Se si dice "India" la prima cosa a cui si pensa, riferito al cinema, è certamente Bollywood, ovvero quello stile di filmografia leggera, da commedia romantica piena di balletti che è arrivata anche fino a noi con qualche successo.
Ecco, cancellate Bollywood. Leila è una cosa del tutto diversa: niente balletti, niente commedia, niente romanticismo, e no, non è una serie leggera.
Di cosa parla
Si tratta anzi di una distopia piuttosto cupa. Tratta dal romanzo omonimo di Prayaag Akbar, Leila descrive una società futura in cui il sistema della caste è stato portato ai suoi estremi. La gente vive in ghetti separati da alte mura, suddivisa per casta ma anche per religione e stato sociale. Gli interscambi sono rari, e quindi è un evento il fatto che Shalini sposi Riz, di una religione diversa.
Tre anni dopo però la loro figlia Leila viene rapita e Riz ucciso. Shalini da quel momento intraprende una lunga strada per cercare di ritrovare la figlia.
La produzione
Scritto da Urmi Juvekar, vede tra gli interpreti Huma Qureshi, Siddharth, Rahul Khanna, Sanjay Suri e Arif Zakaria. I registi sono Deepa Mehta, Shanker Raman e Pawan Kumar, per sei episodi tutti disponibili da oggi su Netflix.
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