Nonostante il cameo di Richard Roundtree, lo Shaft del film di trent'anni fa nei panni dello zio dell'attuale John Shaft interpretato dal carismatico Samuel L. Jackson, questa versione che il regista John Singleton ha voluto costruire sul poliziotto nero creato dalla penna di Ernest Tidyman sembra essere pesantemente retrò, appannata da un tono da fumetto fatale al godimento del film. Tra sparatorie false che appaiono estrapolate da un telefilm di Starsky & Hutch e un andamento tra il razzismo e il giustizialismo davvero poco credibile, la sceneggiatura del film si snoda seguendo il filo di inseguimenti, tradimenti e colpi di pistola. Un'epitome noiosa del cinema del passato, dove venuta meno la componente da genere blaxploitation il resto sembra essere solo l'ennesima e insopportabile riproposta di qualcosa visto e abusato. Un mondo diviso tra buoni e cattivi se negli anni settanta poteva andare oltre un'interpretazione naive dell'esistenza oggi non solo sembra fuori luogo, ma quasi di cattivo gusto. Un film basato sulla nostalgia che oggi è davvero senza senso.