"Nelle parole di Serling, Ai confini della realtà parla di persone, esseri umani che si trovano in situazioni fuori dall'ordinario a causa delle loro azioni o del fato. Nella serie l'autore esprime un giudizio sul genere umano: un giudizio essenzialmente negativo: i suoi personaggi raramente riescono a controllare il proprio destino e spesso questo si rivolta loro contro. I pochi che sopravvivono sono coloro in grado di percepire l'invisibile magia del mondo, la magia dei rapporti con gli altri, il miracolo della comprensione e dell'affetto. Quella magia che ci consente di sconfiggere i nostri più terribili nemici, la solitudine e la paura. Ma si tratta di eccezioni: la maggior parte dei personaggi di Serling è vile, egoista e misera. Uomini e donne schiavi delle loro manie, vittime delle loro paure, disperati che si isolano facendo del male a se stessi e agli altri. In altre parole... comuni esseri umani." (estratto dalla postfazione di A. Mickovic e M. Rossi)

The Twilight Zone, la realtà fantastica (o fantascientifica) di Rod Serling sul finire degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta si impose nell'immaginario di un pubblico ancora succube dell'abuso di lsd e acidi vari, un pubblico che ancora credeva negli slogan di E. Che Guevara (almeno le fasce di intellettuali di sinistra), in quelli di J.F. Kennedy che morirà assassinato, in quelli della tarda generazione hemingweiana. Ai confini della realtà diventò subito un appuntamento fisso per molti spettatori americani ed europei: lo spirito della serie televisiva con geniali sprazzi di intelligenza lovecraftiana si insediò nella mente del pubblico che salutò Rod Serling come il Chris Carter di quegli anni.

Ma chi fu Rod Serling? Edward Rodman Serling, americano di Syracuse, New York, è stato per lungo tempo considerato un autore minore, anche se negli anni Cinquanta contribuì non poco con le sue idee a dar nuova vita alla fantascienza. Rod Serling nacque il 25 dicembre del '24 e, dopo aver partecipato alla Seconda Guerra Mondiale, trovò terreno fertile come scrittore-produttore per la TV di quegli anni. Indefesso produttore e scrittore, Rod scrisse numerose sceneggiature, adattò non pochi romanzi di fantascienza per la televisione: nel giro di pochi anni divenne un punto di riferimento e come scrittore e come creatore di nuove forme di intrattenimento. Il suo esordio nel mondo della fantascienza risale al 1956, quando adattò il romanzo di Pat Frank, Forbidden Area; poi nel 1959 torna ad occuparsi di fantascienza adottando stilemi fantastici. La SF di Rod Serling non è pura fantascienza ma è anche, e forse, soprattutto, fantasia: nasce così la serie The Twilight Zone che in Italia prende il nome di Ai confini della realtà. Il suo nome viene accostato a quello di maestri del genere quali Charles Beaumont, Richard Matheson, Theodore Sturgeon, Ray Bradbury. Rod Serling è personaggio difficile, troppo eclettico per riuscire ad inquadrarlo con precisione: sul finire degli anni Settanta si mette alla prova (con ottimi risultati) con numerose sceneggiature cinematografiche: Sette giorni a maggio, pellicola fantapolitica diretta da Frankenhaimer e Il pianeta delle scimmie, oggi, si possono considerare a ragione due autentici capolavori. Nel 1970 realizza una nuova serie televisiva, Night Gallery, dove prevale la fantasy rispetto alla sf: la serie destò interesse soprattutto fra i suoi affezionati seguaci ma non entusiasmò gli animi più di tanto. Serling è affaticato anche se fa di tutto per non dimostrare la sua stanchezza: già da tempo soffre di problemi cardiaci, alle volte ignorati, altre volte ricondotti ad un semplice fastidio; purtroppo Rod Serling muore il 28 giugno 1975 a seguito di un infarto. La sua breve vita ha in ogni caso lasciato tracce indelebili nella storia del piccolo schermo così come nel panorama editoriale della SF.

"Nel 1985 la CBS decise di realizzare una nuova versione di Ai confini della realtà. Nonostante potesse vantare la consulenza di Harlan Eleison e il contributo di ottimi scrittori come Ray Bradbury, George R.R. Martin e Alan Brennert, la serie non raggiunse mai la popolarità o la qualità dell'originale. Le puntate, girate a colori e introdotte da un nuovo tema d'apertura eseguito dai Grateful Dead, erano spesso tratte da celebri racconti di fantascienza e fantasy, ma se contrapposte allo spartano bianco e nero e alla pungente inventiva della serie originale emanavano una sensazione di inutile artificiosità. Dopo numerose vicissitudini, la serie chiuse in sordina nel l989. L'ultima incarnazione di Twilight Zone consiste in uno speciale di due ore realizzato nel 1994 dalla CBS. Rod Serling's Lost Classics è formato da due episodi basati su sceneggiature originali di Serling, scritte per la vecchia serie e mai utilizzate." (estratto dalla postfazione di A. Mickovic e M. Rossi)

Ai confini della realtà giunse in Italia nel momento pionieristico della nostra televisione: il bianco e nero, un solo canale nazionale. Ai confini della realtà coinvolge almeno tre grandi temi, ovvero: fantascienza, morte e gioco.

