Nell'attualmente in corso festival del cinema di Cannes si è fatta notare una nuova prospettiva della fantascienza, il film austriaco Rubikon. Presentato all'interno della Frontières Buyers Showcase, cioè quel ramo del festival dedicato a film di genere presentati anche se ancora in fase di completamento o pronti per trovare compratori internazionali, Rubikon è stato uno dei sette film selezionati, dimostrando di poter coniugare il genere catastrofico a una riflessione sul valore della vita umana.
Il plot
L'anno è il 2056, nella gigantesca stazione spaziale orbitante Rubikon, un team composto da due scienziati, Dimitri Krylow (Mark Ivanir, For All Mankind), Gavin Abbott (George Blagden, Athelstan in Vikings) e un soldato, Hanna Wagner (Julia Franz Richter) sono al lavoro su un'alga in grado di premettere loro la sopravvivenza a tempo indeterminato. Ma improvvisamente, vedono la Terra venire ricoperta interamente da una nube tossica.
To Be or not to Be
Così il team si ritrova diviso: Hannah vuole tornare sulla Terra per scoprire cosa è successo, Dimitri e Gavin preferiscono non rischiare, avendo fonte di sostentamento in abbondanza. E inevitabilmente nascono tensioni all'interno del gruppo. Il comunicato ufficiale della casa di produzione The Playmaker Munich riporta che il film si pone domande fondamentali quali
Dobbiamo qualcosa a persone in stato di bisogno che nemmeno conosciamo? Possiamo continuare a vivere in una bolla sociale sapendo quanto dolore e disperazione c'è là fuori?
E conclude chiedendosi se la nostra vita non abbia un valore troppo alto per sacrificarla per un nobile ma irrealistico bene più grande.
Diretto dalla semiesordiente Magdalena Lauritsch che lo ha anche co-sceneggiato insieme a Jessica Lind e Elisabeth Schmied, Rubikon non ha al momento un data di arrivo nelle sale, nel frattempo vi lasciamo con il primo teaser trailer e la domanda: voi cosa fareste, tornereste sulla Terra o rimarreste al sicuro?
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