Capita a volte però che nei tentativi di intrattenerci qualcosa sfugga per la tangente e prenda dei connotati che vanno ben oltre al semplice intrattenimento.


Nella corsa negli ultimi periodi a device per aumentare il coinvolgimento del giocatore in quel mondo ambiguo della realtà aumentata e della realtà virtuale si sono viste diverse soluzioni; dai sensori della Wii di Nintendo, al Kinect di Microsoft e il Move della Sony, siamo arrivati ai visori veri e propri: Playstation VR, Oculus Rift e HTC Vive. Tutti prodotti che si contendono il mercato della realtà virtuale.


Nel trambusto e nella "corsa all'oro", Google diede una strana piega a questa ricerca con i suoi visori per realtà aumentata inventandosi il cardboard, un visore costruibile in cartone nel quale inserire uno smartphone come schermo. Ti arrivava il pacco con i segmenti da staccare e piegare. Istruzioni stile IKEA incluse.


È forse su questa falsa riga che arriva l'idea di realtà aumentata di Nintendo per il suo Nintendo Switch.

Nintendo Labo non è nient'altro, come lo anticipa già il nome, un laboratorio dove sbizzarrirsi.

Per ora i kit per montare i nostri Toy-Con previsti al lancio che avverrà il 27 aprile sono due, sono ovviamente previsti altri kit che andranno ad ampliare la nostra "libreria". Il primo, il  Kit Robot, dal costo di 79,99 euro, darà la possibilità di assemblare una tuta da robot indossabile e di prenderne il controllo inserendo i Joy-con (i controller della Nintendo Switch) destro e sinistro negli alloggiamenti sullo zaino e nel visore; il secondo, il Kit Assortito, dal costo di 69,99 euro, ci permetterà di assemblare diversi Toy-Con, tra cui la macchinina RC, la canna da pesca, la casa, la moto e il piano.


L'idea della casa giapponese potrebbe sembrare azzardata e controtendenza ma sembra aver una buona risposta dal pubblico di casa, sempre attento a novità e stravaganze, facendo balzare in testa alle classifiche dei preordini di Amazon i due Kit previsti, superando anche titoli attesi come God Of War.

In Occidente sembra non aver infiammato così gli animi pur mantenendo una buona posizione nella classifica.



In un'intervista, disponibile sul sito della Nintendo, l'ideatore del sistema Labo, Sakaguchi San, ha detto a proposito del perché si fosse spinto ad immaginare un device del genere: Ero determinato a creare qualcosa di nuovo, ma sapevo bene che in giro c'era già una pletora di videogiochi. Sinceramente, non volevo mettermi a lavorare su qualcosa di già visto.Da tempo, desideravamo trovare un concept semplice da capire, che potesse essere realizzato soltanto con la console Nintendo Switch e i suoi controller Joy-Con: io ho semplicemente portato quest'idea ai limiti estremi ed è così che è nato Nintendo Labo.



Creando un oggetto a cui collegare entrambi i Joy-Con, saremmo stati in grado di sfruttare il differenziale fra i sensori per ottenere un numero infinito di novità… Il nostro percorso è iniziato da questo pensiero.

Poniamo che un controller funga da "spada" e l'altro da "scudo": abbiamo una relazione additiva, ovvero ogni controller può eseguire indipendentemente la propria azione. In questo caso, sarebbe teoricamente possibile utilizzare soltanto un controller e passare da uno schema di comandi all'altro premendo un pulsante. Al contrario, usando entrambi i controller e avvalendosi della relazione che sussiste fra di loro per controllare un oggetto, ogni schema di comandi richiede l'uso contemporaneo di entrambi i controller.

Come detto e confermato dal creatore, Nintendo Labo, si basa su concetti semplici; il giorno di rilascio è ormai alle porte, non ci resta che aspettare  e vedere se questo futuro di cartone riesca a prendere piede anche qui su suolo Italiano.