L'epoca storica in cui i telefilm si collocano è la fine degli anni '50, inizio '60, anni difficili sia politicamente sia socialmente: la guerra fredda fra USA e URSS è una minaccia costante, il ricordo della IIa Guerra Mondiale è ancora vivo negli animi di molti, Cuba sta per diventare il centro del nuovo socialismo idealizzato dal Che e da Fidel Castro, le strade americane sono percorse dagli esponenti della Beat Generation, ecc; insomma, molti sono i fermenti che si agitano in seno alla civiltà americana, una civiltà tanto grande quanto mutevole, insaziabile, mai convinta di se stessa, sempre più abituata ad abiurare vecchi ideali per giurare su ciò che è nuovo ma che in realtà è solo un prodotto riciclato dal passato. I primi esperimenti spaziali americani, l'inizio della competizione tra la tecnologia astronautica americana e quella sovietica, possiamo considerarli come l'alba artistica di Rod Serling, quell'alba che diede vita a The Twilight Zone: il Presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, annuncia al mondo la sfida che porterà l' equipaggio dell' Apollo 11, il 21 luglio 1969, a metter piede sul suolo lunare: da questo momento in poi si potrà parlare di "allunaggio". Gli anni Sessanta sono dedicati alla conquista dello spazio, quasi si volesse fuggire dalla realtà sociale della Terra: marziani ed extraterrestri che spiano l'umanità, che condizionano le sue scelte sociali e politiche, diventano una specie di ossessione collettiva ma anche, paradossalmente, una speranza. Sempre più persone si convincono che l'Universo non è un contenitore ad uso esclusivo degli esseri umani: il difficile contesto sociale di quegli anni autorizza l'uomo a credere che "noi non siamo soli". I primi episodi di The Twilight Zone propongono proprio questa speranza.

La morte è l'altro tema presente nella serie televisiva: l'aldilà, per Rod Serling, è qualcosa di reale, ma non è idilliaco così come lo Scritture Sacre lo indicano, persino l'Inferno, nella fantasia di Serling, potrebbe essere un inganno, una speranza vana per una vita eterna di torture. Rod è molto pessimista circa la morte: per rendersi conto di ciò, basta che ci si rinfreschi la memoria guardando episodi quali "Il giorno del giudizio", "Caccia al procione", "L'autostoppista", ecc. La morte è vista come una presa di coscienza che l'individuo non può avvertire nella sua anima se non quando è ormai trapassato: la morte è una nuova dimensione dove l'uomo si rende conto di non esser più tra i vivi, dove si trova costretto a fare i conti con una nuova realtà tutta da vivere, per così dire: insomma, la pace dell'anima non è cosa che possa appartenere all'umanità.

Terzo tema e' quello del gioco: episodi quali Appena in tempo e La febbre mettono in evidenza la dipendenza psicologica degli uomini nei confronti del gioco, soprattutto quello d'azzardo; il gioco non è attività che reca serenità all'animo umano, al contrario l'anima viene intossicata dal gioco, una vera e propria sfida faustiana dove l'uomo per riuscire ad uscirne vincitore non può far altro che tentare di aggrapparsi al suo debole raziocinio.

Rod Serling sapeva scrivere: leggendo i racconti originali di The Twilight Zone è impossibile non notare quanto sono vicini alle tematiche esposte dagli X-Files negli anni Novanta. Rod Serling con i suoi racconti ha insinuato il dubbio nella coscienza degli uomini, il dubbio che forse non si è soli nell'Universo, ma ha anche delineato un mondo reale assolutamente pessimista. nella stessa misura dei possibili mondi paralleli. Per Rod Serling la realtà è corrotta e quella parallela è sporca quanto quella reale se non di più: l'uomo non è libero, il libero arbitrio non esiste, l'uomo non è cosciente della sua natura e questo è tutto quanto gli è dato di sapere, questa è l'unica coscienza che deve, e può, conoscere con reale immediatezza. Serling par quasi asserire che il destino è in mano a forze oscure di matrice lovecraftiana, presenze oscure che l'autore lascia agire nell'ombra per conto dell'uomo senza mai farne il nome, solo insinuando il dubbio che qualcosa esiste e non è cosa buona. Alla luce di tutto ciò, gli X-Files di Chris Carter devono non poco al genio di Rod Serling: leggere oggi i racconti di questo magistrale autore significa scoprire le radici più profonde dei confini della realtà in tutti i sensi, una lettura che cattura e che difficilmente restituisce il lettore al mondo reale, sempre ammesso che un mondo reale esista.

I racconti accolti nel volume, Ai confini della realtà -- Tutti i racconti, sono questi: Invincibile Casey, La clausola, La giostra, La febbre, La barriera della solitudine, Mostri in Maple Street, Solitudine, Quel grand'uomo del signor Dingle, Antipatia per le macchine, Il desiderio dei desideri, Una sosta a Willoughby, Odissea del volo 33, La polvere, Tutta la verità, Il rifugio, Resa dei conti con Rance McGrew, La notte degli umili, Il sole di mezzanotte, Il colpo della bella addormentata.

Sempre in edizione Fanucci, di Rod Serling nella collana Solaria Speciale sono disponibili i seguenti due volumi: Ai confini della realtà vol 1 (Collana Solaria Speciale, Numero: 3 - aprile 2001, Pagine: 388, Prezzo: 5,11 euro) e Ai confini della realtà vol 2 (Collana Solaria Speciale, Numero: 4 -- luglio, 2001, Pagine: 388, Prezzo: 5,11 euro). La traduzione dei racconti operata da Maurizio Nati non è perfetta, diciamo che è stata operata con un po' di fretta: ne risulta che alcuni racconti sono falsamente ascosi, mentre Serling sapeva scrivere con una certa chiarezza che la traduzione italiana purtroppo non ha saputo rendere al meglio. Grafica di copertina: essenziale. Ma sinceramente è l'ultima cosa che guardo in un libro.