto messaggio di Landau che ci esortava ad andare avanti nella vita e a non fissarsi con questa serie televisiva, uno scherzo simpatico che ha fatto sorridere il pubblico.
Ospiti anche alcuni appassionati che ci hanno mostrato merchandising vintage, attrezzature autocostruite e persino un cosplayer il cui lavoro è stato curato nei minimi dettagli,
Infine buio in sala ed è inziata la magia. Un momento indescrivibile, poter vedere in alta definizione e su uno schermo gigante le stesse scene che ricordavo fumosamente e su una piccola tv casalinga. Minuti goduti in modo immersivo e totale. Un'emozione che conserverò nel cuore.
E per questo ringrazio Lucca Comics and Games, la Rai, i grandi e attivi fan di Moonbase 99 e ultimo, ma non per importanza il caro Giuliano “Giulz” Frattini che ci ha concesso un'intervista in esclusiva.
Lucca chiama Luna, intervista a Giuliano Frattini, presidente di Moonbase 99
Buongiorno, carissimo Giuliano, e benvenuto sulle pagine di Fantascienza.com.
Grazie a tutti: è un onore!
Siamo molto felici di averti qui con noi e altrettanto entusiasti per la proiezione del primo episodio di Spazio 1999 a Lucca Comics and Games di quest'anno. Vuoi raccontarci qualcosa sull'evento? Qualche curiosità?
Finalmente, dopo diverse pressioni da parte nostra ma anche da parte di tanti altri appassionati, la TV di Stato, grazie a Rai Teche e Rai Play, si è decisa a valorizzare un prodotto di grande qualità di cui era stata co-produttrice, a metà degli anni 70, con l’allora ITC. L’accordo fu perfezionato a serie in corso e la Rai divenne finanziatrice dell’opera, indicando anche quattro attori italiani, che apparvero infatti negli ultimi episodi della prima stagione di Spazio 1999.
Spazio 1999, tanti meravigliosi ricordi: vuoi parlarci di come è nata questa tua passione?
Restai folgorato sulla via di Damasco! Ero già un appassionato di fantascienza da ragazzino e UFO-SHADO, fra i telefilm trasmessi allora dalla TV dei ragazzi, era certamente uno dei miei preferiti; una serie già affascinante e angosciante, che però trovò la sua migliore evoluzione ed incarnazione in quella che doveva essere il suo seguito, Spazio 1999! Era un sabato, quel 31 gennaio 1976, quando sulla Rete 2 Rai, in seconda serata, partì questa serie col primo, incredibile episodio! Ero solo un 13enne ma raramente avevo incontrato qualcosa di così affascinante, complesso, coinvolgente e pure un po’ angosciante ed, al tempo stesso, estremamente profondo e ben fatto! Lo sforzo scenico, i mezzi, le astronavi, i personaggi erano tutti azzeccatissimi! Certo la verosimiglianza scientifica lasciava un po’ a desiderare ma all’epoca non era certo una priorità (e neanche dopo, dire il vero)!
Moonbase 99: saremmo molto curiosi di sapere come avete avuto l'idea di questa associazione e come siete organizzati. Che programma avete? Dove possiamo contattarvi?
Beh, io e Marco Ciroi ci siamo conosciuti alla fine degli anni 90 tramite il club di Star Trek e, insieme ad altri due ragazzi che poi uscirono dal gruppo, fondammo questo club; all’inizio non facemmo altro che produrre una fanzine ma, dagli anni 2000, dopo aver conosciuto fan club in USA e UK dedicati a Gerry Anderson, cominciammo a organizzare eventi nostri, in Italia, invitando attori, sceneggiatori, registi ed altri personaggi (spesso inglesi) per parlare delle nostre serie preferite. Ora seguiamo anche altri eventi, propagandiamo o promuoviamo attività collegate, come quella della Rai, e lavoriamo nel mercato del merchandising, dato il fiorente incremento che questo ha avuto nell’ultimo quarto di secolo. Cercate Moonbase ‘99 sia come sito che come pagina FB (profilo: Giulz Frattini) o scrivete a moonbase_99@libero.it.
Una domanda forse un po' banale ma sicuramente i lettori saranno curiosi: il tuo personaggio preferito? E perché?
Di Spazio 1999? Non è banale, è difficile, perché la serie è un amalgama che funziona benissimo… Il carisma maggiore è comunque quello di Koenig.
I costumi di Spazio 1999 sono molto particolari, secondo te quanto riescono a immergere lo spettatore nell'atmosfera di un futuro prossimo venturo?
Parecchio, credo. Si scelse Rudi Gernreich proprio per questo e con successo! In genere, I costumi delle serie di Anderson si rifanno ad una moda giovane, quasi dando per scontato il binomio giovane = moderno, per cui in UFO vedevamo delle giacche che sembravano quelle dei Beatles, mentre qui abbiamo pantaloni a zampa d’elefante ma gli attori se ne lamentarono per motivi pratici, ovvero che un costume del genere, se non hai un fisico perfetto, risalta ogni particolare fuori norma, tipo un filo di pancetta o una struttura non statuaria. Inoltre dicevano che, nelle scene di dialogo, non sapevano dove mettere le mani, in quanto queste divise non erano provviste di tasche. Infatti si vede spesso il comandante con le braccia incrociate.
Doppiaggio… croce e delizia di tutti gli estimatori delle serie straniere! Tu cosa ne pensi? Hai seguito le puntate in lingua originale?
Qualcosa ma devo dire che Landau è quasi incomprensibile; Michele Kalamera sottolineò la difficoltà di dargli voce ma comunque tutti gli attori e i doppiatori italiani coinvolti nel progetto non fecero che aggiungere valore!
Ci sono altre serie televisive a tema fantascientifico che ti attraggono particolarmente?
Ho amato ST-TNG ma poi ho seguito molte altre produzioni in modo troppo frammentario per esprimere un parere competente; quando invece ci ho provato, sono state cancellate, come Survivors o The Sarah Connor’s Chronicles…
Ti abbiamo “rapito” con tante domande, vuoi raccontarci tu qualcosa di particolare che ti sta a cuore? Cosa vorresti dire ai lettori di Fantascienza.com?
La fantascienza migliore è quella che serve da metafora per trattare temi in maniera estrema, cosa impossibile in una storia realistica, così da costringere la gente a valutare ipotesi che altrimenti non avrebbe mai preso in considerazione in maniera davvero completa. Alcuni episodi di serie prestigiose lo fanno; Spazio 1999 lo fa in modo mai compiacente, a volte persino molto crudo. Non c’era mai la soddisfazione di un lieto fine ma la settimana dopo eri di nuovo lì, catturato da una cosa che sapevi ti avrebbe comunque fatto star male per altri 7 giorni! Questo per la prima stagione ITC-RAI…
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