Anche un colosso come la Disney può essere colpito pesantemente dal coronavirus, o almeno, tutti coloro che ne fanno parte nella categorie lavorative ai livelli operativi, i quali più di tutti ne hanno subìto le conseguenze.
Bob Iger
Era il 25 febbraio quando il presidente della Disney Bob Iger, nome fondamentale per l'espansione della major e le relative acquisizioni degli ultimi anni, annunciava il suo ritiro dal ruolo di CEO per passare il testimone a un altro Bob, Bob Chapek, il quale nel 2011 era diventato presidente del ramo prodotti al consumatore e media interattivi,ma anche capo operativo dei parchi e dei resorts. Iger sarebbe rimasto al lavoro nel settore creativo e avrebbe aiuto Chapek nel passaggio di ruolo fino alla fine del suo contratto, il 31 dicembre di quest'anno. Ma, come sapete, poi il mondo come lo conoscevamo ha preso una brutta piega e se già film e telefilm si erano fermati, lo stesso è accaduto a tutti i famosi parchi a tema, e Iger e ritornato nel ruolo di presidente della Disney.
Non solo, nel frattempo si auto diminuiva il compenso del cinquanta per cento, tutti i vari vicepresidenti senior del venticinque per cento e le figure al di sopra del trenta per cento. Peraltro Iger non è stato il solo, altri dodici CEO di compagnie diverse si sono tagliati il compenso ovvero: Delta Airlines (compenso azzerato), Alaska Air Group (azzerato), United Airlines (azzerato), Allegiant Air (azzerato), Lyft (una società simile a Uber che negli Usa sta conquistando sempre più clienti) i cui presidenti hanno devoluto il loro compenso per aiutare i propri autisti, Marriott, il cui presidente si è azzerato il compenso, mentre tutti gli executive lo hanno tagliato del cinquanta per cento, General Electric (azzerato), United Talent Agency (azzerato), Union Square Hospitality Group il cui CEO ha donato tutto il suo compenso ai suoi ex impiegati dopo averne dovuto lasciare a casa l'ottanta per cento, Texas Roadhouse (azzerato), AirBnB (azzerato) e Comcast i cui il CEO e i cinque principali vicepresidenti hanno donato il loro compenso per la ricerca sul virus.
Gli impiegati
Da una ricerca riportata dal New York Times sono in totale settantamila gli impiegati legati ai vari parchi divertimenti ma anche nei comparti tecnici che hanno avuto una sospensione dal lavoro, ma la stessa Disney ha dichiarato ufficialmente che
Abbiamo raggiunto un accordo con varie associazioni sindacali affinché i nostri impiegati mantengano la copertura assicurativa sanitaria, il supporto educativo e programmi assistenziali addizionali durante la sospensione temporanea a partire dal 19 aprile.
Per ora tutti i parchi sono chiusi fino allla fine di aprile, anche se è altamente probabile che proseguano ben oltre e anche la costruzione della nuova attrazione legata alla Marvel, l'Avengers Campus, è stata fermata a tempo indefinito. Il mondo si ferma, non vediamo l'ora di vederlo ripartire.
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