Il termine High Fantasy potrebbe non essere familiare a tutti, ma è a questo sottogenere che appartiene la celebrata serie di romanzi La ruota del tempo, ovvero come da definizione letterale, un mondo epico, fantastico, alternativo e completamente immaginario rispetto ai mondi per così primari o reali. Per fare un esempio Il signore degli Anelli rientra nella prima categoria, Game of Thrones nel suo voler essere una sorta di nostro medioevo alternativo con un po' di magia (e un sacco di omicidi) appartiene alla seconda. La ruota del tempo però, aveva preso una strada del tutto unica grazie al suo autore, lo scomparso Robert jordan, che oggi prenderà la forma di una serie vera e propria su Amazon Prime Video.
In origine
Robert Jordan aveva in origine pianificato sei romanzi per la sua saga, ma purtroppo morì mentre era al lavoro sull'ultimo romanzo, ma aveva volutamente lasciato una serie approfondita di appunti affinché un altro autore potesse proseguire la sua opera. Il suo successore divenne Brad Sanderson conosciuto per la saga di Mistborn o Cosmoverso. Sanderson si rese conto che la mole di appunti era tale che sarebbero stati necessari tre romanzi per completare la saga. Alla fine, tra prequel e sequel La ruota del tempo conta quattordici volumi, per cui se volete scoprirla, mettetevi comodi.
Breve prologo
Il Creatore creò la ruota del tempo all'inizio dei tempi, una ruota che scrive le ere usando le vite degli uomini (e donne) come suoi fili. La ruota ha sette raggi per ogni era e viene fatta girare dal Potere unico, la forza motrice dell'universo. Ma all'alba dei tempi nacque anche il malvagio Shai'Tan (detto anche, ovviamente, L'oscuro) che il Creatore imprigionò per tenerlo lontano dalla ruota. Ma l'oscuro trova comunque un modo per tentare di interferire con la Storia, motivo per cui la Ruota creò il cosiddetto Drago (che tale non è), ovvero il campione della luce e incanalatore della potenza del creatore, nonché elemento centrale della serie. Alcuni umani sono in grado di canalizzare l'energia e la principale organizzazione che li segue è la Aes Sedai (ci arriveremo dopo). Il problema è che a causa della natura ciclica degli eventi, lo scontro non ha mai fine, almeno finché l'oscuro non troverà un modo di spezzare il ciclo. E tutto questo prima che inizi la storia vera e propria del primo romanzo, L'occhio del mondo (prima edizione 1990, ultima da noi Fanucci 2020), ambientato tremila anni dopo l'ultimo scontro tra buio e luce.
La serie
La serie, come il primo romanzo, ha una particolarità, che crea peraltro un parallelo con un'altra serie fantasy, la saga di Shannara di Terry Brooks, ovvero il mondo di Jordan è il nostro tremila anni dopo il suddetto scontro catastrofico, dove gli abitanti hanno ovviamente dimenticato i nostri tempi e vivono una vita con alcune conoscenze di scienza ma ancora arretrati per molti altri aspetti (nella saga di Brooks era stata un'apocalisse nucleare qualche migliaio di anni prima). La storia comincia con l'entrata di scena di Moraine (Rosamund Pike, Radioactive, 2020, su Prime Video), ovvero una delle Aes Sedai, un'organizzazione tutta al femminile dotata di grandi poteri il cui unico scopo e mantenere l'equilibrio nel ciclo della ruota. Moraine ha votato la sua vita a cercare la reincarnazione del drago rinato. La sua missione è complicata dal fatto che esistono molte persone che si autodefiniscono tali ma che non lo sono affatto, ma lei arriva a selezionare quattro possibili candidati, prima che l'oscuro torni a compiere la sua opera di distruzione. E così mentre ci sono quattro candidati come possibili reincarnazioni del drago, allo stesso modo appare quello che potrebbe essere l'incarnazione dell'oscuro. Siccome il mondo creato dai due scrittori è estremamente profondo e dettagliato, lo showrunner Rafe Judkins (Chuck, Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.) ha dovuto sia ispirarsi liberamente che prendere delle scorciatoie per racchiudere l'inizio della saga nei dieci episodi della prima stagione, motivo per cui i fan dei romanzi noteranno una non esattamente fedele trasposizione del testo, ma anche una notevole ricostruzione visiva del mondo in cui si aggirano i personaggi. Inoltre, Judkins ci ha tenuto a creare laddove possibile effetti speciali realmente in scena, usando la computer grafica solo quando era proprio inevitabile.
I dieci episodi della prima stagione di La ruota del tempo debuttano oggi 19 novembre su Amazon Prime Video con tre episodi tutti insieme, per poi proseguire con cadenza settimanale. Nel frattempo il canale in streaming ha già rinnovato la serie per la stagione due e lo showrunner ha dichiarato che il suo piano è di realizzare otto stagioni per raccontare degnamente tutta la saga, noi vi lasciamo con il più recente trailer ufficiale in italiano e in lingua originale
18 commenti
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il primo romanzo, scritto 30 anni fa, vuole essere un omaggio al Signore degli Anelli, nella sua struttura iniziale.
Poi la serie si discosta molto da quello che viene definito "fantasy cassico" (immagino roba con elfi, draghi, maghi e ladrim stile D&D)
possimo definirla una serie Post Apocalittica. molto post e molto apocalittica.
ci sono superpoteri, niente creature fantastiche, cattivi che più cattivi non ci sono, una base scientifica per i superpoteri, cose così
Non me ne vogliate.
Sui libri non mi pronuncio perché non li ho letti.
Ma per come si sono sviluppate le prime due puntate, televisivamente parlando sembra un prodotto fatto per utenti di bocca buona.
Un po' come era stata l'ultima stagione di GOT
Certo, se uno/a ha letto lo scritto e ci si è appassionato/a, le modifiche fanno storcere il naso, ma... il canone? Davvero è solo quello il parametro di giudizio possibile? Esempio: ho letto Fondazione un paio di volte (compresi prequel e sequel), ma sono passati un mucchio di anni, quindi tanti dettagli non li ricordo, ma la serie (si è detto in lungo e in largo) non è esattamente uguale... maschi che hanno cambiato sesso, triplici imperatori e non so che altro... bé, a me sta piacendo parecchio, perché ho scelto di non notare eventuali differenze (se mi capitano all'occhio) e godermi l'evento in se per se... quindi di canoni e perfette corrispondenze non mi interessa nulla... è Fondazione e tanto basta... questa serie (al secondo episodio) o cambia marcia (e non c'entrano nulla dettagli come personaggi diversi o oggetti mancanti) o comincia davvero a prendere l'aspetto di una schifezzina... si può guardare, ma la nuova GoT no davvero, neanche paragonata all'ultima stagione...
Chiedo venia , hai ragione .
Non c'era il rogo dell'aes-sedai .
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