C'era pochissimo fantastico quest'anno ai Golden Globe, i premi assegnati a Hollywood dai giornalisti stranieri alla produzione cinematografica e televisiva.
Se vogliamo considerarlo fantastico, perché anche lì qualche dubbio ci sarebbe, il rappresentante più accreditato quest'anno era il film Joker di Todd Philips. Che non ha vinto, battuto dal film sulla prima guerra mondiale 1917.
Ma ha comunque lasciato il segno se è vero che Joaquin Phoenix ha vinto il premio come miglior attore protagonista, battendo candidati di grandissima esperienza come Christian Bale, Jonathan Price, Antonio Banderas e il giovane Adam Driver (in finale per Marriage Story, non certo per Star Wars L'ascesa di Skywalker).
Phoenix ha anche fatto un discorso che è sembrata più una prova di recitazione, in cui ha parlato di climate change e ambiente.
Joker ha vinto anche il premio per la colonna sonora composta da Hildur Guðnadóttir.
Se non ci sfugge qualcosa le uniche altre candidature fantastiche erano quelle di Kit Harington per Game of Thrones e Rami Malek per Mr. Robot, entrambi nella categoria miglior serie drammatica dove ha vinto Brian Cox per Succession.
Una serie che per ovvi motivi è piaciuta molto agli appassionati di fantascienza, Chernobyl, ha meritatamente vinto nella categoria miniserie drammatica e nella categoria miglior attore non protagonista con Stellan Skarsgård.
Un peccato non vedere nemmeno tra i finalisti una serie molto bella che ha emozionato gli appassionati di fantascienza, For All Mankind. Magari l'anno prossimo.
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