I 4 miliardi di dollari non sono bastati a non far arrabbiare George Lucas, quando – dopo ave ceduto la sua LucasFilm – la Disney ha svelato i suoi piani per la saga di Star Wars.
Ora, a sette anni da quell’evento che sconvolse Hollywood e tutto il mondo del cinema, sappiamo un pezzetto di verità grazie a Bob Iger, che è il CEO di Disney e che ha raccontato il retroscena nel libro The Ride of a Lifetime: Lessons Learned From 15 Years as CEO of the Walt Disney Company.
Andiamo con ordine.
Nell’ottobre del 2012, la Disney annuncia di aver acquisito la Lucasfilm per 4,05 miliardi di dollari da George Lucas. Una bomba.
In una nota, il regista californiano dichiara: “per me ora è tempo di passare Star Wars a una nuova generazione di filmmaker”. L'acquisto avviene tramite contanti e titoli.
Quasi contemporaneamente, la Walt Disney fa sapere che il prossimo episodio di Star Wars, chiamato “Episodio 7”, uscirà nel 2015 (effettivamente la pellicola esce in quell’anno con il titolo Star Wars: Il risveglio della Forza) e George Lucas ne sarà consulente creativo. Il settimo episodio dovrebbe essere seguito dagli episodi 8 e 9 e poi un nuovo film ogni due o tre anni. Kathleen Kennedy, allora co-presidente di Lucasfilm, diventa il nuovo presidente, ma fa riferimento al presidente di Walt Disney Studios, Alan Horn.
Come rivela Bob Iger, insieme alla compagnia, la Disney aveva acquisito anche tre soggetti ideati da George Lucas per Star Wars, ma con la clausola di non essere obbligata per contratto a usare i soggetti di Lucas.
George Lucas accetta, convinto evidentemente che comunque verranno usati i suoi copioni per i prossimi film di Star Wars, se non completamente, almeno in parte. E invece accade l’impensabile. Alla prima riunione per parlare dei nuovi film, Lucas si rende conto che nulla, ma proprio nulla, di quello che lui ha immaginato si trovava nell’abbozzo di storia che era al centro della discussione.
A questo punto, si arrabbia e lascia la riunione, dicendosi contrariato e che questi non erano gli accordi presi.
Ecco come Iger racconta quella riunione: “George si è subito arrabbiato quando hanno iniziato a descrivere il plot, era adirato del fatto che non usassero nessuna delle storie che lui aveva ceduto durante i negoziati. Al primo incontro sul futuro di Star Wars, George si è sentito tradito. L'intero processo non è stato facile per lui,ma l'inizio è stato davvero in salita”.
Quella rabbia, quella frustrazione, ebbero uno sfogo in un’intervista, in cui il regista dichiarò. “Ho venduto i miei personaggi agli schiavisti bianchi che prendono queste cose e…” senza finire la frase. Lucas, affermò, inoltre, che la Disney non era felice che lui fosse coinvolto nello sviluppo del franchise dopo averlo ceduto. In seguito George Lucas si scusò con la Disney, ma non cambiò idea sul primo film, che per lui mancava totalmente di idee nuove e dal punto di vista della tecnologia e della visionarietà non erano stati fatti passi in avanti.
Come è noto, Star Wars: il risveglio della forza è stato uno dei maggiori incassi della storia del cinema, anche se molti fan si sono detti contrariati sulla storia.
Perché diciamo, con buona pace di JJ Abrams, quel film è, al netto dei diversi personaggi del film, pari pari il primo film, quel Star Wars che divento subito un fenomeno di massa, incassando cifre mai viste da nessun film fino ad allora.
George aveva ragione all’epoca e ora che la sua saga sta per terminare, chissà come si è sentito quando avrà visto il terzo è ultimo film che chiude la saga degli Skywalker. Noi, poveri umani, dobbiamo attendere dicembre per vedere Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Se vi sembra una minaccia, me ne scuso, ma il regista di questo film, nonché deus ex machina di tutto il ritorno di Star Wars sul Grande Schermo post acquisto della Disney e di Star Wars: il risveglio della forza, è JJ Abrams.
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