Bryce Dallas Howard è fondamentalmente conosciuta come la protagonista dei due (e prossimamente tre) Jurassic World, oltre al recente Rocketman (biografia del cantante Elton John), The Help e e Terminator: Salvation, ma seguendo le orme del padre Ron Howard di recente ha sviluppato un interesse per la regia, prima con alcuni cortometraggi, poi con il documentario Dads e infine con il quarto episodio di The Mandalorian, intitolato Sanctuary.
In una recente intervista con IndieWire la Howard ha metaforicamente tolto l'elmetto al mandaloriano.
Dentro l'armatura
La Howard non può parlare per i registi degli altri sette episodi, ma nel suo caso, non ha mai visto il protagonista, Pedro Pascal (prossimamente in Wonder Woman 1984) perché impegnato nelle prove teatrali di Re Lear a Broadway. Invece i due nomi ufficialmente accredidati come impersonatori del mandalorianio sono gli stunt-man Brendan Wayne e Lateef Crowder, ma la regista ha principalmente lavorato con il primo, il quale altri non è che il nipote di un certo John Wayne, il che in qualche modo chiude il cerchio, visto che The Mandalorian è fondamentalmente una serie western con alcuni strani alieni intorno e occasionali astronavi, cosa a cui peraltro il creatore della serie Jon Favreau era già abituato dai tempi del non riuscito (al botteghino) Cowboys & Aliens del 2011 (dove era presente lo stesso Wayne, in qualità di attore):
Brendan ha dato tutte le caratteristiche al personaggio e insieme siamo riusciti a ricrearlo al meglio.
Wayne, Brendan Wayne
A sua volta lo stunt-man ha raccontato di essere stato parte di tutti gli episodi della prima stagione e si sta ora preparando per le riprese della seconda. Non per questo lui e Pascal non si sono mai visti, anzi il protagonista era frequentemente sul set (anche se la sua voce veniva registrata a parte):
Ci scambiavamo ogni genere di domanda, del tipo "perché ti sei mosso così, perché hai fatto quel gesto specifico.
Wayne aggiunge che Pascal è sempre stato disponibile e di grande aiuto per le riprese. Del resto non è una novità nel mondo di Star Wars che la persona dentro il costume e la sua voce siano in realtà entità divise, basti pensare a Darth Vader, nel cui costume c'era David Prowse mentre la voce era ed è del leggendario James Earl Jones, il quale registrava le sua battute separatamente e raramente compariva sul set. Nè del resto era presente Frank Oz per dare la voce a Yoda o di recente Kuiil in The Mandalorian non necessitava la presenza in scena di Nick Nolte, ma la sua battuta
I have spoken
Ha già fatto il giro del mondo.
Baby Yoda
Se per caso siete stati abbandonati su Marte o vi siete nascosti in una caverna fino al 31 marzo 2020 per non avere spoiler sulla serie, state per averne uno molto piccolo ma molto importante. Sempre la Howard ha raccontato l'esperienza opposta con la star dello show, Baby Yoda, il quale è invece in scena pressoché tutto il tempo, tranne quando deve compiere azioni troppo complicate (come camminare con naturalezza) da far fare a un animatronic. La regista ha infatti raccontato che la prima reazione vedendolo era che fosse di un realismo incredibile e che Jon Favreau, le avesse detto di spingere più in là possibile i limiti di quello che chiamare pupazzo sarebbe un eufemismo.
Gli animatori sono della Legacy, la compagnia di Jim Henson con la quale la Howard aveva già lavorato con Terminator: Salvation e Jurassic World:
Jon mi diceva, guarda se Baby Yoda sa camminare e come può articolare le mani.
Quindi ora lo sapete, nell'armatura del mandaloriano c'è il nipote di una leggenda del cinema, mentre quello che potevate pensare fosse un personaggio realizzato in computer grafica è in scena per il 99% del tempo.
Martedì 18 dicembre arriverà negli USA il settimo degli otto episodi che compongono la prima stagione, mentre noi dovremo attendere il 31 marzo 2020 per lo sbarco di Disney+ in Italia, anche se riteniamo che i fan di Star Wars non abbiano voluto aspettare tanto, nel frattempo vi lasciamo con il trailer ufficiale di The Mandalorian, we have spoken:
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