Nel 2019 sembrava che la crisi climatica fosse il problema più grande per l'umanità. Poi è arrivato il 2020, e l'ambiente è passato in secondo piano. Ma il problema non si è affatto risolto, anzi. E del resto il 2020 era cominciato, prima che arrivasse la pandemia, con crisi ambientali spaventose, in Australia, in Africa, in California.
Con l'arrivo di Biden alla Casa bianca gli Stati Uniti torneranno negli accordi di Kyoto e l'ambiente piano piano tornerà in primo piano. Ma c'è una speranza di riuscire a invertire la rotta prima che sia troppo tardi?
Gran parte della fantascienza attuale è pessimista. Spesso gli scenari sono quelli di un pianeta Terra diventato inabitabile. Ma c'è una corrente di autori che pensa, se non che le cose andranno meglio, quanto meno che per farle andare meglio sia più costruttivo raccontare scenari in cui i problemi vengono affrontati.
Questa corrente si chiama Solarpunk.
Sono pochi, finora (ma buoni, va detto). Si sono raccolti intorno all'antologia Assalto al sole, pubblicata da Delos Digital l'anno scorso, e ora hanno una casa comune nel nuovo blog Solarpunk.it. Il blog ospita il manifesto del movimento, e interviste, recensioni, dibattiti. È curato da Franco Ricciardiello, Romina Braggion, Silvia Treves, Giulia Abbate.
7 commenti
Aggiungi un commentoIl Positivismo era una corrente rigidamente "ottimistica", era proprio una sorte di estremizzazione della razionalità introdotta con l'illuminismo (quindi è una sorta di filiazione, ma l'illuminismo pensava anche alle questioni sociali, ai diritti, era più sarcastico e dubbioso che antagonista e via dicendo, il positivismo no).
Il P. per assumere la sua posizione dominante, quindi di pretesa superiorità ha sempre effettuato delle semplificazioni abnormi, che potremmo condensare con il famoso detto "buttar via il bambino con l'acqua sporca". Tale atteggiamento quasi snobistico mi ha sempre dato noia e non ho mai apprezzato il P.
Invece direi che il Solarpunk sia una salutare opposizione alle tante stupide distopie farlocche ed artefatte che vediamo/leggiamo, un modo per far davvero fanta e scienza - là dove le distopie sono più che altro delle sociologie retoriche zoppe.
...la speranza è una trappola inventata dai padroni... (cit. Mario Monicelli)
Ma si, ci sta tutto. Checche se ne dica predire il futuro con assoluta certezza non è nelle corde di alcuno.
Manhattan non ancora diventata un carcere di sicurezza nazionale, nel 99 la luna non se ne è andata a zonzo, nel 2001 non vi è stata alcuna odissea nello spazio... e gran parte delle speculazioni catastrofiche fatte da molti libri di fantascienza dei decenni scorsi, hanno visto il passato (non solo il presente), passare indenne dalle stesse.
Per cui si, per molti versi ci pare di essere nella m....ma va benissimo una corrente di pensiero che speculi su come si possa fare per cercare (non so quanto riuscire) a migliorarlo, sto benedetto futuro.
AL PANFILO!!
Nulla di più sbagliato (dalla serie: egli sarà anche famoso, ma non detiene la verità); la speranza è innata negli esseri umani, che anche nelle situazioni peggiori "osano" mettere al mondo figli e lo fanno da quando, cavernicoli, in gruppi piccolissimi, di padroni non ce ne erano...
Basta guardarsi intorno per capire che l'intero sistema sociopoliticoecononico è basato sulla proprietà. Ora non usiamo più il termine padrone, è desueto e ha accezioni di un'altra epoca, però se lo sostituisci con sistema, proprietà, economia, ti accorgi che una visione positiva della nostra condizione di vita è una illusione, pari a quella delle comunità hyppy dei '60,e che siamo calati profondamente in una realtà distopia degna di Huxley.
Anche la speranza è pilotata, non so ai tempi della Preistoria ma ora è accuratamente così. Ecco perché, a mio avviso, il Solarpunk ha il tempo di vita fuggente come un bellissimo sogno...
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