Questa settimana c'è stata una discussione interessante su come confrontarsi con gli errori commessi dai giornali. Su Il foglio è uscito un articolo che illustrava le serie in arrivo nelle prossime settimane, e si parlava anche di Obi-Wan Kenobi (indicata come Obi Wan-Kenobi, ma sorvoliamo) riportando una trama che illustrava come lo jedi interpretato Ewan McGregor finisce per diventare Darth Vader. L'articolo aveva anche altri problemi, per esempio nel sommarietto citava come novità più importante Stranger Things ma poi nell'articolo non se ne faceva menzione. La schermata dell'erroraccio su Darth Vader ha cominciato a circolare sui social e l'ha riportata su Twitter anche il sottoscritto, al che Matteo Bordone, giornalista radiofonico e blogger, ha commentato che sarebbe più corretto segnalare gli errori al giornale, invece di esporli al pubblico ludibrio.È un'osservazione corretta, per quanto spesso i giornali non diano peso a queste segnalazioni. Ci sembra però che il punto sia un altro. Il punto non è fare "ah-ah" come il bullo dei Simpsons per prendere in giro la giornalista che ha fatto l'errore, ma sottolineare come questi argomenti, quella che comunque è cultura popolare anche di una notevole rilevanza, vengano trattati con superficialità, affidandoli a collaboratori non competenti in materia ed evidentemente pubblicati senza adeguata revisione. Problemi confermati anche da Repubblica che in uno speciale reintitola la serie “Kenobi”. Il problema non è l'errore, è il contesto che lo rende possibile, e forse per correggerlo l'unico modo è sbatterlo in pubblico.
Di Obi-Wan Kenobi c'è il trailer.
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1 commenti
Aggiungi un commentoIn realtà, se sei giornalista accreditato all'albo, devi: sapere/informarti, controllare (refusi/typo compresi), essere supervisionato... uscire dalla caverna in cui sei stato nascosto in questi ultimi 100 anni e guardare il bello e il brutto della realtà... non lo fai? Devi accettare la ppic (AKA perculatura) pubblica con umiltà e ironia...
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