Michael Peacocke non ha nessun ricordo della sua esperienza più straordinaria, solo una seduta di ipnosi fa riemergere il rapimento subito da ragazzino, mentre percorreva in bicicletta una solitaria strada di campagna.

Questa la base di partenza di La doppia faccia degli UFO (Miracle Visitors, 1978), romanzo che inizia come una storia di "first contact" ma in breve si amplia diventando qualcosa di molto diverso, che coinvolge l'inconscio collettivo, le filosofie orientali e le possibilità della mente umana.

Una storia incentrata sulle idee più che sulla trama o sui personaggi, come tipico di Ian Watson, scrittore specializzato in romanzi complessi e intriganti, sospesi tra scienza, religione e filosofia.

Il libro

Un ragazzo in bicicletta. Un disco volante. Tre “ufonauti”. E un’indagine da cui tutto prende avvio. Niente sembra come appare, e tutto è pronto a riservare nuove sorprese ai protagonisti di questo romanzo che brilla per acume e originalità. Ma che cos’è il “Vuoto”? E da dove arrivano gli UFO, se mai sia possibile dimostrare che esistono davvero? Su questi piani molteplici si muovono i protagonisti del romanzo, seguendo le trovate intelligenti di un autore che, secondo il grande J.G. Ballard, è stato “il più interessante, anzi il solo, scrittore di idee della fantascienza inglese”.

L'autore

Ian Watson è nato il 20 aprile 1943 nel Regno Unito ed è uno degli autori più rappresentativi della fantascienza britannica. Scrittore eclettico e molto prolifico, è stato autore della sceneggiatura del film A.I. Intelligenza artificiale di Steven Spielberg e Stanley Kubrick. Urania lo ha accolto fra le sue pagine con diversi romanzi, fra i quali L’ultima domanda (n. 1319), Superuomo legittimo (n. 1399), Il mistero dei Kyber in collaborazione con Michael Bishop (n. 1431), L’anno dei dominatori (n. 1496) e Gli dei invisibili di Marte (n. 1581).

Jan Watson, La doppia faccia degli UFO (Miracle Visitors, 1978) traduzione di Beata Della Frattina, Mondadori, collana Urania Collezione 180, Euro 6,99 ebook Euro 3,99