Mio nonno Ferruccio Catinella è del 1930 e siccome che oggi siamo nel 2035, tiene la bellezza di centocinque anni con la buona salute, si incazza se noi nipoti lo chiamiamo Nononne, il nome dei nonni vecchi vecchi, perché lui dice di sentirsi un ragazzino come me, che ho quasi un decimo della sua età! E se lui crede di essere giovane, si capisce: siccome che aveva avuto le cateratte e un distacco della retina, nel 2021 gli cambiarono tutt’e due gli occhi naturali con due artificiali, che ci vede pure di notte meglio del mio gatto Sbirulò. Non basta: ha detto che se gli va una mosca in un occhio lui non sente niente, anzi la mosca muore fulminata. Poi gli hanno cambiato una gamba vera con una elettronica per via di una paralisi, le due mani perché le aveva infilate nell’ultraforno di casa senza accorgersi che era acceso a 2000 gradi, il fegato perché gli è venuta l’epatite D per le cozze crude, il cuore perché da un momento all’altro che gli scoppiava (per la colpa nostra, dice lui), un polmone perché invece l’aveva arrostito con un secolo di sigarette Marlboro, e altre frattaglie. Insomma che lui dice che ora è proprio “un uomo di ferro” e non per niente si chiama (l’ho già detto) Ferruccio. Io a scuola l’avevo saputo, che ci sono persone metà carne e metà metallo o plastica dette “cyborg”, ma questa parola mi ricordava i vecchi film di Schwarzenhegger, e invece che il cyborg io ce lo tenevo già in casa: Nononne! Forse avrete capito che quest’uomo… quest cyb…, insomma lui è un duro ma è anche un tipo nervoso. E niente innervosisce Nononne quanto le novità del prossimo Maggio Barese.Perché lui ci ha sempre tenuto assai, alla festa tradizionale dello Maggio! Prima di tutto non gli va che il governo ha deciso le modifiche al calendario: da quest’anno maggio si chiamerà Intrio. In Parlamento c’è la battaglia per cambiare molte parole, ma lui odia questo nuovo revisionismo del linguaggio. Poi si è profondamente risentito perché vogliono robotizzare Santo Nicola. Dice che era bello quando i baresi dimostravano il loro affetto faticando a portare in spalla la pesantissima statua; ma adesso si discute che Santo Nicola col suo manto dorato e con rotelle incorporate si muoverebbe da sé sull’asfalto benedicendo la folla con le braccia articolate e muovendo il capo a destra e sinistra, e salirebbe tutto solo sulla Caravella, perfino se c’è lo mare mosso, perché gli preparano una pedana e ai piedi gli mettono i cingoli, come ai carri armati. Quanto alle gare sportive dell’Intrio Barese, Nononne le definisce una porcata volgare perché la maggior parte degli atleti ormai si è trapiantata muscoli artificiali oppure si pompa i nuovi anabolizzanti, legalmente ammessi perché dicono che sono innocui: a questo punto, Nononne dice che con la sua gamba artificiale buona per correre a 70 km. orari, si iscriverà pure lui ai 100 metri. Lo farà in segno di protesta.
E i carri dei fiori? Ah…, questa è una delle sue agitazioni più dolorose. Che lui che è stato sempre amante della Natura ora non sopporta la flora bio-ingegnerizzata, tipo le rose di mezzo metro di diametro, o incroci di Dna animale e vegetale (i papaveri con i canarini, ranuncoli con farfalle eccetera) per cui avremo i carri dei “fiori che volano”, ma pure io penso che è un’enorme fesseria. La banda musicale, poi… Madonna Santissema! Altro colpo basso per lui, fanatico della “Traviata”, e che a noi nipoti racconta di artistici gazebo a piazza Prefettura con le rinomatissime bande dei paesi: Gioia del Colle, Altamura eccetera. Oggi invece gli strumenti li metti lì e suonano da soli, anche perché nessuno saprebbe più usarli, e occorre pure essere fortunati a trovare questi strumenti perché a loro volta sono stati superati da altre nuove tecnologifiche. Ma il nostro Sindaco Pernacca l’ha giurato ai baresi, che per Intrio a piazza Prefettura che avremo il gazebo con dentro autentici strumenti auto-suonanti. Visto?? Eppure Nononne: non vi racconto il veleno!
A volte io gli dico: lo sai come li chiamano quelli come te? Conservatori e reazionari, così li chiamano! Ma poi devo allontanarmi: un ceffone con la mano elettronica mi farebbe saltare tutti i denti. Insomma direte che niente gli sta bene, a questo santo uomo? Be’, qualcosa c’è. Per esempio lui ha pure un radio-chip elettronico ficcato nel cranio, allora è contento che quando saranno celebrate le messe non avrà bisogno di andare in chiesa ma le ascolterà direttamente nel cervello. Una bella comodità, dobbiamo ammetterlo! O lui per esempio passeggerà felice a Piazza del Ferrarese sotto le luminarie (altra cosa che lo ha sempre fatto impazzire, e quest’anno le luci del Maggio-Intrio Barese saranno sfolgoranti coloratissime, mobili e speciali), tra bancarelle automatizzate di chiaconi, sgagliozze, e distributori elettronici di nocelle modificate e di zucchero filato per diabetici, e riceverà direttamente nella testa la funzione religiosa dalla Basilica, e intanto negli occhi elettronici come se fossero micro-tv vedrà Don Salvatore che celebra il rito (secondo me questo fatto non gli impedirà di “ragnare” le belle ragazze per strada).
Ma anche se non vuole ammetterlo, io l’ho capita la sua felicità segreta più grande: i nuovi fuochi artificiali sagomati. L’anno scorso, quando li spararono dal Molo Sant’Antonio rimase a bocca spalancata a guardare le luci che si spandevano nel cielo nero e prima di spegnersi prendevano le forme di santi e madonne multicolori. Io sarò con lui a godermeli tutti, e Nononne tornerà davvero un ragazzo come successe l’anno passato, e che ce ne andremo con la mano nella mano tra la gente meravigliata di sentirlo cantare a squarciagola con le sue nuove corde vocali sintetiche:
Ci tu Marì / ue’ bbene a me / ’stu core mie / t’u dogghe a te… / E sembe pe’ quand’anne amm’a cambà / Marì a core a core nu’ ’nge amm’amà!*
* Se tu Maria / vuoi bene a me / il cuore mio / lo dono a te. / E sempre per quanti anni noi vivremo / Maria, noi cuore a cuore dobbiamo amarci. (NdA: vecchia canzone popolare barese).
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