Vi ricordate i cari vecchi tempi in cui Netflix dava modo alle sue serie di avere una conclusione (la folle Hemlock Grove, Sense8) anche se non aveva riscontrato l'interesse desiderato? Quel periodo, che poi era ai suoi esordi, è ormai definitivamente defunto. Come forse saprete solo nel 2020 il canale in streaming ha cancellato ventisette serie, senza contare i casi di rinnovi poi de-rinnovati (vedi I'm not Okay with This). Ora ha compiuto un altro passo avanti nel suo nuovo stile, che poi è quello di qualsiasi canale in chiaro dalla notte dei tempi, con Cowboy Bebop.
Fine dell'avventura
Era il 19 novembre quando arrivavano i dieci episodi della prima stagione di Cowboy Bebop, serie basata sul venerato anime omonimo del 1998. Netflix a volte ha un suo sistema di riportare i dati di visualizzazione, che The Hollywood Reporter ha rilasciato ufficialmente: al suo debutto la serie è stata vista per settantaquattro milioni di ore, ma all'alba del 29 novembre erano scese del cinquantanove per cento. I due principali siti di rilevazione dei pareri di critica e pubblico poi non sono stati d'aiuto: Rotten Tomatoes ha registrato il quarantasei per cento di pareri positivi della critica e il cinquantasei per cento del pubblico, mentre l'IMDb riporta un voto medio di 6,8 su 10 da parte del pubblico, con ben venticinquemila voti. La testata aggiunge che la decisione è stata presa seguendo il classico sistema costi/benefici, ovvero il budget di una serie rapportato al numero di visualizzazioni.
I pareri
The Wrap ha dichiarato che la serie ha tentato di catturare la magia dell'anime originale senza riuscirci, Engadged che la serie è tutto quello che c'è di sbagliato nel tentare l'effetto nostalgia con un reboot, il New York Times lo ha definito letteralmente solo ok, con effetti visivi degni di Doctor Who ma che non sono un argomento sufficiente per guardarsi dieci episodi di una serie, Variety ha aggiunto che la serie cercava di fare di tutto allo stesso tempo per ingraziarsi ogni tipo di pubblico al punto che finiva col non riuscire ad avere un'identità propria.
Cowboy Bebop faceva parte di un più ampio progetto di Netflix di realizzare versioni live action (cioè con attori veri) di anime famosi, come One Piece, già i via di realizzazione e perfino Pokémon. Nel frattempo l'avventura dei cacciatori di taglie di Cowboy Bebop finisce prima del tempo, voi cosa ne pensate, meritava un'altra occasione?
1 commenti
Aggiungi un commentoPremetto che prima di vedere questa serie ho fatto un "ripassino" dell'originale. Di questo live action non è che avessi grandi aspettative e la scelta del cast non è che mi avesse (come tanti) entusiasmato. La prima puntata non ha fatto niente per farmi cambiare idee ma poi, piano piano, ho iniziato ad appassionarmi all'arco narrativo, trovando la scelta di trasformare l'amore perduto di Spike da trofeo conteso a protagonista, molto azzeccato. Anche la tanto discussa Faye Valantine di Daniela Pineda, alla fine, non mi è dispiaciuta. Io una possibilità alla serie l'avrei data, soprattutto se gli avessero dato la possibilità di allontanarsi dall' anime, trovando una propria direzione. Tant'è, in fondo un finale c'è stato e non è peggio di tanti "finaloni " di serie più blasonati. See you,space cowboy.
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