Un'ultima panoramica sui commenti e sulle reazioni suscitati dal nuovo capitolo della saga di Guerre Stellari Episodio II L'Attacco dei Cloni. Cominciamo dal nostro paese:

"Non pretendo che tutti coloro che non si ritengono fan di questa meravigliosa saga si esaltino o, più semplicemente, apprezzino a fondo questo film. Non è una storia facile. La struttura narrativa manca di bilanciamento nella cadenza dei tempi (ma del resto è segno caratteristico di ogni Star Wars un'alternanza di momenti adrenalinici a lunghe ed improvvise fasi statiche). La sceneggiatura necessita più di una forzatura per poter funzionare come deve. (...) L'uso aggressivo di riprese e di post-produzione totalmente in digitale rende comunque L'attacco dei Cloni visivamente straordinario, mentre Hayden Chrystensen, il neo Anakin Skywalker - già apprezzato, accanto a Kevin Kline, in L'ultimo sogno - si segnala quale eccezionale elemento di spicco in un cast che, già in La minaccia fantasma, aveva dato buona prova di affiatamento e che, in questa avventura, perde la vis comica di Jar Jar, probabilmente relegato ad un ruolo marginale in seguito a sommosse popolari!" scrive F. Della Rocca di 35mm.

"La parziale delusione di Episodio I è ancora vivida nei cuori degli aficionados, ed è con una leggera titubanza e forse un'ombra di scetticismo che si affrontano le prime sequenze. (...) In finale lo scopo è uno solo divertirsi ed essere trasportati per una paio d'ore in un mondo semplice e fantastico dove l'unico confine è la fantasia, e a tutti quelli che pensano che un film del genere non abbia dei dialoghi abbastanza profondi o caratterizzazioni di spessore non posso che dire una cosa: state guardando Guerre Stellari non un film di Kieslowski!, opinione di V. Salvi, FilmUp.

"Fiato sospeso fino alla fine delle due ore e un quarto di un film riconosciuto da tutti come un vero Guerre Stellari, senza l'utilizzo spielbergiano di bambini (Il piccolo Anakin in Episodio I) o di buffi personaggi da cassetta (il mai troppo amato Jar Jar Binks ha un ruolo molto marginale). Ambientazioni più oscure, che lanciano l'attesa per il sesto e ultimo episodio della serie." F. Cella, Corriere della Sera.

Anche dall'estero recensioni molto miste. Il Chicago Tribune ne ha pubblicate due nello stesso giorno (Lunedì) di segno opposto: Mark Caro riconosce che il film è visivamente straordinario ma, continua, "per quelli di noi che reagiscono di più al modo di raccontare una storia piuttosto che agli effetti speciali generati al computer il nuovo capitolo della saga di Star Wars non esce dal solco del precedente", ritenendo George Lucas incapace di approfondire il personaggio di Anakin Skywalker, destinato a diventare Darth Vader. "Qualéé la fonte degli insani impulsi di Anakin, del suo tormento, di quella passione che lo consuma ? Ha degli amici ?... Il promesso passaggio di Anakin al Lato Oscuro avrà un misero impatto emotivo se abbiamo così poco sentimento per lui." L'altro critico del Tribune Michael Wilmington scrive che il film è "Una pietra miliare, per bravura digital-tecnologica se non altro. Se lo si può facilmente accusare di avere personaggi di cartapesta e dialoghi zoppicanti allora dobbiamo ricordare che questi sono i difetti dell'intera serie". Anche i critici a cui il film non è piaciuto riconoscono comunque che, al pari di certi match sportivi altrimenti piatti e poco interessanti, gli ultimi dieci minuti (con Yoda che abilmente maneggia una spada laser) sono eccitanti. John Anderson di Newsday scrive che nel tempo in cui Yoda è sullo schermo "forse riesce a salvare l'universo, ma non del tutto a salvare il film". Ben più entusiasta il critico cinematografico del New York Post che ha recensito favorevolmente il film sostenendo che è "coinvolgente, una gioia per gli occhi e in grado di piacere al pubblico" riconoscendone anche il riuscitissimo risultato dal punto di vista di innovazione tecnologica. Dalle pagine del Miami Herald R. Rodrguez commenta: "L'attacco dei cloni è un trionfo di tecnologia sopra l'umanità e pur non riuscendo ad essere un'esperienza pienamente soddisfacente ottiene quel tipo di emozione primaria per cui queso tipo di film è stato inventato: meravigliare." Torniamo in Europa. Dal Regno Unito P. Arendt di Teletext.co.uk/BBC: "Quelli di noi che rimasero incantati e ad occhi spalancati vedendo i film della trilogia originale non hanno accettato con benevolenza la cinica aria che stava appiccicata a Episodio I. L'uscita de Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello lo scorso Natale non ha aiutato. L'ampio respiro del racconto epico della New Line ha restituito integrità artistica al cinema fantastico e accanto al suo regista Peter Jackson George Lucas è sembrato nel migliore dei casi un bravo tecnico, nel peggiore un venditore di giocattoli.(...) (Ep. II) ci mette un po' ad ingranare la marcia e si rianima solo all'apparire del cattivo Dooku interpretato da Christopher Lee. Il terzo atto comunque è elettrizzante, pieno di mostri paurosi, battaglie tra eserciti, fughe dell'ultimo secondo e tutta quella splendida roba da film di Serie B che rese i primi Guerre Stellari così divertenti a loro tempo". Passiamo a con T. Master di BBC News: "Tanto tempo fa, in un cinema non troppo lontano, Guerre Stellari Episodio I La minaccia fantasma non andò giù troppo bene né ai fans né ai critici. (...) Per questo attesissimo seguito la Forza era chiaramente con George Lucas. Questo è forse il miglior film della serie. Visivamente è sontuoso e Lucas preme i pulsanti giusti e ci permette anche di vedere che il Maestro Jedi Yoda sa come si maneggia una spada laser! Quando la gente in un cinema esplode in uno spontaneo applauso a metà di una scena capisci che il regista ha fatto le cose nel modo giusto. Forse era solo un'espressione di sollievo". Voliamo infine agli antipodi dove, dalle pagine del New Zealand Herald di Auckland, R. Baillie scrive che, "dopo la grande delusione dell'ultimo, La minaccia fantasma, questo ci fa ricredere. (...) E' semplicemente fantastico, in alcuni momenti così eccitante da togliere il respiro, costantemente sorprendente e spesso genuinamente divertente, un'avventura tutta azione che riesce perfino a delineare una toccante storia sentimentale (...) restituendo la magia e preparando brillantemente il terreno per il terzo episodio. Di questo passo quello dopo il prossimo potrebbe essere un assoluto classico. Oh, giusto, già lo è."