Cosa hanno in comune La regina degli scacchi di Netflix (The Queen's Gambit, 1983), il leggendario L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell on Earth, 1963) Lo spaccone (The Hustler, 1959) con Paul Newman e relativo sequel Il colore dei soldi (The Color of Money, 1984) con Tom Cruise? sono tutti in origine romanzi dello scrittore Walter Tevis, scomparso nell'agosto del 1984, non prima di avere lasciato un'impronta indelebile nel mondo del cinema e della televisione.
Ora, L'uomo che cadde sulla Terra sta per prendere una nuova vita e forma, in streaming.
Le due origini
Nel romanzo originale, Thomas Jerome Newton è un alieno umanoide arrivato sulla Terra per costruire una nave spaziale e salvare i suoi simili, gli abitanti del pianeta Anthea, ridotti a soli trecento sopravvissuti dopo multiple guerre nucleari, una siccità terribile e cibo in forte diminuzione. Thomas è stato selezionato in quanto fisicamente in grado di sopportare la gravità più forte della loro e il clima più caldo. Usando la sua conoscenza di tecnologie avanzate, l'alieno riesce a diventare un miliardario, finché sulla sua strada non incontra Betty Jo, che si innamora non ricambiata e il tecnico specializzato in combustibile Nathan Bryce, che diventano suoi amici. A causa della sua inarrestabile dipendenza dall'alcool, Bryce finisce con lo scoprire la sua vera identità e Thomas viene arrestato prima dalla CIA e poi dall'FBI, che compiono ogni genere di esperimenti su di lui.
Nel film di culto del 1976 firmato da Nicholas Roeg la storia cambia di poco: Thomas arriva alla ricerca di acqua per il suo pianeta morente a causa della siccità. I nomi dei due umani che incontrano cambiano relativamente, oppure solo la loro occupazione, ma non l'inevitabile rivelazione. Il film è diventato oggetto di culto non solo in quanto il primo a vedere David Bowie come protagonista, ma anche per le sue immagini surreali e psichedeliche. Purtroppo, in entrambi i casi non finisce molto bene per Thomas.
Esiste anche un film per la televisione del 1987 prodotto dalla ABC che vedeva tra i protagonisti anche un giovane Will Weathon (Star Trek: The Next Generation), che cambiava più elementi rispetto alla trama del romanzo o del film.
La serie
Paramount+ è il nuovo nome della ex CBS All Access, il canale in streaming americano (non raggiungibile da noi, almeno per ora) casa di tutta la galassia di Star Trek e a seconda dei casi potreste sentirvi sollevati o preoccupati: la serie in preparazione non vuole essere un remake del film nè una versione moderna del romanzo. Come ha riportato Deadline Hollywood, la serie The Man Who Fell on Earth seguirà un nuovo alieno che arriva sul nostro pianeta durante un punto di svolta nell'evoluzione umana e deve confrontare il suo passato per determinare il nostro futuro.
Al comando come showrunner Alex Kurtzman (già al comando della galassia di Star Trek) e Jenny Lumet (sì, figlia del mitico regista Sidney Lumet), nonché Heather Kadin, tutto legati alle varie serie in via di espansione della saga creata da Gene Roddenberry. Kurtzman è indicato anche come regista, anche se non è definito se si tratterà del solo pilot o di più episodi.
Come protagonista arriva Chiwetel Ejiofor, candidato all'oscar per 12 anni schiavo (2013) ma forse più conosciuto come Baron Mordo in Doctor Strange (2016) e prossimamente di ritorno nel sequel. Riguardo l'attore i due showrunner hanno dichiarato
La carriera cinematografica e teatrale di Chiwetel Ejiofor è straordinaria nel suo coraggio, impegno e qualità. Lui è tutto quello che potevamo immaginare e un milione di altre che non potevamo nemmeno sognare. Non potremmo essere più entusiasti.
Non ci sono ancora date di arrivo in streaming e quale strada seguirà da noi The Man Who Fell on Earth (le serie di Star Trek sono divise tra Netflix e Amazon Prime Video), vi terremo al corrente sulla caduta del nuovo alieno sulla Terra e vi lasciamo con la domanda: vi interessa l'idea di vedere un sequel di un titolo così di culto?
5 commenti
Aggiungi un commento...No!!!
Sto notando come quelli che di solito vengono definiti film di culto, in genere a me non creano nessun interesse, anche dopo averli visti, spinto da insistenze o curiosità... quasi sicuramente è solo colpa mia che non capisco nulla di cinema e televisione, come mi è stata ripetutamente fatto notare... va bé, credo che riuscirò a dormire lo stesso... R.I.P David, che in ogni caso ha tutto il mio rispetto, incondizionato ed eterno, per la meravigliosa opera Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.
Perché non rifare anche Labyrinth magari con Washington figlio come attore principale e Sarah che in realtà è Tommy in crisi di identità?
Washing per washing, Washington!
nessuno sarà mai alieno come il Duca Bianco...
e neanche Re dei Goblin
A scanso di equivoci, quoto e approvo e confermo: il mio post di prima è da intendersi come sarcastico, senza ovviamente aver nulla contro Washington figlio (che tra l'altro è bravo); si tratta solo di un gioco di parole fra la pratica del washing (ultimamente molto di moda in ambito black, green etc etc, dopo essere stata declinata in white per decenni) e il suo cognome.
Chi tocca il Thin White Duke, rischia, e ai miei occhi compie peccato.
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