Come si fermò la Terra di Calogero Ciancimino è un romanzo fantastico. Con tale etichetta venivano generalmente indicate quelle opere, oggi convenzionalmente considerate di protofantascienza, ovvero gli scritti anteriori al secondo dopoguerra, precedenti quindi l’arrivo della fantascienza in Italia con Scienza Fantastica e I Romanzi di Urania, che presentavano spunti o trame riconoscibili come fantascientifici.   

Alla fine dell’Ottocento, grazie alla diffusione della scolarizzazione, vi fu, in tutta Europa, un notevole aumento della circolazione di pubblicazioni popolari, in particolare romanzi avventurosi e fantastici. Questi venivano dapprima ospitati a puntate sugli inserti dei maggiori quotidiani dell’epoca e poi riuniti insieme in volumi dati alle stampe dai più importanti editori.  

La produzione italiana del primo Novecento subì in modo notevole l’influsso degli scrittori d’oltralpe, soprattutto di Jules Verne. Questa influenza può essere facilmente rintracciata in autori prolifici come Yambo, Luigi Motta e lo stesso Ciancimino che con Motta collaborò in più occasioni (si pensi ad esempio, per rimanere in ambito fantascientifico, a Il prosciugamento del Mediterraneo e La nave senza nome).

Come si fermò la Terra, uno dei testi fondativi della space opera italiana, scritto fra il 1934 e 1935, fu pubblicato inizialmente su La Tribuna illustrata (supplemento settimanale a colori del quotidiano La Tribuna) e poi nel 1936, dopo la prematura scomparsa dell’autore, in volume, per l’Edizioni Le Grandi Avventure, o EGA. Ambientato in un lontano futuro tra osservatori astronomici dotati di potentissime stazioni radiotelegrafiche in grado di comunicare con Marte, velivoli di ogni genere capaci di raggiungere altezze stratosferiche e velocità supersoniche, misteriosi raggi magnetici che riuscivano a modificare la rotta di qualsiasi apparecchio, armi che potevano incenerire una persona a centinaia di metri di distanza, tutto questo e molto altro ancora si svolgeva in un mondo e in una società estremamente diversi da quelli conosciuti.

Il Capitano di lungo corso Calogero Ciancimino “divenne scrittore durante le lunghe navigazioni sugli oceani, quando all’approssimarsi dei tropici il tempo si metteva al bello fisso, e il vento cominciava a spirare lievemente solo dopo il calare del sole. Per calmare un po’ la nostalgia delle terre lontane e misteriose, come se ne incontrano ancora lungo le coste e fra le isole del Pacifico e dell’oceano Indiano, componeva dei romanzi di avventure e dava vita a eroi di pampas e di giungle che mano mano, e ognora più, tanto amò che irresistibile fu la voglia di dar loro la vita e iniziarli al cammino per il vasto mondo. Si dimise e abbracciò la nuova carriera animosamente, con fede e volontà ferrea, lottando duramente per guadagnarsi la vita, senza mai guardare indietro, senza rimpianto, collo stesso coraggio del marinaio di fronte alla tempesta. Scrisse con passione, con ansia febbrile, sinché trovò largamente lettori ed editori; ma in fondo rimase sentitamente e squisitamente marinaio: animo di fanciullo, come quello di tutti i veri naviganti; generoso, emotivo, che si nascondeva bene sotto una apparenza marziale, autoritaria ed energica. Questo fu senza dubbio il lato più bello e più forte della sua personalità; quello di cui i suoi amici più si compiacevano e che lo rendeva tanto simpatico. La sua morte prematura lasciò un rimpianto enorme, commovente, fra una larghissima cerchia di conoscenze, [… e] un grande vuoto nella letteratura avventurosa e fantastica italiana che in lui possedeva un romanziere molto rappresentativo” (estratto dalla Prefazione alla prima edizione del 1936).

La casa editrice Cliquot, con la pubblicazione di Come si fermò la Terra e di molti altri testi analoghi, si propone di riportare alla luce della ribalta le opere dimenticate, quei classici mancati e quelle storie marginali che, riposando in polverose riviste stipate in oscure e umide cantine, aspettano soltanto di essere riscoperte e apprezzate come non lo sono mai state. La collana Generi presenta al lettore contemporaneo, per il momento esclusivamente in versione digitale (ebook), la migliore narrativa popolare proveniente dalla tradizione editoriale italiana, quella letteratura di genere fatta di bizzarre riviste pulp, feuilleton e collane cadute nell’oblio, nonché di fertili autori ingiustamente emarginati dalla cultura d’élite.

