Con la HBO alla rincorsa dei prequel di Game of Thrones e Netflix che ha già rinnovato l'imminente The Witcher per la seconda stagione prima che abbia inizio la stagione uno, tutti sono alla ricerca della sua serie fantasy dai toni cupi nella speranza di attirare quei diciassette milioni di spettatori della serie made in HBO o i fan del telefilm con Henry Cavill. Così mentre Amazon Prime Video ha già rinnovato per la stagione due la serie sul Signore degli anelli (e no, la prima non è ancora arrivata online), ora è il momento della celebrata saga di Elric di Melibornè.
Elric di Melibornè
Il celebrato e pluripremiato scrittore inglese Micheal Moorcock (nato nel 1939) può vantare una vasta e bibliografia ma viene spesso ricordato per la saga di Elric di Melibornè. Iniziata nel 1961 con il racconto The Dreaming City ci presenta il protagonista Elric, l'ultimo imperatore dell'impero di Melnibonè, una volta dominatore di tutto il mondo conosciuto e ora ridotto alla sua capitale, mentre intorno ad esso sono sorti nuovi e più giovani regni. Elric, albino e dalla pelle bianca come il latte, ha due fondamentali differenze rispetto ai suoi simili: è magro e fragile per cui deve usare delle erbe speciali per mantenere la sua salute e il suo aspetto all'altezza dei suoi altezzosi compatrioti. L'altra differenza è proprio questa: mentre i melboniani sono cinici e crudeli lui è in grado di provare empatia e disprezza ciò che è diventato il suo regno, al punto che ovviamente il cugino Yrkoon cospira per ucciderlo. Tutto cambia quando Elric entra in possesso della spada chiamata Stormbringer, che elimina la sua dipendenza dalle erbe ma ne crea una peggiore: la spada infatti assorbe le anime delle persone che uccide per riversale nel suo corpo ma per ogni vittima Elric finisce col perdere non solo le persone che ama ma anche sé stesso, fino all'inevitabile finale.
La saga
Moorcock aveva inizialmente pubblicato dieci racconti tra il 1961 e il 1964 dove arrivava alla conclusione della storia, ma a partire dagli anni 70 fino al 2010 aveva ripreso a scrivere nuove storie ambientate non dopo il finale della serie ma durante la vita di Eric, la cui cronologia è sempre stata poco chiara anche perché spesso l'autore ripubblicava i racconti riscrivendoli e fondendoli tra loro. Da noi la saga è stata pubblicata inizialmente dall'Editrice Nord, ma di recente è stata riproposta, e questa è l'unica edizione reperibile (anche in ebook) da Mondadori nella collana Draghi.
Ma non è tutto qui: la saga di Elric ha attraversato il mondo dei fumetti e dei giochi di ruolo.
Una delle caratteristiche delle opere di Moorcock era il multiverso, termine utilizzato in questo senso per la prima volta proprio da lui nel 1963 nel racconto The Sundered Worlds (l'unica volta precedente si deve allo psicologo William James nel 1895, ma in un contesto completamente diverso). Nel suo immaginario, Moorcock aveva creato la figura del Campione Eterno, che si reincarnava in diversi personaggi in diversi universi. Uno di questi era Elric.
L'idea alla base del ciclo di Elric e di tutte le opere di Moorcock era di ribaltare i cliché delle opere di Tolkien e creare l'antitesi di Conan il barbaro di Robert E. Howard.
La serie
Ora la New Republic Pictures (Rocketman, Hacksaw Bridge, Pride+Prejudice+Zombies) ha acquisito i diritti di tutta la saga di Eric di Melnibonè, mettendo al lavoro come showrunner Glenn Mazzara (The Walking Dead, The Shield) e Vaun Wilmott (Prison Break, Star Trek: Discovery), per trasformarla in una serie, per poi proporla ai maggiori canali tradizionali, via cavo o in streaming.
È troppo presto per avere date di uscita, ma voi che ne pensate, la vita di Elric di Melnibonè si presta a diventare il nuovo Game of Thrones?
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