Il 2050 è stato indicato da molti come il punto di svolta. O ci si arriva con i problemi già in via di soluzione, o saremo definitivamente condannati. Senza pretese di prevedere il futuro, ma cercando di speculare, immaginare, indicare, il Collettivo Italiano di Fantascienza ha scelto proprio il 2050 come titolo della sua nuova antologia, dopo il successo di Atterraggio in Italia uscita qualche anno fa.
Con la curatela di Lorenzo Davia e Damiano Lotto, 2020 Quel che resta di noi raccoglie racconti di alcuni tra i migliori scrittori e scrittrici della fantascienza italiana contemporanea. Il libro è disponibile anche in edizione stampata (232 pagine, 15 euro, per ora su DelosStore.it in seguito anche su Amazon).
La copertina è di Franco Brambilla.
2050 Quel che resta di noi
Il libro
Per il grande pubblico gli scrittori di fantascienza devono essere indovini: e qualcuno anche li deride, se non ci azzeccano. Ma il loro lavoro non è improvvisarsi futurologi, piuttosto quello di proiettare paure, emozioni, speranze e tensioni, del presente nel futuro.
Come sarà la Terra domani, se non riusciremo a contrastare i cambiamenti climatici? E cosa succederà quando i nostri computer saranno più intelligenti di noi? Come interagiremo con creature di metallo e plastica?
Come, poi, ci vedranno un giorno i “postumani”, per i quali il nostro futuro sarà solo la voce di un’enciclopedia?
E la base del nuovo lavoro del Collettivo Italiano di Fantascienza è proprio un’enciclopedia, o meglio, un suo frammento. I racconti alla quale si ispirano sono incentrati nel momento di svolta che i nostri successori individueranno come l’anno fatale: il 2050.
L'autore
Lorenzo Davia (Trieste, 1981) è ingegnere, giramondo e topo di biblioteca. Suoi racconti sono apparsi in varie antologie. Ascensione negata è arrivato secondo classificato alla prima edizione del Premio Urania Shorts, mentre Umuntu Umuntu Ngabantu è arrivato terzo al concorso letterario di racconti di Fantascienza LGBTQI del 2017. Il racconto Az-Zinds è arrivato finalista la Premio Italia 2020. Ha vinto il Premio Viviani 2019 con Il tempo che occorre a una lacrima per scendere. Ha creato con Alessandro Forlani il progetto di scrittura condivisa Crypt Marauder Chronicles per il quale è uscita l'antologia Thanatolia (Watson), finalista al Premio Vegetti 2020. Ha scritto le storie della Fata Mysella pubblicate in New Camelot e Le avventure della fata Mysella (Delos Digital). Assieme al Collettivo Italiano di Fantascienza ha pubblicato l'antologia Atterraggio in Italia, Delos Digital. Il suo romanzo Capitalpunk è arrivato finalista al Premio Urania e al Premio Vegetti ed è stato pubblicato da Kipple.
Damiano Lotto (classe 1978), laureato in Lettere e dottorato in Archeologia, ha lavorato sia nell’ambito dei GIS applicati agli scavi archeologici che nel campo delle app e della didattica museale. Attualmente lavora in Posta. Ha pubblicato per Maremmi Editore nel 2009 Tomotomopoppin, qualche libro online (La strana compagna di classe, Il giusto ordine delle cose), alcuni racconti sulle antologie di Paolo Secondini. Nel 2017 è stato finalista al premio Urania; nel 2018 è arrivato quarto al premio Plesio per racconti fantasy ed è stato pubblicato nell’antologia corrispondente Di sognanti e di altri eroi.
Lorenzo Davia, Damiano Lotto, 2050 Quel che resta di noi , Delos Digital, Odissea Fantascienza 103, isbn: 9788825416725, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro € 4,99 iva inclusa
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2 commenti
Aggiungi un commentoIo avrò 57 anni nel 2050.
...se tutto andrà bene...
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