In attesa di scoprire quali novità porterà il canale di streaming della Disney nel mondo Marvel (e non solo) diamo un occhiata al pilastro più zoppicante del Marvel Universe, ovvero quello televisivo.
La frammentazione dei diritti dei personaggi, che viene da lontano, e la tenace permanenza di Isaac “Ike” Perlmutter come responsabile della sezione televisiva (ultimo incarico prima che la Marvel lo trasformasse in Chairman) sono forse tra le cause delle alterne vicende delle serie e anche del fallimento di un prodotto sul quale tutti speravamo: Inhumans.
Mister Perlmutter, infatti, anche se indubbiamente dotato di fiuto negli affari e del superpotere di moltiplicare il denaro affidatogli, tuttavia, non sembra aver mai brillato di acume nella creatività. Insomma è un uomo da finanza e non da Hollywood.
Sua è stata l'indicazione di fare degli Inumani i nuovi Mutanti, visto che la Fox (all'epoca) non sembrava disposta a collaborare con la Disney in alcun modo, a differenza di quanto auspicava Kevin Feige.
Tutto questo sarebbe dovuto avvenire in continuità tra la serie Agents Of S.H.I.E.L.D. e il Marvel Cinematic Universe. Ma il progettato film degli Inumani si fermò e Perlmutter insistette perché ne venisse girata una serie. Se l'avete vista sapete che può essere tranquillamente messa nella stessa casella dei Fantastici Quattro di Josh Trank, usciti nel 2015, quella delle ricette venute male.
Agents Of S.H.I.E.L.D., invece, pur se con alterne vicende, prosegue tuttora nella sua corsa forse anche in questo 2019. A questa serie va assegnata, di base, una sufficienza piena, con una punta di delusione perché dopo aver efficacemente cavalcato la continuity nelle prime stagioni sembra poi aver fatto la scelta di trasformarsi più in un N.C.I.S. fantascientifico che nel collegarsi al Marvel Cinematic Universe.
Insieme a Agents Of S.H.I.E.L.D., la ABC ha prodotto anche Agent Carter, un senza infamia e senza lode di due stagioni vedibile (ma anche no) per la curiosità di scoprire la storia passata di personaggi quali Howard Stark, padre di Tony Iron Man, e soprattutto per tutti quelli cui piace un certo gusto retrò.
Le serie che hanno fatto battere il cuore, e che hanno anche costituito un enorme richiamo di abbonati per Netflix, sono state Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist, Punisher e Defenders. Purtroppo tutte hanno chiuso i battenti o si apprestano a farlo.
La prima serie di Daredevil è stata una vera bomba, per la caratterizzazione “vera e sporca” la violenza senza sconti, le tecniche cinematografiche di ripresa (il famoso piano sequenza del protagonista che lotta con una gang di russi) facendone il vero cardine del progetto Marvel-Netflix.
Erano i tempi in cui ancora non si immaginava una piattaforma Disney Marvel e anche i riferimenti alla continuity cinematografica erano presenti, così come quelli ad Agents Of S.H.I.E.L.D. (riguardate i notiziari che scorrono nel background di una e dell'altra serie e vedrete).
Jessica Jones, pur incastonata nello stesso universo, è un gioiello a parte che in tempi pre #metoo ha affrontato l'argomento spinoso degli abusi sulle donne.
Luke Cage e Iron Fist (che nelle testate fumettistiche hanno spesso collaborato come Heores for Hire) sono forse un gradino sotto, le loro prime stagioni hanno goduto del desiderio di conoscere i nuovi eroi, ma le seconde si sono rivelate troppo lunghe (a quanto pare Netflix aveva un obbligo sul numero di episodi da girare) tanto da risultare un po' troppo verbose e stiracchiate, oltre che giocate sul solo concetto di trovare un avversario sempre più grosso da menare.
La seconda di Daredevil ha introdotto il migliore Punisher mai visto da sempre e una Elektra sufficientemente in parte per poi aprire le porte al team up dei Defenders, che non ha convinto fino in fondo. Anche perché nel frattempo al cinema c'erano eventi epocali (Civil War, Infinity War) dove tutti gli eroi erano coinvolti tranne quelli delle serie, eppure tutti giuravano e spergiuravano che fosse lo stesso universo. Se volete farvi venire un po' di mal di testa potete seguire su Reddit tutti i calcoli al millesimo con cui gli appassionati cercano di giustificare la cosa, uno dei più accreditati è che le serie di Netflix sarebbero datate uno o due anni prima rispetto ai contemporanei film del MCU. Ed è così che si arriva alla cancellazione di Daredevil, Luke Cage, Iron Fist e Defenders, Punisher e Jessica Jones, mentre si approssima il nuovo assetto streaming della Disney Marvel. Attenzione, però, il 3 gennaio 2019 su Variety un articolo riporta che gli accordi Marvel Netflix prevedono che i personaggi non possano essere utilizzati in altre forme se non dopo due anni dalla dismissione Netflix, insieme alla dichiarazione di Kevin Mayer, il chairman della piattaforma streaming Disney Marvel che “non nega né ammette” di aver preso in considerazione la ripresa delle serie.
Daredevil ci da l'addio con una serie dove viene introdotto Bullseye e acuito il duello con Kingpin, che forse per la prima volta soffre un po' la lunghezza.
La Fox, detentrice dei diritti dell'universo mutante (che Ike Perlmutter, pare, giudicava un vero parassita da estirpare dalla Marvel, tanto da suggerire l'azzeccata scelta di chiudere la testata dei Fantastici Quattro e la riduzione delle testate mutanti in modo da limitarne l'audience) ha fatto sulle serie TV un lavoro opposto rispetto ai film degli X-Men. Mentre l'ultimo X-Men Apocalypse non ha convinto appieno, tanto da ritardare l'uscita di Dark Phoenix, le serie mutanti televisive sono di livello superiore, una su tutte: Legion. Anche se ambientata in un universo narrativo alternativo rispetto a quello degli X-Men (ottimo sistema per evitare imbarazzanti recasting per papa Charles Xavier) ha di sicuro stabilito un nuovo standard di scrittura e regia, e, a mio parere, ha influenzato anche l'approccio di altre serie quale la originale Netflix Maniac.
Per il resto, la Fox ha scelto di sviscerare il concetto vincente dell'universo mutante: il diverso come parabola dell'adolescente che cresce e acquisisce consapevolezza, declinandolo delle serie come The Gifted e Cloack and Dagger (tutte ambientate nell'universo degli X-Men), tanto da generare nel versante ABC (dunque all'interno del MCU) Runaways, la storia di un gruppo di adolescenti che (forse) hanno un buon motivo per ribellarsi ai genitori e scappare da casa: sono figli di criminali.
Il panorama attuale vede Joeph Loeb saldamente al timone della Marvel Television così come Kevin Feige è a quello della divisione cinematografica, e pare proprio che la loro collaborazione dovrebbe portare alla integrazione di tutti i personaggi in un unico universo.
Quello che resta di questi anni frammentati di serial è che proprio grazie a loro tanti come me sono entrati in Netflix proprio per i prodotti Marvel e ci rimarranno anche senza perché l'offerta della piattaforma è alla fine molto stimolante.
Aspettando di capire come sarà quella Marvel Disney.
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