Aveva solo settant'anni Gardner Dozois, morto ieri dopo il ricovero in ospedale a seguito di una grave infezione sistemica. Un vita non fortunata da quel punto di vista: nel 2004 aveva visto la morte in faccia in un incidente stradale che lo aveva costretto a una lunga degenza, nel 2007 aveva subito un bypass quintuplo e poco dopo l'impianto di un defibrillatore.
Dozois è stato un grande editor della fantascienza in un'epoca in cui i grandi editor non avevano più, ormai, l'importanza che avevano avuto nei primi decenni della storia del genere.
La sua carriera di editor era fiorita con l'incarico di curatore della Asimov's, all'epoca la rivista di fantascienza più venduta. Dozois aveva preso il posto della dimissionaria Shawna McCarthy, apprezzatissima, ma era riuscito a non farla rimpiangere. Sarebbe rimasto al suo posto per diciotto anni, dal 1986 al 2004, vincendo il Premio Hugo come miglior curatore per ben quindici volte.
Dopo l'addio alla Asimov's Dozois continuava la carriera di editor occupandosi soprattutto di antologie; non solo le The Year's Best Science Fiction, votate per anni tra le migliori antologie (i racconti inclusi hanno vinto più di quaranta premi Hugo) ma anche antologie monotematiche.
Molte delle sue antologie, in particolare le Year's Best, sono state pubblicate in Italia da Mondadori, con vari titoli.
Come scrittore, Dozois ha vinto due premi Nebula, con i racconti The Peacemaker (1983) e Morning Child (1984). Nel 2008 ha scritto anche un romanzo insieme a George R. R. Martin e Daniel Abraham, Hunter's Run (Fuga impossibile, Fanucci).
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