La Luna ha sempre esercitato un enorme fascino sulla nostra fantasia, dalla Storia vera di Luciano di Samosata agli stati lunari immaginati da Cyrano de Bergerac, dalla cavorite di H. G. Wells al cannone di Giulio Verne la Luna è stata teatro di innumerevoli storie fantastiche.
Oggi la scienza ha confermato che il nostro satellite è un deserto privo di atmosfera, con temperature estreme in un senso o nell’altro, bombardato da radiazioni e ostile alla vita, anche la più primitiva, ma non per questo la Luna ha smesso di essere fonte di ispirazione per la creatività umana.
Semplicemente adesso non si viaggia trasportati dai cigni selvatici o da “Quattro destrier via più che fiamma rossi”, la Luna non è un ambiente idilliaco e i suoi unici abitanti sono coloni umani, di solito alle prese con enormi problemi.
I protagonisti della trilogia “Luna” di Ian Neil McDonald non fanno eccezione, sin dalle prime battute del primo romanzo della serie, Luna nuova, si capisce perfettamente che nulla è facile sul nostro satellite; alla natura ostile si sommano i pericoli di una società violenta e spietata.
L’anno è il 2110, Adriana Corta formalmente è solo la choego, ovvero il massimo dirigente di una compagnia che estrae il prezioso Elio-3 dal sottosuolo lunare, in realtà la donna è a capo di una delle cinque dinastie (i Cinque Draghi) che dominano le principali risorse naturali della Luna e governano la società neofeudale nata sul nostro satellite.
L’anziana matriarca ha sempre combattuto per mantenere il potere della sua famiglia, ma ora sente avvicinarsi il momento della morte e teme che i suoi cinque figli siano in pericolo.
Il suo figlio maggiore ed erede designato, Rafael Corta, sopravvive a un tentativo di omicidio compiuto proprio nel centro del potere della famiglia, il palazzo di Boa Vista, da questo momento inizia una serie di avvenimenti che cambieranno per sempre la storia della famiglia Corta e della stessa Luna.
I cinque figli di Adriana dovranno fronteggiare gli intrighi e i complotti delle famiglie avversarie ma anche temersi a vicenda, sulla Luna nessuno può fidarsi di nessun altro.
La trilogia di McDonald dovrebbe presto essere portata sul piccolo schermo da CBS, che ne ha acquistato i diritti per una serie televisiva, cosa che non mi meraviglia per niente.
Lo stesso autore ha scherzosamente ribattezzato la sua opera “Games of dome” ma ha anche “Dallas on the Moon”, un riferimento alla serie televisiva anni ’80 dove immagino il cinico petroliere J. R. Ewing preludesse all’altrettanto cinica Adriana Corta.
Non ci sono solo questi riferimenti nell’ambientazione ma anche sentori di romanzi mainstream come Il padrino di Mario Puzo (The Godfather, 1969), modello per la spietata lotta tra le famiglie dei Cinque Draghi.
Altro riferimento è la serie Dune di Frank Herbert, mentre la corsa nel vuoto di Lucasinho, uno dei figli di Adriana, posta all’inizio del romanzo richiama Ombre sulla luna (Eartlight, 1955) di A. C. Clarke, anche qui la Luna era teatro di uno sfruttamento e di una guerra senza quartiere.
Sempre nelle prime pagine si accenna al volo sotto una cupola lunare di una donna alata, come nel racconto Minaccia dalla Terra (The Menace From Heart, 1957) di Robert A. Heinlein, vista che provoca la reazione colma di risentimento di Marina Calzaghe, una dei protagonisti del romanzo, letale e intelligente guardia del corpo al servizio dei Corta.
In definitiva Luna nuova è una storia affascinante, piena di azione e personaggi, in una società violenta e composita e su un corpo celeste che non perdona, anche per McDonald la Luna è una severa maestra.
Data l asua complessità la storia richiede una certa attenzione per essere capita e goduta appieno,ripagando ampiamento questo piccolo sforzo.
Per aiutare il lettore all’inizio del romanzo c’è un elenco dei personaggi (sono solo 66, dopotutto) e alla fine un piccolo glossario per i termini mutuati da lingue ben poco famigliari come cinese, russo e altre ancora più astruse.
A chiusura del volume troviamo il racconto Del nome dei numeri e della riparazione del cielo di Enrica Zunic', appartenente alla serie "La guerra di Ain".
Anche qui si parla di guerra, guerra dichiarata e terribile, ma con un punto di vista molto differente, le vicende della dottoressa Ain ci dicono che non esistono solo la violenza e la sopraffazione ma anche la speranza e la ricostruzione.
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