Per molti anni I tre romanzi originali che compongono Il ciclo della Fondazione di Isaac Asimov sono stati considerati una sfida impossibile: come potevi raccontare una storia che attraversava i secoli in un impero galattico con migliaia di pianeti abitati, e renderla accessibili sia ai fan di lunga data che al pubblico a cui il termine space opera era sconosciuto?
La struttura
La chiave trovata dallo showrunner David S. Goyer (L'uomo d'acciaio, 2013) è stata di costruire sulla struttura della trilogia originale. Per sua natura i romanzi di Asimov erano composti per lo più da spiegazioni, dialoghi e eventi che avvenivano fuori scena. I lettori scoprivano le scoperte scientifiche dello psicostorico Hari Seldon (Jared Harris, Chernobyl) e le sue predizioni, dopo di che la storia saltava avanti di cinquanta anni per testimoniare il declino dell'impero attraverso rapporti e visitatori della Fondazione del titolo, il cui scopo era preservare la conoscenza umana durante l'era oscura in arrivo. Lo stesso Asimov, nelle note legate al sequel L'orlo della Fondazione (1982) scritto trenta anni dopo i tre romanzi originali, dichiarava di aver riletto la trilogia originale
E mi aspettavo che qualcosa succedesse, ma non accadeva.
Aggiugendo che tre romanzi e quasi un quarto di milione di parole consistevano di pensieri e conversazioni, niente azione, niente suspence. Ogni libro della trilogia aveva almeno due storie eppure mancavano di continuità. Parole sue, non nostre.
Oggi
Nei romanzi le predizioni matematiche della psicostoria venivano spiegate dal giovane matematico (diventato una ragazza nella serie) Gaal Dornick (Lou Llobel, Voyagers, 2021), la serie approfondisce la sua storia, descrivendola come un prodigio della matematica in arrivo da una mondo profondamente religioso che rifitutava ogni tipo di scienza. Di fatto c'è molto di più in lei che l'essere solo la testimone degli eventi. Anche dove i romanzi saltavano in avanti di cinquanta anni, la serie si ferma a esplorare la fiorente colonia nata dalle teorie di Seldon e sopravvissuta, dando a Dornick un arco narrativo che non esisteva nei libri. Allo stesso tempo, l'imperatore Fratello Day (Lee Pace, I guardiani della galassia vol.1) ha un immediato interesse personale nella predizione della fine del suo regno, un aspetto che non si trova nei romanzi. Inoltre il personaggio di Eto Demerzel (anche in questo caso diventato un personaggio al femminile, interpretato da Laura Birn, La notte del giudizio, 2013) compariva solo nei sequel, ma nella serie entra in scena fin dai primi episodi. È una enigmatica consigliera imperiale che nasconde un interessante segreto.
Prima della fine
Anche rispetto al salto in avanti nel tempo per raccontare l'inizio dei tumulti della popolazione visto nei libri, la serie rivela il seme della discordia in una rivalità tra due culture ai margini della sfera d'influenza dell'imperatore. Questa sottotrama funge da rappresentazione della predizione di Seldon e amplifica la paura di Fratello Day che si trovi davanti a una profezia che si autorealizza. Ma molti altri aspetti sono stati riproposti fedelmente. I fan rimarrano stupiti dalla rappresentazione di Trantor, la sede dell'impero, dal cielo di metallo ai vasti tunnel sotterranei al ponte di stelle, sono tutti resi con tanta accuratezza che sembrano usciti direttamente dalla fantasia di Asimov.
I pianeti
Infatti tutti i pianeti visitati nei primi episodi della prima stagione hanno ognuno una atmosfera particolare, che si tratti delle vaste acque di Synnax, la casa natale di Dornick o il mondo aspro e desolato di Terminus. Tutti i paesaggi sono visualizzati in modo straordinario, in grado di far immergere lo spettatore al loro interno anche se li visitano solo per poco tempo. Anche i salti avanti e indietro nel tempo rendono sempre chiaro dove gli eventi stanno avendo luogo. Sì, perché Foundation deve necessariamente raccontare le sue storie in parallelo, anticipando il futuro del progetto di Seldon mentre mostra dettagli di Salvor Hardin (Leah Harvey), la sovraintendente della colonia di Terminus dove la Fondazione porta avanti il piano di Seldon e Garnick decenni dopo che si sono incontrati. E la natura delle informazioni nascoste nel misterioso oggetto fluttuante chiamato The Vault che respinge ogni tentativo di essere aperto, è avvolta in un segreto tale all'inizio della stagione che sia i fan dei romanzi che il pubblico più generale non vederanno l'ora di essere svelato.
Molti eventi si sviluppano nei dieci episodi della prima stagione di Foundation, che debutta oggi anche da noi su Apple Tv+ con due episodi per poi proseguire con cadenza settimanale, vi lasciamo con il trailer ufficiale in italiano e in lingua originale.
11 commenti
Aggiungi un commentoSalvor Hardin combattente e impegnato per metà del tempo a fare a pugni fa il paio con Susan Calvin strafiga e stupida di Io Robot.
Appurato che la serie non ha niente a che fare con l'opera di Asimov non resta che guardarla come una serie a sé stante.
Vista in questo modo la serie non è male, una delle migliori produzioni della casa giapponese Naca Gata
di Fondazione ha lo spunto ed il titolo, se si accetta questo, e si prende per quello che è, può risultare a tratti anche carina.
Sicuramente fotografia e messa in scena sono di assoluto livello (almeno si vede che i soldi li hanno spesi)
Il problema resta come spendono i soldi a livelli di sceMeggiatori
In questa sezione, sono state messe diverse notizie dalla redazione che poi si sono trasformate in 3d con commenti vari.
Nella sezione "SF in TV", abbiamo aperto invece un 3d specifico sulla serie dedicato a chi la sta seguendo.
Se vi capita, usatelo.
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