Poche serie hanno lasciato un segno nell'immaginario come Quantum Leap, da noi anche nota come In viaggio nel tempo. Andata in onda per cinque stagioni dal 1989 al 1993 negli states sulla NBC, mentre da noi dal 1993 al 1994, il finale di serie, che in effetti tale non era, aveva lasciato un bel po' di amaro in bocca ai fan e negli anni scorsi erano circolate voci insistenti di un ritorno della serie. Nel week-end appena trascorso Deadline Hollywood ha riportato che i salti nel tempo riprenderanno, ma non da dove li avevamo lasciati.
In origine
In quello che all'epoca era un futuro non lontano, il fisico dottor Sam Beckett (Scott Bakula, Star Trek: Enterprise) teorizzava che fosse possibile creare i viaggi nel tempo nell'arco della sua vita con il suo progetto Quantum Leap, ottendendo i finanziamenti da parte del governo. Qualche anno dopo però, vista la mancanza di risultati, il governo minacciava di togliergli il sostegno e a Beckett non rimaneva altro da fare che testare l'esperimento su sé stesso. Il risultato era che aveva sì viaggiato nel tempo, ma nel corpo di un'altra persona con tanto di leggera amnesia sulla sua identità. Ed ecco entrare in scena il suo amico, l'ammiraglio Al Calavicci (Dean Stockwell, scomparso nel novembre scorso) in forma di ologramma visibile solo da lui, il quale gli comunicava che doveva correggere qualcosa che era andato per il verso sbagliato nel passato, aiutato dalla AI Ziggy (Deborah Pratt, anche narratrice e produttrice esecutiva). Ma, una volta corretto l'errore, scopriva di continuare a saltare in vari punti del ventesimo secolo, correggendo dei torti subìti e sperando che il prossimo salto lo avrebbe riportato a casa.
Cosa non destinata ad accadere, perché la NBC chiese allo showrunner Donald P. Bellisario di scrivere un finale della quinta stagione che potesse funzionare sia da finale di stagione che di serie. Il risultato fu che alcuni elementi vennero risolti, altri rimasero ambigui. Quando la serie venne cancellata la produzione aggiunse in fondo all'ultimo episodio due scritte, uno in cui si diceva che Al era rimasto sposato con la prima moglie e aveva avuto quattro figlie, l'altro che purtroppo il dottor Beckett non era mai tornato a casa.
Oggi
Malgrado venga definito un reboot, la storia della nuova serie riparte trenta anni dopo la fine della precedente, ai giorni nostri, quando un nuovo team di scienziati viene chiamato a far ripartire il progetto nella speranza di scoprirne i misteri e quelli dell'uomo che l'aveva creato. Insomma più una sorta di soft reboot che costruisce sul passato per prendere una nuova direzione. Ritornano come produttori esecutivi sia Donald P. Bellisario che Deborah Pratt, mentre gli autori della nuova serie sono Steven Lilien e Bryan Wynbrandt, co-showrunner della recente serie NBC La Brea, una delle poche confermate per la seconda stagione da parte del canale. Al momento non è prevista la presenza di Scott Bakula ma l'attore ha confermato che ha avuto alcune conversazioni con la produzione e lo stesso Bellisario gli ha dichiarato che non riesce a immaginare la serie senza di lui.
Non ci sono ancora date di arrivo per il soft-reboot di Quantum Leap, anche perché prima verrà realizzato il pilot, vi terremo al corrente su futuri salti nel tempo.
5 commenti
Aggiungi un commentoPer me una buona notizia: ho bei ricordi della serie originale soprattutto per la grande sintonia tra i protagonisti e i toni spesso brillanti da commedia, nonostante i temi trattati fossero "pesanti", come la disabilità, il razzismo o la discriminazione di genere. Mi aspetto almeno un cameo di Bakula per lasciare il testimone a chi verrà (probabilmente una ragazza di colore di origine asiatica e quì mi fermo...).
L'idea di base della serie era semplice e nello stesso tempo geniale; credo di non aver mai visto l'ultima puntata, alla fine Sam è tornato a casa? In caso contrario varebbe la pena provare a salvarlo...
Slurp! Slurp!
In sintesi (SPOILERONE!), se non ricordo male (evito wikipedia...), Sam prende alla fine consapevolezza di essere un angelo custode (più o meno) e di dover continuare a viaggiare nel tempo per conto del Bene (anche perchè in realtà è morto subito durante l'esperimento), ma non prima di aver messo una pezza nella vita del suo amico Al, sostanzialmente facendo sapere a sua moglie (nel passato) di aspettarlo, perchè sarebbe tornato dalla lunga prigionia in Vietnam.
Ricordo questa puntata un po onirica (tipo l'ultima di Lost...), con Sam che si ritrova dopo un salto nel suo corpo (!!) in un bar senza tempo frequentato da buona parte delle persone "possedute" e aiutate nel corso della serie; e quì che c'è lo spiegone (mi pare da parte del barista, che è forse Dio in persona...) sulla sua reale natura.
Ho sempre trovato il finale un po deboluccio e frettoloso, capostipite di quella prassi, ora molto frequentata, di inserire il tema esoterico/religioso come spiegazione di qualsiasi cosa, quando ormai la sceneggiatura ti è sfuggita di mano.
Ho amato questa serie FS, nonostante avesse poco di FS e fosse vecchio stile con poca continuity e poca coerenza scientifica. L'obiettivo era fin dall'inizio fare una serie antologica ed essere riusciti a legare così bene gli episodi con un filo comune (il protagonista che cambia identità) in un telefilm dei primi anni 90 è stato un colpo di genio.
Come avete già detto la forza erano le storie, i personaggi e i due attori principali. A me del finale è piaciuta molto l'idea (meno l'episodio in se troppo onirico), perché è stata spiazzante da una parte (sia noi che il protagonista tifavamo per il ritorno a casa) ma allo stesso tempo così "giusta" per il personaggio che più di una volta mette a rischio la sua sicurezza per gli altri. Non poteva finire altrimenti. Io non ho recepito che lui è morto, non mi pare che venga detto, ma poco importa, non cambia il concetto.
Ovviamente tremo all'idea di un reboot. Perché toccare qualcosa che seppur non perfetto è venuto così bene? Solo perché è invecchiato? Neanche così tanto poi. L'ho riguardato tutto di recente coi figli ed è piaciuto anche a loro. Unica speranza il fatto che ci sono ancora gli stessi produttori Bellisario e Pratt, le vere anime dietro la serie.
Ziggy che probabilità ci sono che ne esca un buon lavoro?... ZIGGY!
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