Il libro

Nell’anno 3000 il mondo ha finalmente trovato il suo equilibrio perfetto: l’energia atomica pulita e illimitata ha permesso uno sviluppo tecnologico prodigioso e tutti gli esseri umani convivono in pace e armonia in città smisurate e magnifiche, finalmente liberi dalla schiavitù del lavoro. Un giorno però, inspiegabilmente, il moto di rotazione della Terra rallenta sempre più, fino a fermarsi: un emisfero piomba nel gelo e nel buio perenne, l’altro è bruciato dalla potenza distruttiva del Sole, ed è la morte per milioni di persone. Soltanto lungo la sottile striscia di territorio della zona crepuscolare la vita è ancora possibile, e poiché l’aiuto dei marziani tarda ad arrivare, per accaparrarsene un lembo i governi della Terra si dichiarano guerra fra loro, e i popoli cadononella barbarie. E se, per il giovane Sherry Dikson, c’è in ballo anche la misteriosa scomparsa della fidanzata, il dramma globale diventa anche un incubo personale senza fine.

Ultimo romanzo di Ciancimino, pubblicato postumo nel 1936, Come si fermò la Terra è uno dei più noti esempi dell’ingenua ma sempre divertente protofantascienza italiana di inizio Novecento.

Con la prefazione di Edgardo Rodia e le illustrazioni originali di E. Gallieni.

L’autore

Calogero Ciancimino nacque a Sciacca (AG) il 14 marzo 1899. Poco dopo aver intrapreso gli studi umanistici, si imbarcò come mozzo su un brigantino a palo (una vecchia biografia racconta che furono i genitori a costringerlo, per punizione a causa del carattere irrequieto) che salpava da Palermo per l’America del sud.

Il veliero naufragò in vista delle coste della Guyana francese e lui si salvò per miracolo con altri membri dell’equipaggio. Ritornato in patria, si dedicò con convinzione gli studi nautici e si diplomò Capitano di lungo corso a 20 anni.

Attivo nella scrittura soltanto fra 1932 e il 1936, pubblicò una quindicina di romanzi d’avventura, alcuni dei quali assieme al più noto Luigi Motta di cui fu anche ghost writer. La sua opera, pur attingendo alla tradizione salgariana, è particolarmente originale perché arricchita delle esperienze marinaresche dell’autore e orientata, in alcune delle storie più riuscite, verso lo spionaggio e la fantascienza, tanto che oggi Ciancimino è da considerare uno dei precursori dei due generi in Italia.

Grande successo ebbe all’epoca la saga western in fascicoli settimanali del «Figlio di Buffalo Bill», che lo scrittore ideò e che fu poi proseguita da molti altri autori. Ciancimino scrisse sei storie con protagonista Cody junior, fra cui Il figlio di Buffalo Bill (Aurora, Milano 1934), Nelle praterie col figlio di Buffalo Bill (Edizioni Grandi Avventure, Milano 1935) e Ultime avventure del figlio di Buffalo Bill (E.G.A., 1936).

Di stampo avventuroso più classico è il breve ciclo del «Bandito del Rio delle Amazzoni», composto dai due romanzi Il bandito del Rio delle Amazzoni e Il budda di smeraldo (entrambi E.G.A., 1935).

Ma agli occhi del lettore moderno le sue opere più importanti, in corso di ripubblicazione da parte di Cliquot, rimangono il ciclo di spionaggio della «Sfinge Gialla» (Il mistero della Sfinge Gialla e Le bare di granito, E.G.A., 1935) che prende spunto dalla saga del dottor Fu Manchu di Sax Rohmer (e nel quale lo studioso salgariano Felice Pozzo ha rintracciato modelli che saranno poi utilizzati da Ian Fleming per il suo 007) e i romanzi di fantascienza ricchi di invenzioni strabilianti: Il prosciugamento del mediterraneo (con L. Motta, Ceschina, Milano 1931), Negli abissi, per sempre… (con L. Motta, E.G.A., Milano 1935) e Come si fermò la Terra (E.G.A., 1936).

Ciancimino scrisse anche tre saggi di ambito marinaro: I sommergibili nella Guerra mondiale (E.G.A., 1935); Corazzate: le più grandi battaglie navali 1914-18 (E.G.A., 1936) e Incrociatori corsari (E.G.A., 1936).

Scomparve prematuramente per malattia il 14 gennaio 1936 a Milano.

Calogero Ciancimino, Come si fermò la Terra, Collana Generi, Cliquot Edizioni, pagg. 142, Euro 3,99 (versione digitale su Amazon.it e sugli altri store online)