Diretto dal regista de L'uomo dei sogni, Al vertice della tensione è un film profondamente segnato strutturalmente dai fatti dell'11 settembre per il suo difficile paragone con una realtà piu' drammatica della finzione. Quarto capitolo della saga di Jack Ryan personaggio creato dalla penna di Tom Clancy in cui vengono 'azzerate' le storie raccontate in Caccia ad ottobre rosso, Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo, questo film che descrive la drammatica eventualità in cui il terrorismo internazionale sferri un attacco nucleare al cuore degli USA esprime il meglio delle sue potenzialità grazie al carisma di bravi interpreti sapientemente piazzati in ruoli solo in apparenza minori soffre di un eccessivo sbilanciamento. Se da un lato, infatti, la costruzione della trama vede montare pian piano l'agognata tensione, d'altro canto il finale è purtroppo molto piu' veloce del resto della pellicola anche per evitare inevitabili paragoni con i drammi realmente vissuti solo pochi mesi fa. Congelato e 'corretto' dopo la distruzione delle Torri Gemelle, Al vertice della tensione è un film con un Ben Affleck inadatto al ruolo del consigliere della CIA Jack Ryan peraltro interpretato in precedenza da un altrettanto legnoso Harrison Ford, anche se -- sicuramente -- molto piu' carico di personalità. Morgan Freeman, purtroppo, ha un ruolo eccessivamente limitato per riuscire a trasformare questo film in un grande e indimenticabile -- anche dal punto di vista cinematografico -- thriller.