Quella che parte mercoledì sera, 27 maggio, da Cape Canaveral è una missione storica per la Nasa. Gli americani tornano a lanciare i loro astronauti dal suolo americano e con un razzo e una navicella americani, dopo nove anni.
Era il 2011 quando la flotta degli Shuttle venne messa in pensione per raggiunti limiti di età (e per i costi di lancio e di manutenzione eccessivi). Da allora, gli astronauti Usa hanno raggiunto lo spazio, in pratica la stazione spaziale internazionale, sempre a bordo degli amici-nemici russi, delle mitiche navicelle Soyuz progettata dal genio di Korolev negli anni Sessanta.
Mercoledì, alle 22.32, ora italiana (diretta streaming sul canale NASA) due astronauti americani torneranno a partire su una loro navicella, ma non soltanto: per la prima volta questa navicella sarà stata prodotta da una compagnia privata, la Space X di Elon Musk, compagnia privata, anzi, privatissima, il gioiello, il sogno del miliardario americano che punta decisamente verso Marte. La navicella Crew Dragon – sebbene studiata per l’orbita terrestre – è tuttavia un passaggio importante per Space X, che ne sottolinea la rilevanza nel panorama aerospaziale americano e apre le porte a nuove possibilità.
Ma la notizia che forse più interessa noi italiani, e in particolare i lettori di Robot e di Fantascienza.com, è che uno dei principali progettisti di Crew Dragon è il milanese Andrea Avaldi, cinquantenne, un mago nelle soluzioni riguardanti materiali compositi. Avaldi – Principal structures engineer del progetto Crew Dragon – si è laureato al Politecnico di Milano nel 1991 e poi ha ricoperto diversi incarichi. Prima di approdare, dopo una serie di esami e di test, a Space X, aveva lavorato anche allo scafo in fibra di carbonio di Luna Rossa, prodotto dalle industrie Persico di Nembro (Bergamo). Dopo una serie di test, Avaldi ha sostenuto il colloquio decisivo in Space X addirittura con Elon Musk.
Non soltanto Avaldi è italiano, milanese, ma è anche un affezionato lettore di fantascienza, è stato abbonato per diversi anni a Robot e segue da Los Angeles il notiziario di Fantascienza.com. Ovviamente predilige la fantascienza astronautica… Quando lo scorso anno lesse Korolev, la luce di Eris, andò in Facebook, cercò l’autore, Paolo Aresi e gli scrisse un messaggio carico di complimenti.
Gli astronauti che piloteranno per primi la navicella Crew Dragon sono gli americani Bob Behnken e Doug Hurley. La rampa di lancio sarà quella del Launch Complex 39A del Kennedy Space Center in Florida.
La Crew Dragon è un'astronave dotata di controlli touch screen, tutta un'altra generazione rispetto alle leve e interruttori delle capsule usate negli USA fino a qualche decennio fa. Monta otto motori SuperDraco sulla parte laterale e può attraccare autonomamente alla ISS.
Una volta lasciati i due astronauti sulla ISS, la Crew Dragon tornerà sulla Terra ammarando nell’oceano rallentata da quattro paracadute.
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