La storia italiana di Abissi d'acciaio inizia nel lontano 1954, con la pubblicazione in appendice a I romanzi di Urania, solo nel 1963 Cosmo Ponzoni lo pubblica in volume con il titolo La metropoli sotterranea.
Da allora la difficile indagini di Elijah Bailey e R. Daneel Olivaw sono state ripubblicate più volte, ora è Urania Collezione a ospitarle nel numero di febbraio.
La storia è ambientata in un lontano futuro, dove l'umanità è divisa tra gli Spaziali, che hanno colonizzato cinquanta pianeti extrasolari, e i terrestri, gli abitanti che non si sono mossi dal pianeta e ora vivono in immense megalopoli sotterranee.
Il romanzo prende le mosse dall'omicidio di Roj Nemmenuh Sarton, un esperto di robotica ucciso a Spacetown, l'insediamento degli Spaziali vicino a New York.
Questo rischia di causare una crisi gravissima: se i due investigatori incaricati non scopriranno il colpevole si potrebbe arrivare alla guerra.
Un grande classico della fantascienza e una delle opere migliori del grande Isaac Asimov.
Il libro
“Nel Secolo del Carbone la gente imprecava contro la macchina a vapore; in una commedia di Shakespeare un personaggio lamentava l’invenzione della polvere da sparo. Mille anni dopo ci si lamentava per la fabbricazione del cervello positronico.”
La New York del futuro non è una città confortevole. È un po’ come se la vita avesse divorziato dalla natura, soggiogandola: milioni di persone vivono stipate in livelli sotterranei, vere e proprie caverne d’acciaio protette da un enorme “tetto” e da alte recinzioni all’intorno, che la isolano dalla desolazione degli spazi aperti. I suoi abitanti, in particolare i gruppi ultra-conservatori dei medievalisti, sono diffidenti verso tutto: innanzitutto verso l’aria aperta; poi verso gli Spaziali, che hanno colonizzato i Mondi Esterni; e soprattutto verso quei maledetti robot che vengono da fuori per “rubargli i posti di lavoro”. Ma da quando gli Spaziali hanno fondato Spacetown, la loro città alle porte di New York, fatta di cupole spaziose, lussuose e brulicanti di robot, la tensione tra i due mondi diventa palpabile.
Tra invidie, rivolte e incidenti, è solo questione di tempo prima che ci scappi il morto. Un giorno, uno Spaziale viene ucciso con un colpo di fulminatore, e la sua gente è certa che sia opera di un Terrestre invidioso. L’omicidio rischia di diventare l’innesco di un vero e proprio incidente diplomatico interplanetario. L’unico modo per venirne fuori, per i Terrestri, è trovare l’assassino per primi. L’arduo compito viene affidato al miglior poliziotto della City: Elijah Bailey, agente investigativo del Dipartimento di Polizia della Città di New York. Ma Elijah non agirà da solo, dovrà lavorare gomito a gomito insieme a un poliziotto Spaziale: R. Daneel Olivaw. Dove la “R” sta per robot.
All’interno, un approfondimento sull’autore: Isaac Asimov. La voce della fantascienza, a cura di Salvatore Proietti. E per i 70 anni di Urania, continua l’appuntamento con La storia del Premio Urania con I vincitori degli anni 1991-1993, a cura di Mauro Gaffo.
L'autore
Isaac Asimov (1920–1992) ha iniziato a scrivere racconti a soli undici anni e ha raggiunto il successo negli anni Cinquanta con i romanzi della Trilogia della Fondazione e con i racconti del “Ciclo dei Robot”, nei quali ha enunciato le celebri tre leggi della robotica. Maestro indiscusso della fantascienza del Novecento, le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della letteratura sia in quello della divulgazione scientifica.
Isaac Asimov, Abissi d'acciao (Caves of steel, 1953), traduzione di Giuseppe Lippi, Urania Collezione 229, Mondadori, euro 6,90, ebook euro 4,99.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID