È da più di un secolo che Marte ossessiona l’immaginazione degli scrittori di fantascienza. La passione letteraria per il Pianeta Rosso è sempre stata stimolata dal colore rubro della polvere che ne ricopre la superficie, dalle prime speculazioni scientifiche che ne ipotizzavano la capacità di sostenere la vita e, in conseguenza di ciò, dalla possibilità che potesse ospitare una civiltà avanzata, in grado di colmare le distanze tra i nostri due mondi, per invaderci o per salvarci.
Da La guerra dei mondi di H.G. Wells a L’uomo di Marte di Andy Weir, da Un’odissea marziana di Stanley G. Weinbaum a Sirene di Titano di Kurt Vonnegut, da Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke alla trilogia marziana di Kim Stanley Robinson, da Sotto le lune di Marte di Edgar Rice Burroughs a Noi marziani di Philip K. Dick, non sono molti gli autori che hanno saputo resistere al fascino del Pianeta Rosso. L’esplorazione spaziale di Marte, con l’inevitabile progresso delle conoscenze che l’hanno accompagnata, avrebbero potuto raffreddare la fantasia degli autori di science fiction e invece, contro ogni previsione, ne hanno rinnovato la curiosità e l’attrattiva.
A partire dai primi lanci organizzati dal programma spaziale sovietico all’inizio degli anni ’60, sono state tentate oltre cinquanta missioni su Marte e più della metà sono fallite. Alcuni scienziati frustrati a causa dei numerosi incidenti occorsi a sonde, orbiter e lander, hanno parlato addirittura di un ‘demone marziano’, una sorta di mefistofelica presenza che saboterebbe i veicoli spaziali in rotta verso il Pianeta Rosso. Nonostante tutto, la prima missione coronata da successo fu quella del Mariner 4, che lanciato dalla Nasa nell’ottobre del 1964, nel luglio dell’anno successivo scattò ben 22 immagini del pianeta a distanza ravvicinata (circa 9844 km.). I primi veicoli spaziali a orbitare intorno a Marte e ad atterrarvi, furono le sonde russe Mars 2 e Mars 3 nel 1971. Quest’ultima riuscì anche a rilasciare con esito positivo un lander sulla superficie del pianeta che rimase operativo per quasi 20 secondi prima di essere distrutto da una tempesta di sabbia marziana. Le prime fotografie dettagliate di Marte furono scattate dalle sonde Viking a metà degli anni ’70, i cui orbiter riuscirono a mappare il 97% del pianeta. Dopo una pausa durata circa vent’anni e costellata da parziali successi e molti fallimenti, nella seconda metà degli anni Novanta le missioni Mars Global Surveyor e Mars Pathfinder catturarono l’attenzione del grande pubblico. La prima per la mappatura e lo studio dell’intera superficie del pianeta e della sua atmosfera, la seconda soprattutto per merito del piccolo rover Sojourner che, atterrato nella Ares Vallis, analizzò rocce e inviò numerose immagini dal suolo marziano. Nel 2003 l’esplorazione di Marte conobbe un rinnovato interesse, grazie al lancio, da parte dell’Agenzia Spaziale Europea, di Mars Express insieme al suo lander Beagle e ai due rover della NASA, Spirit e Opportunity. Numerose altre missioni si sono susseguite nel corso degli anni successivi fino al 2018, quando la sonda Insight raggiunse il pianeta con l’obiettivo di studiare la composizione delle rocce sotto la sua superficie.
Fabio Calabrese, scrittore e saggista di fantascienza, in attività ormai da mezzo secolo, con Marte ha sempre avuto un rapporto particolare fin dall’inizio della sua attività. L’idea stessa di pubblicare l'antologia Nuove storie marziane è stata ingenerata dalla notizia dell'individuazione di un vasto lago sotterraneo sul Pianeta Rosso. La raccolta contiene racconti e saggi, dalla metà degli anni Settanta fino al 2015, pubblicati su fanzine, webzine e riviste di settore. In senso lato, si può dire che questi testi ripercorrano le tappe fondamentali dell’esplorazione marziana, tra successi e fallimenti, nella trepida attesa della scoperta e con la profonda nostalgia di un passato che si annunciava gravido di aspettative. In alcuni racconti l’autore si scopre essere stato inaspettatamente profetico, in altri esamina i problemi della colonizzazione del pianeta e della sua potenziale terraformazione. Marte non è l’unico mondo sul quale lo scrittore si spinge. Durante l’età d’oro della fantascienza numerose avventure planetarie si svolgevano anche su Venere. Ed è proprio qui che si sviluppa una delle storie della raccolta. A causa dell'improvvisa diminuzione della radiazione solare la Terra è diventata una roccia gelida e inospitale. Una colonia umana è riuscita a sfuggire all’inevitabile catastrofe rifugiandosi sul secondo pianeta del nostro sistema solare, il cui drastico calo delle temperature rende oggi abitabile. In un altro racconto l’autore, alla ricerca della vita extraterrestre, giunge fino a Europa, il satellite gioviano, l’unico luogo oltre la Terra dove esiste un oceano di acqua allo stato liquido al di sotto di una spessa calotta glaciale. Per quanto riguarda gli articoli di saggistica, essi provengono da un suo “manoscritto maledetto”, un’opera che non ha avuto la possibilità di percorrere la strada della pubblicazione. Si tratta di una Guida alla fantascienza per argomenti dalla quale lo scrittore ha tratto i migliori contributi, in parte già pubblicati sulla webzine Continuum o sul suo gruppo facebook Pagina marziana, raccolti insieme, per la prima volta, in questa antologia.
La copertina del volume è stata ideata da Luca Oleastri, responsabile con Giorgio Sangiorgi delle Edizioni Scudo. L’artista, che ha lavorato per molti anni nel cinema e nell’editoria, ora si dedica alla sua grande passione l’illustrazione computerizzata. Fondatore del Rotwang Studio con Paola Giari, si occupa di arte digitale e concept design quasi esclusivamente per il mercato estero, realizzando copertine di libri e illustrando riviste, pubblicità e giochi da tavolo.
Il libro
Calabrese torna su Marte, perché in fin dei conti non se ne era mai andato. Non c’è un pianeta che rappresenti così bene la passione per la scienza, per l’astronomia e alla fin fine per la fantascienza, come il nostro caro pianeta rosso. Soprattutto per quegli autori che, come lui, sono stati testimoni di tutta l’avventura dell’esplorazione spaziale fino ad oggi.
Avrà modo di spiegarlo esaurientemente lui stesso, prima con una serie di affascianti racconti, ambientati su Marte o che in qualche modo lo riguardano e, in coda, con alcuni interessanti articoli sul tema che rendono questa raccolta molto appetitosa per i tanti fan di quest’autore.
Non vi resta che accendere l’abatjour e mettervi a leggere, aspettando che Deimos e Fobos facciano la loro comparsa sull’orizzonte rosato.
Sommario: Introduzione; Racconti: Il lago di Marte, I figli del deserto, Cyplas, I superstiti, Le rosse colline della Terra, Quattro luglio, Arrivo su Marte, Terraforming, Gaia, Un giorno da leoni, L’ultimo segreto. Saggi: Di Venere e di Marte, Missione su Marte, Una nuova missione su Marte, Noi marziani.
L’autore
Fabio Calabrese, nato a Trieste il 12.11.1952, laureato in filosofia, insegnante di scuola superiore, coniugato, due figlie. È attivo nel fandom fin dai primi anni ‘70. Nel 1976 ha dato vita insieme a Giuseppe Lippi (direttore di Urania fino al 2018) alla fanzine del fantastico Il re in giallo. Nel 1978 ha partecipato all’antologia Universo e dintorni pubblicata da Garzanti e curata da Inisero Cremaschi.
Nel 1979 ha pubblicato all’estero due articoli sulla fantascienza italiana, sulla prestigiosa Foundation (Gran Bretagna) e sulla polacca Fantaztyka.
Negli anni ‘80 ha collaborato con le maggiori case editrici specializzate nel settore fantascientifico, soprattutto con la Fanucci di Roma.
Negli anni ‘90, ottiene alcuni piazzamenti a concorsi letterari di prestigio: 2° classificato al premio Courmayeur Fiction nel 1997, 3° classificato al premio San Marino nel 1999. Sempre in questo periodo, inizia a collaborare con Gli eredi di Isildur, sezione triestina della Società Tolkieniana Italiana, con i quali realizza il dizionario tolkieniano pubblicato da Rusconi nel 1999, e poi da Bompiani nel 2003.
Dal 1998 inizia a collaborare assiduamente con la Perseo Libri (poi diventata Elara Libri) di Bologna, sulle cui riviste Futuro Europa e Nova SF ha pubblicato sia saggistica sia narrativa. Sempre nel 1998, è pubblicato per la prima volta su Urania con il racconto Starlight. Nel 2000 dà vita assieme a Roberto Furlani alla webzine fantascientifica Continuum.
Tra 2004 e 2005 pubblica 5 articoli su Urania. Nel 2005 esce per la Perseo Libri l’antologia Occhi d’argento. Nel 2006 si classifica al 1° posto al premio Silmaril della Società Tolkieniana Italiana con il racconto L’arma di Dio.
Nel 2007 pubblica in rivista (Futuro Europa n. 48) il romanzo Uomini e Sauri. Nel 2008 pubblica per la Dagon Press l’antologia Nel tempio di Bokrug ed altri racconti lovecraftiani, ed è di nuovo presente su Urania con il racconto Relazione di storia.
Dal 2008 diventa un collaborare fisso delle Edizioni Scudo pubblicando molti racconti in Short Stories. Per edizioni Scudo ha pubblicato anche le antologie Il risveglio della spada, Dentro e fuori di noi, Incubi e prodigi, nonché il romanzo La spada di Dunnland.
Fabio Calabrese, Nuove storie marziane, Collana Long Stories SF, Edizioni Scudo, pagg. 171, Euro 2,99 (ebook su amazon.it)
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