La piccola Lilo è una deliziosa e un po' problematica ragazzina per la quale il poter vivere in un paradiso dell'Oceano Pacifico come le Isole Hawaii non è tuttavia soddisfazione sufficiente a farle dimenticare di avere molti problemi. Da quando i genitori non ci sono più vive con la sorella diciannovenne Nani, che sta cercando di farsi una vita e non è particolarmente efficace nel ruolo di guardiana della vivacissima e turbolenta sorellina, la quale finisce puntualmente per cacciarsi nei guai, sia a scuola che fuori. La situazione attira l'attenzione dei servizi sociali che minacciano di separarle se le cose non si sistemeranno, e presto. Ci vorrebbe un amico, magari un cagnolino, per rinforzare i legami sentimentali e placare la piccola ribelle. La visita al locale canile sortisce però un effetto non esattamente previsto perché la giovane anticonformista si innamora subito del più insolito e strambo animale ospitato in quel momento, prontamente battezzato Stitch (punto). Il fatto è che Stitch non è affatto un cane, bensì un essere alieno creato da uno scienziato con qualche rotella fuori posto sul lontano pianeta Turo. Esperimento sfuggito al controllo, Stitch è a prova di proiettile, ininfiammabile, pensa più velocemente di un super computer e, soprattutto, per istinto vuole distruggere tutto quello che tocca. Nani, la sorella grande, comincia a sospettare che ci sia qualcosa di strano in Stitch quando la sorellina lo usa come giradischi per suonare i dischi di Elvis Presley, ma a quel punto la situazione sta già precipitando. Dal pianeta originario hanno infatti spedito sulla Terra inviati speciali proprio col compito di ricatturare il fuggitivo...
Seconda pellicola ad essere stato realizzata dal Dipartimento di Animazione della Florida questa nuova sortita della premiata ditta Disney è così simpatica e piacevolmente inusuale da far passare immediatamente in secondo piano qualsiasi aspetto tecnico. Se infatti da un lato il film è il primo in qualche decennio a far ricorso a fondali vecchio stile dipinti interamente a mano è anche vero che l'animazione è meno fluida del solito, dovuta al minor tempo dedicato al movimento dei personaggi, il che rende Lilo & Stitch uno dei film meno costosi prodotti dalla casa madre di Topolino. Siamo insomma ben lontani dai fasti visivi di un film come Tarzan, definito dal premio Oscar John Lasseter (Toy Story) una "sorta di Michelangelo animato", ma questo alla fine non rende questo film meno godibile e divertente. Lo stile del disegno certo come abbiamo detto è diverso, forse più sbrigativo ma non per questo meno efficace, anzi paradossalmente forse una delle chiavi del successo del film sta proprio nella sua semplicità. Inoltre la sceneggiatura scritta dai coregisti Chris Sanders e Dean DeBlois (Mulan) è così spumeggiante e ben scritta da non far certo rimpiangere gli schematismi narrativi di cui si abusava alla Disney negli anni '70 (Red e Toby nemici amici ad esempio). Ecco allora che abbiamo un concetto di famiglia meno stereotipato del solito, mutuato dalla 'ohana, la parola hawaiiana che ne esprime il concetto, un senso dell'umorismo sferzante e i due piccoli protagonisti decisamente meno zuccherosi del solito. Condito dalle musiche del navigato Alan Silvestri (Forrest Gump) e da qualche hit sempreverde di Elvis Presley Lilo & Stitch è un simpatico cartoon turistico-fantascientifico che ci piace pensare spingerà la Disney in direzioni sempre nuove, contribuendo in maniera significativa a mantenere vivo e vegeto il cinema di animazione.
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