Universo cinematografico e televisivo condiviso, un sogno inseguito da tutte le major dopo l'enorme successo del mondo Marvel, anche dopo la caduta delle serie su Netflix. Ma al di là del piccolo universo condiviso della CW, dove Arrow (che finirà questo autunno con una stagione otto di dieci episodi), Supergirl, The Flash e prossimamente Batwoman (Black Lightning continua a vivere di vita propria) convivono e passano tranquillamente da una serie all'altra, si possono possono contare più i fiaschi che i successi, che si tratti del Monsterverse della Universal, fallito miseramente dopo La Mummia (ma si sta preparando comunque L'uomo invisibile, con co-protagonista Elisabeth Moss di The Handmaid's Tale) o l'universo WB/DC dove apparentemente gli executive non sanno quello che fanno e finora hanno trionfato solo Wonder Woman, Aquaman e i disadattati di Suicide Squad, (e prossimamente Harley Quinn e le Birds of Prey) mentre il Flash con il volto di Ezra Miller e il Cyborg di Ray Fisher sono caduti nel limbo.
Ora ci vuole provare la Village Roadshow Pictures, casa di produzione che tra i suoi titoli passa da Matrix a Ready Player One e che di recente ha acquisito i diritti cinetelevisivi della saga di videogame di culto Myst.
L'isola misteriosa
Era il 1993 quando un videogame avrebbe cambiato il modo di vivere i videogiochi per sempre, il suo nome era Myst e i suoi creatori i fratelli Rand Miller e Robyn Miller con la loro Cyan Worlds inc.
Nel gioco (appartenente alla categoria chiamata punta e clicca), sempre vissuto in soggettiva, tutto cominciava con un/una protagonista senza nome che scopriva un libro di nome Myst, che conteneva la descrizione dettagliata di un isola con lo stesso nome. Quando il/la protagonista toccavano l'ultima pagina si ritrovavano risucchiati proprio sulle sponde della suddetta isola e non avevano altra scelta se non esplorarla, attraverso una serie di enigmi di vario genere. A un certo punto si arrivava in una biblioteca in cui i libri erano quasi tutti bruciati, ma ne conteneva due intatti, uno rosso e uno blu, in cui erano intrappolati Sirrus e Achenar, i figli di Atrus, che precedentemente viveva sull'isola con la moglie Catherine. Atrus aveva il potere di scrivere libri in grado di collegarsi ad altri mondi, chiamati Ages.
I due fratelli chiedono di essere liberati ma non è chiaro quanto sia possibile fidarsi di loro, comunque il protagonista inizia il viaggio negli altri mondi alla ricerca delle pagine mancanti rosse e blu per completare i due libri. I due dicono anche di non toccare il libro verde, perché è una trappola in cui finirebbe rinchiuso anche il giocatore. Ma la realtà è un po' più complicata di così.
I sequel
Il gioco fu un tale successo da avere conversioni per ogni supporto immaginabile e ben quattro sequel: Riven (1997), Myst III: Exile (2001), Myst IV: Revelation (2004) e Myst V: End of Ages (2005) arrivando a vendere ben dodici milioni di copie, di cui sei solo per il primo capitolo. Venne anche tentata la strada del multiplayer/mondo persistente online con Uru: Ages Beyond Myst, che ebbe un destino molto complicato: annunciato in grande stile, cancellato, poi riportato in vita in via non ufficiale dai fan, infine supportato gratuitamente dagli stessi autori del gioco.
Esitono anche tre romanzi e una miniserie a fumetti a corredo della saga.
Oggi
Il piano della Village Roadshow è ambizioso: film, serie tv e perfino reality show (o unscripted come vengono definiti da loro), il tutto insieme ai due creatori originali, in un piano che gli executive della major hanno definito su larga scala.
Mancano ancora tutti i dettagli sui vari adattamenti della saga, ma voi che ne pensate, l'universo di Myst si presta a diventare un multiverso cinetelevisivo?
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