Era il 2008 quando Hellboy II: The Golden Army lasciava i fan con il desiderio di scoprire cosa sarebbe successo dopo. Purtroppo, a fronte di un budget di 85 milioni di dollari, il film nè incassò 160 nel mondo, ma solo 79 in patria e come ha spiegato Screen Rant, visto che il progetto di Guillermo Del Toro per il terzo capitolo era anche più costoso, la Universal decise di non proseguire oltre.
Ed ecco nascere l'inevitabile reboot, questa volta dalla Lionsgate (Quella della saga di The Hunger Games) e con il coinvolgimento diretto dell'autore del fumetto Mike Mignola insieme allo sceneggiatore Andrew Cosby (la serie Eureka) mentre alla regia troviamo Neil Marshall, veterano di Game of Thrones, Westworld, Black Sails e la visionaria Hannibal, insomma non un regista di film per famiglie.
E stavolta, dietro la maschera rossa e le corna tagliate, abbiamo nientemeno che l'irriconoscibile sceriffo di Stranger Things David Harbour. Il quale ha dichiarato a Entertainment Weekly:
Non è una storia delle origini, ma è il suo arrivare alla consapevolezza del suo luogo di origine.
E prosegue dicendo che è Hellboy da molto tempo, ma c'è una svolta inaspettata negli eventi all'inizio del film che fanno sì che la gente si renda conto che lui potrebbe portare la fine del mondo, ed è la prima volta che lo sente, il che lo porta a chiedersi a quale mondo appartenga veramente.
Non è un PG-13
Cioè adatto alle famiglie, infatti sia l'autore che il regista hanno voluto sottolineare come la loro intenzione sia stata fin dall'inizio di tornare alle origini ed essere fedeli al fumetto, ovvero entrare nel territorio (ormai esorcizzato da Deadpool) dei film R-Rated (minori solo se accompagnati), infatti Marshall ha dichiarato:
Alcune delle cose presenti nel film sono davvero malate, molto violente e sanguinarie. Non abbiamo girato con le manette ai polsi.
Rise of the Blood Queen
Questo doveva essere il sottotitolo del film, poi eliminato in favore del più semplice Hellboy, proprio per evitare che il pubblico potesse pensare che si trattasse del terzo capitolo.
Non cambia la villain principale del film, la suddetta regina di sangue (Milla Jovovich, Resident Evil), anche nota come Nimue o la Signora del lago, una potente strega in arrivo direttamente dalla leggenda di Re Artù che sta ovviamente preparando la fine del mondo.
Il cast
Ian McShane (American Gods) riprende il ruolo che fu di John Hurt, ovvero il padre surrogato di Hellboy Trevor Bruttenholm, capo del Bureau of Paranormal Research and Defense. Qui rispetto ai film originali, i due hanno un rapporto tempestoso, come si evince dalla frase che Hellboy dice a Bruttenholm nel trailer:
Tu mi hai trasformato in un arma!
Con lui arriva Daniel Dae Kim (Lost), nel ruolo dell'agente del BPRD incaricato di controllare Hellboy e che non vede affatto di buon occhio il dover lavorare con un mostro per catturare altri mostri, Alice Monaghan (Sasha Lane), una ragazza che ha un contatto con il mondo magico dopo essere stata rapita dalle fate da bambina e Penelope Mitchell (Hemlock Grove), ovvero la strega Ganeida, la quale pensa che l'ira della regina di sangue si sia spinta troppo oltre. Infine Thomas Haden Church (Spider-Man 3) nel ruolo del vigilante Lobster Johnson.
Infine, sono previsti i cameo di Abe Sapien, che era parte integrante dei due film precedenti (interpretato all'epoca dal Doug Jones di Star Trek: Discovery) e di Rasputin, in un flashback dedicato all'evocazione del protagonista da parte dei nazisti (come si può vedere brevemente nel trailer) per trovare l'arma definitiva.
Hellboy è previsto in arrivo negli States il 12 aprile 2019, vi terremo al corrente sull'uscita da noi, nel frattempo vi lasciamo con il primo trailer.
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