Era il luglio del 2017 quando per la prima volta David Benioff e D.B Weiss, i due showrunner di Game of Thrones, annunciavano la loro prossima serie: Confederate.
E in pochi giorni venivano così sommersi da critiche preventive che il canale cambiava idea e la metteva nel limbo delle produzioni non realizzate.
Ci sarebbe voluto un anno, ma al recente incontro con i critici televisivi i due autori hanno a sorpresa annunciato (nuovamente) che la serie si farà e i lavori cominceranno dopo la fine della messa in onda dell'ultima stagione di Game of Thrones. Ma da dove era partita tutta la controversia?
La trama ufficiale
Confederate racconta gli eventi che portano alla terza guerra civile americana ed è ambientata in una realtà distopica in cui il sud degli Stati Uniti ha conquistato la secessione dal resto del paese, facendo nascere una nazione in cui la schiavitù esiste ancora e si è evoluta in una moderna istituzione.
La storia segue un ampio gruppo di personaggio su entrambi i lati della zona demilitarizzata chiamata Mason-Dixon: combattenti per la libertà, cacciatori di schiavi, politici, giornalisti, gli executive delle società basate sulla compravendita di schiavi e le famiglie di coloro che sono stati ridotti in schiavitù.
Partendo da questa descrizione, nei Stati Uniti (quelli veri, non quelli della storia) erano scoppiate critiche sull'insensibilità degli autori e su quanto fosse sbagliata l'idea e non rispettosa rispetto alla storia reale, e nemmeno i tentativi dei due autori di spiegare che la serie avrebbe avuto una svolgimento ben diverso da quello che coloro che la criticavano preventivamente immaginavano, il coro del dissenso aveva, apparentemente vinto.
Almeno fino al 28 agosto di quest'anno, quando Confederate è ridiventata parte del futuro palinsesto della HBO.
Un errore di presentazione
Casey Bloys, presidente della rete, ha dichiarato che la serie esiste ancora anche se gli autori non hanno ancora ampliato la storyline e sono anche ovviamente al lavoro sulla loro trilogia cinematografica di Star Wars:
Se potessimo tornare indietro e fare le cose diversamente lo faremmo. È stato un errore della HBO non degli autori, un'idea dai contenuti così sensibili richiedeva una presentazione adeguata, e questo è stato un errore da parte nostra.
E aggiunge che loro avevano sentito i due autori parlare della storia, sapevano di cosa volevano parlare, cosa li entusiasmava, perché era importante, conoscevano il contesto. Ma invece di spiegarlo in modo più preciso, hanno pensato di poter gestire (se non cavalcare) l'onda della controversia.
Ora ha capito l'errore e c'è tutto il tempo per presentare la serie nel migliore dei modi.
Infine, i due autori hanno raccontato che la storia esisteva da anni come idea per un film, ma la loro esperienza con una serie che dipingeva una tela immensa come Game of Thrones ha fatto capire loro che la HBO era il posto migliore per raccontare la storia:
Non ci sono draghi o White Walkers qui, ma stiamo costruendo un intero mondo.
Ma dovremo attendere ancora parecchio: l'arrivo dell'ottava e ultima stagione di Game of Thrones è previsto in un punto indefinito della prima metà del 2019, e solo dopo i due cominceranno i lavori sulla nuova serie ambientata in una realtà alternativa, il tutto mentre preparano anche il loro particolare angolo della galassia di Star Wars.
Voi che ne dite, Confederate può diventare la prossima serie di culto della HBO?
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