Venerdì primo novembre, ecco l'evento più atteso qui a Lucca Comics & Games 2019. Alle ore 11:00 l'incontro con sir Patrick Stewart al teatro del Giglio. Con lui parte del cast per la presentazione della nuova serie in esclusiva Amazon Prime Star Trek: Picard.
Il teatro è gremito, non vi è un posto libero. Le luci si abbassano e viene trasmesso il trailer. Subito dopo, introdotti dal presentatore ecco entrare Isa Briones, Santiago Cabrera, Michelle Hurd ed Evan Evagora e, ovviamente il mattatore della mattinata: Patrick Stewart accolto da un grande applauso, di più, un'ovazione.
Noto che sir Patrick – e infatti ne avrò conferma a fine incontro – è rimasto affascinato dal teatro storico: appena entra alza gli occhi per osservarlo meglio e il raggio di un riflettore gli colpisce il viso. Lui si scherma per un istante.
Le domande si fanno subito serrate, evidentemente i tempi sono ristretti.
Gli attori introducono i loro personaggi, ma non dicono molto, non possono rivelare troppe informazioni.
Alcuni personaggi hanno avuto a che fare con Picard nell'infanzia oppure hanno intrecciato con lui dei rapporti complessi e il successivo incontro con il capitano porterà sviluppi difficili nella trama. Addirittura Michelle Hurd ci svela che la sua Raffi Musiker è una donna che è stata in qualche modo “tradita” da Picard e che quindi per lei sarà difficile potergli ridare fiducia.
Sia Michelle che Santiago provano a salutare in italiano, sono molto simpatici. Santiago ci svela di aver lavorato in Italia e che quindi un poco lo parla anche se, cosa buffa, gli italiani con cui lui era convinto di parlare in realtà gli rispondevano in spagnolo.
Ma entriamo nel vivo.
Sono passati quasi venti anni, cosa è successo al capitano Picard? Dove lo troviamo all'inizio della serie?
Le prime parole di Patrick Stewart sono: “Ciao Lucca, buon giorno, non parlo italiano.”
Un applauso caloroso da parte del pubblico. Anche poche parole nella nostra lingua non possono che fare un immenso piacere.
Picard ha lasciato la Flotta stellare, si è ritirato a Chateau Picard e fa il viticoltore. La sua vita è priva di scosse, non emozionante, ma ben presto cambierà.
Piccola nota online ho trovato in vendita una selezione ufficiale di vini con tanto di marchio. Se non è saper sfruttare il franchise questo…
Evan interpreta un combattente e ci racconta un poco del suo passato di boxer e praticante arti marziali, ma ha comunque passato alcune settimane preparandosi con gli stunt coordinator e ha dovuto anche imparare a usare credibilmente una spada.
Isa, invece, è rimasta molto stupita. Quando si risponde ai provini spesso si hanno indicazioni molto generiche tipo “cercasi donna giovane” e solo nei provini successivi viene richiesto qualche particolare in più. Selezione dopo selezione ha capito di cosa si trattasse ed è rimasta colpita dal fatto che il suo personaggio è quello che dà il “via” a tutta la storia. Tutt'ora sta imparando nuovi aspetti della sua caratterizzazione.
Stewart non era affatto convinto di voler interpetare di nuovo Picard. Sa di aver dato tutto il possibile sia al franchise che al personaggio del comandante. Aveva accettato un colloquio con la produzione, ma aveva chiesto successivamente una nota scritta per poter riflettere. Gli fu recapitata una cartellina di ben trentacinque pagine di materiale. Il capitano era cambiato, il personaggio era diverso.
Per questo ha accettato. Sir Patrick sente che il suo ruolo è maturato, ha nuovi aspetti da sviscerare. Non indossa volentieri l'uniforme, non ama tornare troppo sul vecchio personaggio, ma quando, per esempio, ha incontrato nuovamente Data in una scena in divisa, ha provato una forte emozione.
Per alcuni degli attori questa serie sarà differente dalle precedenti, ma nelle loro parole leggo l'entusiasmo giovanile di chi, per quanto conoscitore dell'universo Star Trek non lo ha compreso appieno sinora. Per loro, infatti, la serie sarà diversa perché affronterà in modo più specifico la psicologia dei personaggi, la loro interazione e le emozioni e le problematiche umane.
Io posso affermare con certezza che tutto questo c'è sempre stato perché Star Trek è sempre stato il nostro specchio, il modo fantascientifico di relazionarsi con l'attualità e i suoi mille problemi.
