Gli hanno dato una mano David S. Goyer (Foundation) e Allen Heinberg (Wonder Woman, 2017), ma Neil Gaiman, dopo la parziale delusione di American Gods, questa volta ha voluto tenere saldamente la barra del timone sulla produzione della serie tv tratta sal suo omonimo fumetto di culto, pubblicato tra il 1989 e il 1996 in settantacinque parti poi ripubblicate in un'unica edizione. Oggi sapremo se il frutto del suo lavoro è stato in grado di riportare sullo schermo la magia delle tavole.
I dieci episodi arrivano online oggi tutti insieme su Netflix.
La storia inizia con Sandman, il re dei sogni, uno dei sette Eterni (no, non quelli Marvel) entità sovrannaturali che gestiscono ogni aspetto della vita delle persone come la morte, la disperazione e il desiderio, che viene catturato con un rituale occulto e imprigionato per settantacinque anni. Quando finalmente riesce a liberarsi si ritrova in quello che all'epoca era il presente, si vendica dei suoi nemici e inizia a ricostruire il suo regno caduto in disgrazia.
Le variazioni apportate da Gaiman sono minime: la storia inizia nel 1916 e poi centocinque anni dopo quando Sandman (Tom Sturridge, Mary Shelley, 2017) fugge dalla sua prigione ai giorni nostri e scopre che non solo il suo regno è in stato di degrado e follia ma che il mondo ha subìto conseguenze nel frattempo, che solo persone toccate dalla magia come Johanna Constantine (Jenna Coleman) antentata di John Constantine ma non per questo meno viva e scaltra, sono in grado di percepire. E soprattutto, l'incubo chiamato Corinzio (Boyd Holbrook, The Predator, 2018), che nel fumetto era una creazione dello stesso Sandman, sta imperversando nelle menti delle persone. Sandman dovrà ritrovare i suoi vecchi alleati per riportare in auge il suo regno e salvare la realtà stessa.
Nel cast Gwendoline Christie (Game of Thrones) è Lucifero: inizialmente Gaiman aveva pensato di riportare in scena Tom Ellis dalla serie omonima, ma la sua versione era troppo diversa da quella del fumetto (da cui comunque era stata ispirata) e alla fine ha optato per un approccio più fedele alla storia originale; Charles Dance (Game of Thrones) è Roderick Burgess e un occultista ciarlatano; Kirby Howell-Baptiste (Cruella, 2021) è Morte, la sorella gentile e saggia di Sandman; Mason Alexander Park (Cowboy Bebop) è Desiderio, la sorella androgina con cui ha un rapporto conflittuale; David Thewlis (Wonder Woman, 2017) è il folle John Dee, il cui malsano tentativo di trovare quella che lui ritiene la verità metterà in pericolo il mondo. Ultimi, ma non meno importanti, Patton Oswalt è la voce del corvo Matthew, l'emissario di Sandman e nientemeno che Mark Hamill è la voce di Mervyn Pumpkinhead, un inserviente sarcastico e disilluso con il corpo di uno spaventapasseri e la testa, ovviamente, di una zucca.
32 commenti
Aggiungi un commentoI giovani ne trovano ancora appesi ai balconi come scaccia volatili, e allegati ad alcuni libri di scuola quali "contenuto digitale modernissimo (per la scuola)" . Li conoscono, ci scommetto.
C'è un 11imo episodio, diviso in due...ebbene, bello anche quello. Tanta tanta qualità, in questa serie.
Stringo la mano!
Avevo circa sedici anni quando presi la prima edizione Comic Art. Era tipo il '92 o '93.
Ineresse di vedere la serie: zero. Guardarla per fare un contronto sarebbe stupido ed inevitabile. Quindi rinunacio a priori.
Anche se personalmente credo che le trasposizioni siano incredimenlemnte scomode; in genere preferisco che si alteri la trama e invece ci si incentri sui toni e sulle caretteristiche essenziali.
Per sandman era totalmente la grafica (ah, McKean! - Che sarà pure al ToHorror - Dringerberg! Kelly! Talbot!) e certo design - e dalle poche imamigni che ho visto mi sembra che tutte le "premesse" siano tradite.
Certo sandman era considerato fuori moda 20 anni fa... Perché volerlo fare a tutti i costi? mah.
Dai una chance alle prime tre puntate, anche se le migliori sono la 5 e la 6...Delle prime 3, la 1 è impattante ma fino a un certo punto, meglio 2 e 3..
eh "purtroppo" sono anni che ho detto addio al piccolo schermo. Ho fatto giusto un paio di eccezioni, ma per il resto nisba: troppi libri.
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