Il 5 aprile scorso il parco non proprio divertente di Westworld era stato scosso da un colpo di scena esterno alla trama principale: il duo di showrunner Lisa Joy e Jonathan Nolan (Person of Interest) e la loro Kilter Films avevano firmato un contratto in esclusiva con Amazon Prime Video, di fatto chiudendo il contratto con la Warner Entertainment Media, conglomerato di cui fa parte anche la HBO, casa per l'appunto di Westworld.
Per il nuovo accordo, stimato intorno ai centocinquanta milioni di dollari, i due avrebbero creato nuove serie per Amazon Prime Video, uno dei quali era la serie basata sul romanzo di William Gibson The Peripheral (da noi Inverso, 2014), che Amazon aveva annunciato già nel 2018.
I due autori però rassicuravano i fan dei parchi della Delos (o quanto ne rimaneva) che avrebbero continuato a scrivere ed essere produttori esecutivi della serie della HBO, già rinnovata per la stagione quattro.
Ora scopriamo che i due autori rimarrano ancora nella fantascienza, adattando la serie di videogame di culto Fallout.
Le Origini
Il primo Fallout, datato 1997, era stato sviluppato dalla poi scomparsa Black Isle Studios e presentava un mondo distopico che partiva dalle atmosfere paranoiche degli anni cinquanta sulla guerra nucleare, per poi svelare un 2161 in cui si scoprivano gli abitanti dei vault, praticamente dei bunker antiatomici, uno dei quali doveva uscire per la prima volta nel mond post-apocalittico per recuperare un microchip necessario alla purificazione dell'acqua. Era l'inizio di un viaggio in un mondo liberamente esplorabile dove avere contatti con i classici personaggi non giocabili, combattimenti a turni e scelte che condizionavano gli eventi, oltre a mille segreti da scoprire e soprattutto uno humor nero molto particolare.
Chiusa la Black Isle e dopo un periodo di traversie, il gioco approdava alla Bethesda Softworks (quella dei Doom, compreso il recente Eternal e di tutti i Wolfenstein). La Bethesda avrebbe acquisito la proprietà intellettuale della saga, ma anche introdotto variazioni non accolte benissimo dai fan di lunga data, che sarebbero culminate nel fallimentare Fallout 76 del 2018, il primo in cui si introduceva un mondo persistente online in cui erano i giocatori in teoria a poter creare la propria storia e interagire con altre persone nel mondo, ma aveva così tanti problemi tecnici e soprattutto carenza di idee da diventare il peggiore della serie. Ci sarebbe voluta l'espansione Wastelanders dell'aprile di quest'anno per risollevare le sorti di questo capitolo.
In totale esistono quattro Fallout principali e quattro spin-off con caratteristiche diverse rispetto alla struttura principale.
La dichiarazione
Oltre al primo teaser rilasciato dalla Bethesda su Twitter che vedete qui sopra, i due showrunner hanno dichiarato a Deadline Hollywood
Fallout è una delle più grandi serie di videogame di tutti i tempi, ogni capitolo di questa storia follemente ricca di immaginazione ci è costata una quantità spropositata di ore di gioco che avremmo potuto trascorrere con la famiglia e con gli amici.
E concludono dicendo che non vedono l'ora di collaborare con i folli lunatici (parole loro) della software house per dare vita a questo mondo immenso, sovversivo e ricco di humor nero insieme a Amazon Prime Video.
I tempi però sono ancora lunghi: in cima alla lista della priorità c'è la realizzazione di Peripheral, oltre a proseguire nello sviluppo di Westworld, per cui vi terremo al corrente sul momento in cui potrete uscire dai vostri vault e mettere piede nelle terre selvagge e desolate di Fallout su Amazon Prime Video, nel frattempo vi lasciamo con il secondo trailer dell'espansione Fallout:Wastelanders.
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