Mentre al cinema Spider-Man: No Way Home sta per raggiungere quota un miliardo di dollari di incasso a livello globale, il 24 dicembre Netflix ha deciso che per una volta si poteva fare della satira sulla fine del mondo con Don't Look Up, film con un cast stellare che parte dallo spunto: e se stesse arrivando la fine del mondo e a nessuno interessasse?
La trama
Tutto comincia quando la laureata in astronomia Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) che lavora al telescopio Subaru situato alle Hawaii (realmente esistente nel caso non lo sapeste) sotto la supervisione del suo professore, il dottor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) scopre una gigantesca cometa. L'entusiasmo per la scoperta viene però rapidamente spento dai calcoli compiuti da Mindy, secondo i quali la cometa è in rotta di collisione con la Terra e nell'arco di sei mesi porrà fine alla razza umana. Accompagnati dal collega dottor Teddy Olgethorpe (Rob Morgan, quasi tutte le serie Marvel/Netflix) i tre presentano la scoperta alla presidente degli Stati Uniti Janie Orlean (Meryl Streep) ma si scontrano con il suo totale disinteresse in quanto impegnata in uno scandalo che coinvolge il marito. Provano allora con un talk show del mattino chiamato The Daily Rip, ma i due conduttori Brie (Cate Blanchette) e Jack (Tyler Perry) non capiscono proprio la gravità della situazione, anzi ci scherzano sopra. Perfino il direttore della NASA nega l'esistenza della cometa e non parliamo dei tentativi con i social media o addirittura le pop star come Riley Bina (Ariana Grande, molta brava nel prendersi in giro da sola). Poi, qualcosa cambia, ma funzionerà e ci sarà davvero tempo?
Una cometa epidemica
Malgrado la trama si presti benissimo a essere un film di Roland Emmerich (il quale ci tirerà contro la luna stessa a febbraio con Moonfall) il film diretto e sceneggiato da Adam McKay segue il suo filone della satira politica e sociologica vista in La grande scommessa (2015) e Vice – L'uomo nell'ombra, ma a questo Jennifer Lawrence ha aggiunto un dettaglio importante durante una conferenza stampa per il lancio del film: lo specchio riflesso di scienziati depressi e abbattuti perché dopo aver dedicato la loro vita alla ricera della verità, scoprono che nessuno vuole sentirla. Vi ricorda qualcosa?
Il film è stato pensato con in mente la crisi climatica, una vera e propria catastrofe che minaccia la Terra anche se su tempi un po' più lunghi della cometa. Ma nel corso del 2020, soprattutto negli Stati Uniti, la sceneggiatura del film ha finito per essere praticamente ricalcata dalla realtà, con la risposta alla pandemia soprattutto da parte dell'amministrazione Trump.
Don't Look Up è già in streaming su Netflix, vi lasciamo con il trailer in italiano e in lingua originale e se vi piacciono gli spoiler le clip intitolate Calmati e pensa e Backstage with Ariana Grande e attenzione aspettate la fine dei titoli di coda, ne vale la pena.
22 commenti
Aggiungi un commentodel 2150 non me ne frega nienet sarò soyttoterra dal almeno 50 se campo 100 anni annni ...per cui chi se ne fotte e da 20 anni che ce lo menano colla fine del mondo. che Cina in primis bisogni passare dal carbone a fonti di energia meno inquinanti sono il primo a dirlo
Che ragionamento semplicemente vergognoso... chi se ne frega se va tutto allo sfascio? Chi verrà dopo ti ringrazia sentitamente e tutto solo per poter sprecare e inquinare beatamente... bravo, proprio bravo...
Leggi tutto il mio commento: io ho esoratato lo stato piu potente del mondo ciè la Cina a inquinare meno. se i cinesi continuano a ragionare come ai tempi di cecco beppe no poissiamo anche stupidamente vietare lae auto a benzina a favore di lavatrici colle ruote con velocità da anni 30. e sarà tutto inutile
Saranno i cinesi che hanno coctruito le forze armate piu numerose e potenti del mondo e ora pure la loro stazione spaziale ma continuano a bruciare carbone manco fossimo nel 1914 a fottere il clima non capisco x che la cara Greta non se la prende mai con loro ma solo caoi cattivi uomini bianchi europei
a me è piaciuto molto, sembrava tanto il dottor stranamore.
mitica la scena del generale che si fa pagare gli snacks
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