Non poca delusione in molti appassionati ha suscitato l’ultima trilogia cinematografica della saga di Star Wars. Stiamo parlando di Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza, Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi e Star Wars: Episodio IX – L'ascesa di Skywalker, il primo e terzo diretti da J.J. Abrams e il secondo da Rian Johnson. A guardare gli incassi, la Disney può essere molto contenta, ma a livello di popolarità tra i fan forse la trilogia che ha visto come deus ex machina Abrams è quella che occupa gli ultimi posti, tant’è che molti hanno cominciato a rivalutare la trilogia prequel, quella scritta e diretta dal 1999 al 2005 dal creatore della saga George Lucas e che al suo apparire fece storcere parecchi nasi.
Il franchising di Guerre Stellari, tuttavia, è tornato a far sognare i suoi fan grazie ad una serie televisiva, The Mandalorian, creata da Jon Favreau e la cui prima stagione è andata in onda alla fine del 2019 negli Stati Uniti, mentre da noi è apparsa nel marzo del 2020.
Se The Mandalorian ha iniziato il suo viaggio nel 2017, quando Favreau cominciò a partorire l’idea di base della storia, la realizzazione di una serie televisiva agganciata al mondo di Star Wars risale al lontano 2009, quando lo stesso Lucas accarezzò la possibilità. In seguito, il progetto decadde per via degli alti costi che ogni singolo avrebbe avuto e che invece, oggi, le tecnologie degli effetti speciali e visivi hanno in qualche modo abbattuto.
All’epoca, vennero addirittura realizzati circa 50 script e Lucas intendeva realizzare qualcosa come 100 episodi di quella che sarebbe dovuto essere la prima serie TV di Star Wars.
Nel 2012, quando la Disney acquisì la Lucas Film, l’idea di una serie TV venne confermata dagli alti papaveri che dirigevano la casa di produzione creata da Walt Disney, e la naturale “casa” sembrava essere la ABC. Ma poi, il progetto non decollò mai definitivamente, fino a quando non si presentò la possibilità per la Disney di avere una propria piattaforma di streaming, ossia quella che sarebbe diventata Disney+.
Oltre alla storica produttrice e presidente della Lucas Film, Kathleen Kennedy, Favreau ha voluto accanto a se il regista e produttore Dave Filoni, che aveva espanso l’universo di Star Wars nel mondo dell’animazione, realizzando The Clone Wars.
La serie live-action – la cui seconda stagione è attualmente in streaming su Disney + – è ambientata dopo la caduta dell'Impero e prima dell'emergere del Primo Ordine e segue le avventure di un cacciatore di taglie e pistolero solitario mandaloriano (interpretato da Pedro Pascal), che vaga ai confini esterni della galassia alla ricerca di criminali sui quali pende una taglia. Ad un certo punto, il leader della Gilda dei cacciatori di taglie, Greef Karg, gli affida un compito molto particolare per conto di un cliente speciale: prelevare un apparente bambino appartenente alla razza di Yoda, il saggio cavaliere Jedi, e riportarlo fra la sua gente. Da qui cominciano le avventure del mandaloriano.
Ma chi sono i mandaloriani? La prima apparizione di un cacciatore di taglie del pianeta Mandalore è ne Star Wars: L’Impero colpisce ancora e stiamo parlando ovviamente del mitico Boba Fett, ma la cultura e i mandaloriani sono stati esplorati soprattutto nelle due serie animate The Clone Wars e Rebels. Sappiamo così che i mandaloriani sono stati vittime di una congiura orchestrata nientedimeno che dall’Imperatore Palpatine, nel corso della famosa Guerra dei Cloni. C’è stata una prima guerra civile su Mandalore, sventata dai Jedi Anakin Skywalker, Obi-Wan Kenobi e Ahsoka Tano, e poi un vero e proprio dominio da parte del rinato Impero Galattico.
Ma i mandaloriani sono per loro natura dei guerrieri e così l’Impero ha sterminato quasi tutti questi guerrieri, in quella che è passata alla storia come la Purga.
I pochi sopravvissuti hanno così vagato per la galassia, seguendo i precetti della Via, una serie di regole di onore e valore, un codice morale, che guida i mandaloriani. Da qui il famoso saluto che recita: “Questa è la Via”.
Din Djarin, il mandaloriano protagonista della serie TV, era un trovatello che è stato trovato e accolto dai mandaloriani che lo hanno cresciuto sulla base del loro codice morale.
Sappiamo anche che in un passato remoto, i mandaloriani sono stati letali avversari dei cavalieri Jedi e la difficoltà del protagonista è proprio insita nel fatto che il Bambino Yoda ha chiaramente poteri Jedi e non è proprio una passeggiata per un madaloriano doverlo riportare tra i cavalieri che hanno difeso per centinaia di anni la Repubblica.
La prima stagione della serie TV creata da Jon Favreau si può tranquillamente definire un western spaziale, in cui il classico pistolero solitario ha una missione da compiere e di volta in volta si allea con chi gli si dimostra amico o duella con chi si mette sulla sua strada per fermarlo.
Lo scenario della storia è quantomeno caotico, visto che la Galassia sta digerendo la caduta dell’Imperatore Palpatine e la restaurazione della Repubblica, un passaggio non indolore e non immediato, soprattutto nella periferia dell’ex Impero, ovvero nei pianeti dell’Orlo Esterno.
Nella seconda stagione verrà approfondito il legame tra il cacciatore di taglie e Baby Yoda, ma anche le origini del potere Jedi che Baby Yoda utilizza spesso per togliere dai guai lui e il suo alleato. Non mancheranno sorprese, come l’apparizione di altri personaggi visti nei film e nei cartoni animati, come ad esempio una breve apparizione di Bobba Fett e soprattutto di Ahsoka Tano, la ex-padawan di Anakin Skywalker, già protagonista della serie a cartoni animati The Clone Wars. Alla fine della serie animata, la Jedi si è allontanata dall’Ordine Jedi, ma continua ad operare nella periferia della galassia.
Saprà confermare la seconda stagione di The Mandalorian ciò che di buono c’era nella prima stagione? La risposta agli appassionati, che di certo non mancheranno di far sentire la propria voce, anche in vista della già confermata terza stagione.
1 commenti
Aggiungi un commentoL'episodio "The Jedi" il migliore in assoluto sinora delle due stagioni, veramente bello.
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