Denis Villeneuve era reduce dall'epica realizzazione di Blade Runner 2049 quando gli venne fatta la proposta che aspettava da decenni: riportare sul grande schermo il venerabile romanzo Dune di Frank Herbert, che come saprete aveva avuto un tentativo firmato da David Lynch nel 1984, da lui stesso ripudiato a causa dei molteplici tagli imposti dal produttore Dino De Laurentiis, nel 2000 una miniserie sull'allora Sci Fi Channel (ora Syfy) intitolata Frank Herbert's Dune (da noi Dune – il destino dell'universo) e nel 2003 la miniserie Frank Herbert's Children of Dune (da noi solo I figli di Dune), che adattava il secondo e terzo romanzo della saga. All'epoca entrambe le miniserie registrarono i rating più alti mai visti dal canale. Ma per Villenueve Dune era qualcosa di più di un film, era il sogno di una vita.
Dettagli enormi
Il regista ha raccontato poco tempo fa a Vanity Fair che durante l'incontro con gli executive della Warner per parlare della trasposizione cinematografica, la sua condizione fu che avrebbero dovuto essere due film, perché uno solo non sarebbe stato in grado di riportare tutti i complessi dettagli del libro.
Di recente, in una intervista con Empire ha dichiarato che lo stesso livello di dettaglio è stato usato nel ricreare i giganteschi vermi della sabbia che popolano il pianeta Arrakis:
Abbiamo parlato a lungo di ogni singolo dettaglio su come rendere possibile queste bestie enormi, dalla consistenza della pelle al modo in cui si apre la bocca fino al sistema in cui mangia il suo cibo nella sabbia.
Villeneuve rivela che ci è voluto un anno solo per lavorare al design e trovare la forma perfetta che sembrasse abbastanza preistorica.
Corleone
Voi vi chiederete in che modo sia collegata la celebrata (almeno fino al secondo capitolo) saga creata da Francis Ford Coppola, la risposta l'ha data il regista sempre a Empire. All'inizio della storia il giovane Paul Atreides (Timothée Chamalet, Il re su Netflix) ha un consideravole viaggio davanti a lui che anticipa un arco narrativo molto drammatico:
Paul è stato cresciuto in un ambiente molto rigido con un rigoroso allenamento perché è il figlio di un duca ed è destinato a diventarlo anche lui un giorno.
Ma per quanto si sia allenato e sia stato preparato per il suo destino, è davvero ciò che vuole? Per Villeneuve c'è una contraddizione nel personaggio che ricorda Michael Corleone nel Padrino, qualcuno con un tragico destino che diventa qualcosa che non voleva essere.
Sopravvivenza
Con tempi oscuri davanti a lui, Paul diventerà un uomo le cui capacità di sopravvivenza dipenderanno dalla sua capacità di prendere le decisioni giuste e adattarsi a diverse situazioni pericolose. Per il regista è una storia meravigliosa di una persona che trova il suo potere:
Come qualsiasi giovane adulto, sta cercando la sua identità e capire il suo posto nel mondo.
Per farlo, prosegue, dovrà fare cose che i suoi antenati non hanno mai fatto, solo per sopravvivere. I suoi punti di forza sono la curiosità verso le altre persone e l'empatia, che lo attraggono verso culture diverse. E questo gli salverà la vita.
Le riprese del primo atto di Dune sono per fortuna state completate l'anno scorso e la post-produzione procede già da tempo, la data di uscita nei cinema è prevista per il 18 dicembre 2020, che lo rende per ora l'unica grande uscita del periodo natalizio. Non vediamo l'ora di tornare su Arrakis.
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