Avevo voglia di leggere un romanzo in stile Cyberpunk, e mentre scorrevo i titoli impressi sul dorso dei libri di fantascienza esposti in una nota libreria romana, casualmente ho visto Neon blu. E come spesso accade, un buon titolo e una bella copertina, ti invitano a leggere la trama presente nell’aletta, prima di acquistarlo.
Neon blu è un romanzo, il primo, scritto da Federico Carmosino, edito da Fanucci Editore nella collana Collezione immaginario.
L’autore romano, cresciuto negli anni dell’“informatica fatta in casa” e da sempre appassionato di fantasy e fantascienza, ha creato a una storia in stile Cyberpunk rispettando tutti gli stilemi del genere.
Il romanzo è, infatti, ambientato in una megalopoli, che rievoca le architetture futuristiche della Los Angeles di Blade Runner. In questo spazio urbano, caratterizzato da marcate disuguaglianze sociali, s’intrecciano le sottotrame dei protagonisti: l’hacker idealista Rob Roy, portatore insieme alla sua compagna e giornalista Rose, di un messaggio libertario volto a emancipare le persone dallo strapotere delle grandi Corporation tecno-capitaliste. Queste aziende, come accade in altre opere Cyberpunk, dominano e controllano la vita degli esseri umani. In Neon blue le Corporation si avvalgono del SIN, il mastodontico network globale, in cui ogni persona è al tempo stesso utente, consumatore e componente.
Accanto a Rob e Rose, i principali protagonisti del romanzo, si muovono in un gioco d’intrecci fra reale e virtuale che ricorda le trame intricate e convergenti alla Philip Dick, le esistenze di un meccanico cyborg, un programmatore corporativo e un intelligentissimo adolescente “otaku”.
La loro è una lotta al limite dell’impossibile, e in quest’arena distopica ogni eroe combatte a modo suo, facendo leva sulle proprie abilità (come accade nei giochi di ruolo da cui l’autore sembra aver tratto ispirazione) per sconfiggere, o almeno resistere, ad una società che aliena, controlla e usa le persone alla stregua di batterie da cui alimentarsi per mantenersi in funzione. Una condizione volta a perpetuare l’esistenza privilegiata di un’elite evoluta, la quale aspira all’immortalità a scapito delle masse. Questa elite ricorda per certi aspetti i transumanisti: il movimento sociale formato da scienziati, futurologi, imprenditori e venture capitalist radicati oggi nella Silicon Valley, desiderosi di trascendere i limiti biologici degli esseri umani servendosi della tecnologia.
Neon blu è la promettente prova d’esordio come romanziere di Federico Carmosino, che grazie anche al suo background professionale di legale, in una nota multinazionale attiva nell’ambito della ricerca tecnologica avanzata e dell’esplorazione spaziale, ha creato un romanzo Cyberpunk avvincente, ma soprattutto interessante sul piano della riflessione tra evoluzione tecnologica e controllo sociale.
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