Forse, rispetto ad altre serie, ci sono più personaggi in fuga dal passato, con problemi irrisolti e un forte senso di rivendicazione. La speranza in un futuro migliore, però, è un tema ricorrente, non originale. Spero che riescano a declinarlo nel miglior modo possibile.
Un gruppo perfettamente imperfetto
dicono di loro stessi e sorridono.
A Patrick Stewart è piaciuto molto che Picard avesse un cane nella serie. Lui e la moglie hanno dei pittbull e quindi ha chiesto specificamente che anche il suo personaggio ne avesse uno. È altresì felice che nella serie compaiano vecchie conoscenze, fra tutti nomina anche Marina Sirtis e non posso che sorridere al pensiero di aver intervistato la talentuosa attrice qualche anno fa proprio nella magica cornice di Lucca Comics.
L'attore si abbandona a confidenze personali. È indignato che il Regno Unito voglia separarsi dall'Unione Europea e ci tiene a dirlo. Altresì è entusiasta della cornice lucchese di questo incontro perché proprio in questa città sua moglie un paio di anni fa è venuta a studiare arte. Lucca per loro è bellissima e ha citato anche un paio di ristoranti dove hanno mangiato divinamente. Il gesto attoriale di aver mangiato “al bacio” mi è rimasto particolarmente impresso.
Un bellissimo regalo che ha fatto a tutti noi è stato quello di cedere all'impulso e recitare un piccolo brano. Lo avevo capito fin dall'inizio che un attore consumato come lui non avrebbe resistito al richiamo di un palcoscenico tanto prestigioso.
Ho potuto ammirare un Oberon inedito, un pezzo brevissimo da Sogno di notte di mezza estate.
Oberon, A Midsummer Night’s Dream, Act 2, Scene 1
I know a bank where the wild thyme blows, Where oxlips and the nodding violet grows, Quite over-canopied with luscious woodbine, With sweet musk-roses and with eglantine
La folla ha applaudito estasiata, spero che in molti abbiano capito di cosa si trattasse. Un attore shakespeariano di tale livello va sempre apprezzato appieno.
L'intervista volge al termine, si parla della grande oppoortunità che la trasmissione in streaming concede agli utenti. Un vero balzo in avanti passare da un orario televisivo costrittivo oltre che da una postazione fissa come il televisore in salotto al poter seguire le serie in qualsiasi momento su supporti mobili facilmente trasportabili.
Per tutto il cast lavorare con Stewart è un grande onore, si sentono tutti fortunati e privilegiati, ma anche il fatto di lavorare in Star Trek che è un universo così “sentito” da far sì che attori come loro ancora sconosciuti siano già stati accolti dai fan oggi come se fossero conosciuti da sempre.
Per Stewart la cosa migliore di Star Trek è che in oltre sessanta anni di carriera ha sempre cercato di lavorare con compagnie affiatate e ogni serie di Star Trek è stato questo: poter lavorare con una compagnia omogenea in cui tutti, dal costumista all'addetto del catering, perseguissero lo stesso obbiettivo. Il senso di comunità dato da questo tipo di produzioni è la cosa più auspicabile per un attore come lui.
Gli vien chiesto, infine, quale sia il ruolo shakesepariano che più ha amato, ma la risposta è quella tipica di un attore navigato: ogni personaggio è importante e conta soprattutto nel momento in cui lo si recita, quindi, adesso, il suo personaggio preferito è Jean-Luc Picard.
Applausi scroscianti che sono persino aumentati quando l'attore si è tolto la giacca per evitare di sporcarla con la creta bagnata.
Poi, alla presenza delle autorità fra cui il Sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il presidente di Lucca Crea Mario Pardina e il direttore della manifestazione Emanuele Vietina, Sir Patrick Stewart ha posato le sue impronte e la firma per il Walk of Fame. L'emozione lo ha un poco tradito, lo si notava nel modo in cui si asciugava le mani, si capiva perfettamente quanto fosse onorato.
Forse non tutti avranno notato questi particolari, ma la vostra umilissima è anche attrice e, se certo Sir Stewart è una stella di prima grandezza, ci sono piccole cose che ci accomunano tutti perché quelle assi di legno, quei riflettori, quel mondo chiamato palcoscenico è una dimensione con una lingua tutta sua, con vivere segreto meraviglioso e difficile.
La magia continua ora e sempre a Lucca Comics per far arrivare i nostri sogni là dove ancora non sono arrivati.
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