H.P. Lovecraft è un autore al centro di una netta divisione interna: da una parte la creazione di alcune delle opere horror più famose di tutti i tempi, dall'altra purtroppo il suo razzismo, specchio forse del periodo in cui viveva ma difficile da ignorare. Su questa base era nato il romanzo di Matt Ruff Lovecraft Country (2016, inedito da noi) e da cui JJ Abrams e Jordan Peele (Us-Noi, The Twilight Zone) hanno prodotto una serie per la HBO che vede come showrunner Misha Green (Underground, Helix). Durante l'attuale San Diego Comic-Con @home la HBO oltre al panel con i protagonisti ha presentato il trailer ufficiale e una clip dalla serie.
La trama
Chicago 1954, quando il veterano di guerra Atticus Black (Jonathan Majors, Captive State) scopre che il padre Montrose (Michael Kenneth Williams, When They See Us) è scomparso, si imbarca in un viaggio attraverso un New England il cui orrore è molto reale, in quanto rappresentato da un razzismo letale, insieme all'amica Letitia Dandrige (Journee Smollett, Birds of Prey), un'artista e attività per i diritti civili, e lo zio George Black (Courtney B. Vance, Terminator Genisys), per raggiungere il maniero dei Braitwhite, i quali in passato avevano avuto come schiavi gi antenati di Atticus. Ma i Braitwhite fanno parte di una setta molto sinistra, I figli di Adamo, i quali stanno cercando di usare le arti oscure per far arrivare sulla Terra un ben diverso tipo di orrore, molto più mostruoso.
Essendo tra le serie fortunate da essere state ampiamente completate pre-coronavirus, i dieci episodi della prima stagione di Lovecraft Country hanno già una data di arrivo sulla HBO, il 16 agosto, vi lasciamo con il trailer ufficiale e il panel della Comic-Con.
4 commenti
Aggiungi un commentoJJ Abrams? Ok una reale garanzia...Io passo.
Ok, giuro che mi fai ridere ogni volta... insomma, una frustata e via, senza tanti fronzoli, ma alla fine mi sorge spontanea una domanda: cosa guarda (breve lista) un Klingon leggermente incazzoso?
...Tutt'altro.
Ok, ho visto i primi due episodi; a parte il pregio della lunghezza (circa un'ora), che in generale permette di sviluppare meglio le storie, devo dire che la serie non è affatto male, anzi, mi piace: bei personaggi, ben sviluppati, storie per nulla banali ed episodi dalla discreta complessità e varietà; in particolare il primo, che per un 75% è solo una contestualizzazione del periodo storico, in cui la caccia al "negro", la discriminazione assolutamente brutale e sfacciata e la segregazione di fatto delle comunità nere, sono rese con perfetto realismo e palpabile intensità... poi le cose peggiorano parecchio e si entra nel merito della storia evocata dal titolo e iniziano i misteri, le complicazioni sovrannaturali e nuove fughe con colpi di scena... per ora consigliatissima.
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