Famoso per John Carter di Marte, per la Terra dimenticata dal tempo e, naturalmente, soprattutto per quel Tarzan che ne decretò il successo universale, Edgar Rice Burroughs ha scritto diversi notevoli cicli avventurosi fantascientifici. Da Marte alla Luna, dal centro della Terra a Venere.
Se da decenni ormai il pianeta smeraldino viene considerato una fornace inadatta a sostenere la vita, scalpore ha fatto qualche tempo fa la scoperta di notevoli quantità di fosfina nella sua atmosfera, che avrebbero indicato una possibile, se non addirittura probabile, presenza di organismi viventi. La cosa, annunciata in pompa magna dala NASA, venne poi piano piano smontata da altri scienziati. AI tempo di Edgar Rice Burroughs, tuttavia, c'era la convinzione che sia Marte che Venere fossero abitabili, e anzi abitati: così, mentre il nostro Salgari correva con l'immaginazione nei mari della Malesia, il suo collega americano immaginava avventure nei regni fantastici di Venere.
Il ciclo, che ruota attorno al personaggio di Carson Napier, è composto da tre romanzi, un altro romanzo ricavato fondendo insieme vari racconti, e una novella finale. Tutti e cinque i libri, tradotti da Annarita Guarnieri e arricchiti da splendide copertine originali di Franco Brambilla, usciranno in una collana speciale in ebook e in stampa da Delos Digital. Disponibile da oggi il primo volume, I pirati di Venere.
I pirati di Venere
Il libro
Il pianeta Venere, così luminoso e perennemente coperto dalle nubi, nasconde un meraviglioso segreto: il mondo straordinariamente bello ma letale di Amtor. Ad Amtor, città di esseri immortali, fioriscono alberi giganti alti centinaia di metri; bestie feroci si inseguono nel deserto sottostante; rari lampi di luce solare provocano tempeste devastanti; e gli abitanti credono che il loro mondo sia a forma di disco con un centro ardente e un bordo ghiacciato. Bloccato su Amtor dopo che la sua astronave si è schiantata, l'astronauta Carson Napier viene trascinato in un mondo sull'orlo di una rivoluzione, dove l'amore di una principessa ha un caro prezzo e la morte può arrivare dalla lama di una spada o dal raggio di una futuristica pistola.
L'autore
Edgar Rice Burroughs (1875-1950) è senza alcun dubbio uno degli scrittori d'avventura di maggior successo. Eppure la sua carriera è nata quasi per caso: senza istruzione oltre la scuola dell'obbligo, non riesce né nella carriera militare né in quella professionale, passando da un lavoro all'altro senza mai fortuna. Ormai sull'orlo del suicidio prova con la scrittura: il suo primo romanzo, Sotto le lune di Marte, pubblicato a puntate sulla rivista The All-Story, viene accolto con entusiasmo e sarà l'inizio di un ciclo – quello di John Carter di Marte – che arriverà a contare undici volumi.
Ma è nulla rispetto al successo che ottiene due anni dopo, con la pubblicazione di Tarzan delle scimmie. Una serie che diventa un clamoroso fenomeno che darà il via non solo a numerosi romanzi, ma a oltre trenta film, e fumetti, serie tv, cartoni animati. Al punto che ben due città, Tarzana in California e Tarzan in Texas, prendono il nome dal suo personaggio.
Oltre a Marte e alla giungla Burroughs visita il centro della Terra con la serie di Pellucidar, la Luna col ciclo del Popolo della Luna, e Venere col ciclo di Carson di Venere, che presentiamo in questa collana.
Edgar Rice Burroughs, I pirati di Venere (Pirates of Venus), ciclo: Carson di Venere, Delos Digital, I mondi di Edgar Rice Burroughs 1, isbn: 9788825414295, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro € 3,99 iva inclusa
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2 commenti
Aggiungi un commentoHo letto John Carter bellissimo.
Sono curioso di leggerli, in effetti. Strano come Howard sia visto come un dio della scrittura (nonstante evidenti difetti, tra cui l'uso di uno e uno solo canovaccio per Conan, che tende a stancare presto), mentre un autore solidissimo come Burroughs non riceva altrettanta stima.
Interessanti le copertine di branbilla, che recuperano l'uso dei colori alla Frazetta. Peccato che la CG rimanga sempre un po' legnosa...
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